venerdì 18 novembre 2011

Il nuovo Governo piace al mondo dell'auto


"Ci auguriamo che la nostra filiera sia riconosciuta come player fondamentale per la crescita dell'economia anziché soltanto come 'bancomat' dell'Erario, come accade da troppo tempo, in particolare in questi ultimi anni": questa la dichiarazione di Guido Rossignoli, Direttore Generale Anfia Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, una delle maggiori associazioni di categoria aderenti a Confindustria. "In una situazione di crisi che colpisce pesantemente la nostra filiera, ha continuato oggi l'Anfia, denunciamo da tempo l'eccessivo peso del prelievo fiscale che grava sul settore, in relazione al quale auspichiamo che si realizzi il prima possibile un'inversione di tendenza. Ci auguriamo, infine, la prossima riapertura dei numerosi Tavoli aperti con il Governo negli ultimi anni, ma troppo spesso disattesi, nonché una maggiore attenzione da parte del Governo stesso alle grandi sfide globali che coinvolgono il nostro comparto e che vengono definite a livello europeo". Plauso anche dall'Unrae, l'associazione che riunisce i rappresentanti delle case automobilistiche estere in Italia, che saluta il nuovo governo ed esprime "viva soddisfazione per la formazione del nuovo Governo e fiducia per il positivo effetto che esso potrà avere sull'economia in generale e sul mercato dell'auto in particolare. Il nuovo Governo presieduto da Mario Monti potrà certamente, con il sostegno delle forze parlamentari, imprimere un chiaro segnale di svolta, restituendo al cittadino automobilista certezze e fiducia e ricreando le condizioni che hanno fatto del mercato automobilistico italiano uno dei maggiori protagonisti dello scenario europeo e mondiale". Ora "il mondo italiano dell'automotive, con il suo importante ruolo nella mobilità, attende con vivo interesse - continuano all'Unrae - misure che, attraverso il supporto ai veicoli a basse emissioni e seguendo il principio di neutralità tecnologica, siano capaci di rilanciarne il peso che in un Paese moderno compete a questo settore". Stessa musica per la Federauto, l'associazione che riunisce i concessionari presenti sul territorio nazionale: "Con il nuovo governo tecnico si apre un nuovo scenario che deve fare uscire l'Italia dal pantano nel quale si trova per svariati motivi. Se giocheremo bene le nostre carte potremmo rivivere, pur nei sacrifici, una nuova graduale rinascita". Insomma anche i dealer accolgono "con grande entusiasmo" la nuova compagine governativa, composta da "nomi eccellenti e grandi professionalità dotate di credibilità, serietà e coerenza". Ricordando che il settore automotive occupa in Italia, compreso l'indotto, oltre 1.000.000 persone, che vale il 12% del Pil nazionale, il presidente di Federauto Pavan Bernacchi precisa che "si tratta di numeri che impongono rispetto e attenzione in un momento mai così tragico per il mercato automobilistico italiano". A questo proposito, prosegue, "vorrei dire al nuovo Governo che noi di Federauto abbiamo già pronte delle proposte a costo zero per lo Stato che potrebbero ottenere più risultati: aumentare le entrate fiscali, svecchiare il parco auto, aiutare l'ecologia, diminuire i costi degli incidenti stradali, difendere i posti di lavoro e le nostre aziende". Nel contempo il presidente di Federauto chiede, in vista di una rimodulazione della pressione fiscale, "di togliere l'acceleratore dalle accise sulle benzine e di annullare l'aumento dell'IPT. E un futuro impegno, quindi, a non tartassare sempre e solo gli automobilisti con l'effetto di distruggere un settore e soffocarne ogni possibile ripresa".
(Fonte: www.repubblica.it - 17/11/2011)

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