mercoledì 2 novembre 2011

Fiat punta in alto: l'obiettivo è la leadership del mercato in Brasile


L’addio da Confindustria è già alle spalle. La Fiat, senza più vincoli nazionali, pensa in grande e punta ad avere un ruolo fondamentale all’interno del mercato globale. La sfida comincia da quei Paesi emergenti con un notevole potenziale e, in quest’ottica, il Brasile resta il più appetibile. Dopo la Cina, gli Stati Uniti e il Giappone, infatti, i sudamericani sono il quarto pilastro dell’automobile. I dati di Fenabrave, la Federazione dei concessionari brasiliani, rivelano che sono state già prodotte oltre due milioni e mezzo di vetture. Solo l’anno scorso ne sono state immatricolate 3,3 milioni e dal 2002 le vendite sono cresciute del 140%. Il Lingotto è già presente in Brasile da quasi 35 anni con il sito industriale del Mina Gerais, che ospita la produzione di circa 800mila auto all’anno. Nell’ultimo mese Fiat si è confermata leader di vendite con una quota del 21,88%. Nei primi nove mesi dell’anno, invece, svetta su tutti con 561.692 unità vendute, per una quota del 22,22% tra auto e veicoli commerciali. Dietro tengono il passo solo la Volkswagen, General Motors e Ford. Dopo più di un secolo dunque, il Brasile per Fiat diviene il primo mercato di riferimento a discapito dell’Italia. Un traguardo che fa gongolare l’ad Sergio Marchionne, che punta all’espansione globale del marchio tanto caro alla famiglia Agnelli. La prossima tappa in terra carioca sarà il lancio della nuova Palio, che uscirà nel 2012 e che potrebbe essere anche piazzata in Europa come alternativa a Panda e Punto. Anche i rapporti con le istituzioni del Paese restano ottimi. Non a caso, nel gennaio scorso Marchionne e il presidente Lula hanno posato la prima pietra del nuovo stabilimento Fiat a Suape, nello Stato di Pernambuco. Per i prossimi cinque anni, la casa torinese ha già programmato investimenti in Brasile per un totale di cinque miliardi di euro. Strategia che non è passata inosservata tra la concorrenza che si è attivata per correre ai ripari. La Renault-Nissan, ad esempio, ha già annunciato che aumenterà la capacità produttiva dell’azienda nel sito di Curitiba, nello Stato del Parana. Mossa che anticipa il potenziamento già programmato di 186 concessionarie che potranno diventare oltre 200 nell’anno. La principale rivale PSA (Peugeot-Citroen) non è rimasta con le mani in mano. Nel 2010 ha realizzato in Brasile un investimento imponente di 530 milioni. Altri colossi sembrano vicini al Brasile. Su tutti spicca l’ambiziosa coreana Hyundai, che punta a consolidarsi in Sudamerica nonostante gli aumenti delle tasse sulle importazioni applicati dal governo brasiliano.
(Fonte: www.oipamagazine.eu - 10/10/2011)

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