lunedì 12 settembre 2011

Vendite, reti e Russia le sfide da vincere per la squadra di Gianni Coda


Non sarà facile il compito che la squadra di manager Fiat-Chrysler, diretta da Gianni Coda e uscita dal conclave di due giorni al Lingotto presieduto da Sergio Marchionne, dovrà portare a termine. Si tratta della nuova struttura organizzativa riguardante le aree Europa, Medio Oriente e Africa. I problemi sul tappeto sono di tutto rispetto: dal rilancio dei marchi torinesi in Europa - mercato che tra gennaio e giugno ha visto Fiat, Lancia e Alfa Romeo perdere il 12,7% (positivo è solo il Biscione con un +48%) a fronte di un’Italia in forte affanno (-13,1%) - alle reti vendita, problema sentito soprattutto nel nostro Paese dove i concessionari Fiat sono stati revocati a partire dallo scorso 1° giugno. A lavorare parecchio con l’obiettivo di portare a casa velocemente risultati tangibili saranno soprattutto i manager posti a capo di Paesi come la Russia (Giovanni De Filippis, in arrivo dalla Serbia; a Mosca non sono più permessi passi falsi), la Serbia (Antonio Cesare Ferrara, grande esperto in impianti produttivi, che sovrintenderà al lancio della L-0) e la Turchia (Ali Pandir), sede della joint venture strategica Tofas. Tre aree molto sensibili, dunque, inserite nei più ampi contesti sotto la giurisdizione di Coda, e che riguardamo i singoli marchi: Fiat (Olivier François, capo pure del marketing), Alfa Romeo (Harald Wester), Lancia-Chrysler (Saad Chehab), Jeep (Joe Veltri) e Fiat Professional (Lorenzo Sistino, che nella struttura è anche direttore commerciale). Gomito a gomito, dunque, opereranno uomini di matrice Fiat e di provenienza Chrysler, dando così al mercato un forte segnale d’integrazione. Leggendo tra le righe il comunicato del Lingotto che ufficializza l’organigramma, balza all’occhio l’incarico affidato a Mauro Pierallini, esperto di auto compatte, al quale è stato affidata la responsabilità dell’engineerig, e riporterà al chief technology officer all’interno del Gec (la prima linea composta da 22 manager), Wester, e allo stesso Coda. Delicato, come dicevamo, il compito di Diego Pistone, che insieme all’assistenza e ai servizi, dovrà sistemare le reti vendita con il prezioso ausilio di Lucy Toscani. I concessionari Fiat (circa 400) non hanno digerito la revoca dei mandati, e nei prossimi 24 mesi il 20% di essi potrebbero non rientrare nei piani del gruppo. E con i chiari di luna del mercato e la crisi economica, reinventarsi sotto un altro brand di peso o riconvertire l’azienda non è cosa facile. Nel lavoro di selezione, Pistone e il suo staff dovranno considerare la presenza sul territorio del dealer, le performance negli ultimi anni, la solidità finanziaria e i servizi offerti. Gli altri nomi con relativi incarichi: Sergio Cravero (pianificazione del prodotto), Silvia Vernetti (sviluppo del business), Lorenzo Ramaciotti (design), Mario Astegno (qualità), Luigi Galante (produzione; ha trascorsi a Pomigliano d’Arco), Nicola Di Buono (motori e trasmissioni), Vilmar Fistarol (acquisti), Aldo Marangoni (powertrain engineering), Oddone Incisa (servizi finanziari), Livio Milano (personale; proviene da Magneti Marelli), Richard Gadeselli (comunicazione), Gilberto Ceresa (information technology), Andrea Striglio (finance) e Daniele Catasso (processi relativi alla qualità).
(Fonte: www.ilgiornale.it - 6/9/2011)

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