Chrysler tiene a galla Fiat, che chiude in crescita il primo trimestre dell'anno solo grazie all'apporto della controllata americana. Il Lingotto, infatti, continua a perdere quota di mercato con il crollo verticale di marzo e una quota di mercato calata, nei primi tre mesi dell'anno, in Europa, al 6,3%. Il titolo è stato anche sospeso in Borsa per eccesso di ribasso. Nel complesso le vendite sono cresciute a 20,2 miliardi, l'utile netto è aumentato fino a 379 milioni e il risultato della gestione ordinaria è migliorato di 101 milioni a 866 milioni. Numeri con i quali il gruppo torinese ha confermato i target per il 2012. E questo nonostante "gli eventi degli ultimi 12 mesi, e più in particolare dell'ultimo semestre del 2011, hanno generato dubbi circa le assunzioni in termini di volumi su cui si basano il mercato complessivo e i nostri piani di sviluppo in Europa fino al 2014". Nonostante tutto, gli obiettivi rimangono quindi quello di ricavi superiori a 77 miliardi di euro, un utile della gestione ordinaria fra 3,8 e 4,5 miliardi, un utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi, indebitamento netto industriale tra 5,5 e 6 miliardi. Al netto del risultato della controllata americana, però, i numeri del Lingotto sono tutti in calo. Le vendite sono scese, rispetto al primo trimestre del 2011, del 5,7% a 8,7 miliardi di euro, mentre l'utile netto si sarebbe tradotto in una perdita netta di 273 milioni contro l'utile di 37 milioni dello scorso anno. La società ha spiegato il calo con la riduzione dei volumi in Europa, in cui le condizioni di mercato continuano a "rimanere deboli sia per le autovetture sia per i veicoli commerciali leggeri. In Italia, in particolare, la produzione e le consegne di Fiat hanno anche risentito degli scioperi prolungati dei trasportatori". E per questo motivo il gruppo, a marzo, avrebbe consegnato 12mila vetture in meno, subendo il sorpasso nelle vendite - in Europa - da parte di BMW. L'indebitamento netto industriale del gruppo Fiat-Chrysler è pari a 5,8 miliardi di euro (5,5 miliardi di euro alla fine del 2011) con maggiori investimenti e "le disponibilità generate da Chrysler hanno in buona parte compensato quanto assorbito dal resto del gruppo, principalmente per effetto del calo dei volumi in Europa". Per Fiat, esclusa Chrysler, l'indebitamento netto era pari a 3,8 miluiardi di euro in aumento di 1,4 miliardi rispetto a fine 2011: gli investimenti ammontano a 1,6 miliardi di euro nel trimestre, di cui 0,6 miliardi di euro relativi a Fiat esclusa Chrysler. Segno opposto per i marchi di lusso e sportivi che hanno incrementato i propri ricavi dell'11,5% a 0,7 miliardi di euro e i ricavi dei componenti e sistemi di produzione sono rimasti stabili a 2 miliardi di euro. Nel primo trimestre Ferrari ha consegnato alla rete 1.733 vetture omologate (+11,5% rispetto al primo trimestre 2011) e ha realizzato grazie all'aumento dei volumi di vendita), un utile della gestione ordinaria e un ebit di 60 milioni di euro (53 milioni di euro nel primo trimestre 2011). La crescita del 13,2% è dovuta ai maggiori volumi di vendita e agli ottimi risultati del programma di personalizzazioni. Nel primo trimestre 2012, Maserati ha consegnato alla rete 1.560 vetture, realizzando un incremento del 6,3% rispetto alle 1.467 unità consegnate nello stesso periodo del 2011. Ha realizzato ricavi pari a 153 milioni di euro, con un incremento del 13,3%, un utile della gestione ordinaria e un ebit di 12 milioni di euro pari al 7,8% dei ricavi, registrando un incremento di circa il 33% rispetto allo stesso periodo del 2011 per effetto dei maggiori volumi e delle efficienze industriali.
(Fonte: www.repubblica.it - 26/4/2012)
Nessun commento:
Posta un commento