venerdì 23 maggio 2014

Jeep (2): Bill Zheng sul design del Cherokee


La nuova Jeep Cherokee non è solo il primo SUV 4x4 ad utilizzare il pianale Compact U.S. Wide derivato da quello dell’Alfa Romeo Giulietta e il cambio automatico 9 marce. Dalla sua la Cherokee di quinta generazione ha anche uno stile innovativo e “di rottura” rispetto alla recente tradizione del marchio. Quel frontale appuntito, quelle proporzioni affusolate e basse da station wagon e quei gruppi ottici anteriori su tre livelli hanno un po’ spiazzato il pubblico più tradizionalista di Jeep, che si ritrova solo nel motivo anteriore delle classiche sette feritoie. Per conoscere qualcosa di più sul design e la genesi stilistica della nuova Jeep Cherokee abbiamo incontrato Bill Zheng, Senior Design Manager di Chrysler Group che ci ha raccontato alcuni segreti dell’ultima nata.
Mr. Zheng, ci parli del design di nuova Cherokee...
"Lo stile è stato creato prendendo spunto dalle diverse aree geografiche degli Stati Uniti, con il preciso intento di creare qualcosa di totalmente nuovo, un’auto iconica a grande diffusione che non ripetesse nulla di quanto fatto in precedenza. L’idea di base era quella di dare una svolta alla tradizione creando un SUV che fosse attuale oggi come fra sei anni. Il risultato è questa Cherokee che è al tempo stesso un’icona dell’identità Jeep e una novità che sperimenta una certa libertà formale".
Quali sono gli elementi presi dalla storia dello stile Jeep?
"Le forme classiche sono quelle della calandra “a cascata” con griglia a sette elementi, i passaruota trapezoidali che lasciano spazio alle ruote di affrontare neve, fango o sabbia e il padiglione dalla forma fluida e raccordata che si sposa con i generosi scivoli inferiori ben visibili sulla versione Trailhawk. L’insieme offre già al primo colpo d’occhio l’impressione che con la nuova Cherokee si possa affrontare ogni tipo di percorso, senza titubanze o compromessi; io stesso ho guidato per circa sette mesi uno dei primi esemplari prodotti, apprezzando gli ampi angoli d’attacco e di uscita che non fanno rimpiangere la Wrangler o le Cherokee precedenti".
Quanto di europeo c’è in queste nuove forme?
"Già all’inizio del processo di definizione dello stile il gruppo di lavoro che coordino ha preso in considerazione i gusti e le esigenze dei mercati globali. Un esempio di questo approccio è quello della colorazione esterna, che in mercati come l’Europa e la Cina i clienti vogliono estesa interamente ai paraurti. Una soluzione con molte parti in plastica non verniciata come ad esempio quella della Trailhawk potrebbe essere percepita come “economica” e per questo motivo gli allestimenti Limited e Longitude hanno paraurti in tinta e un’immagine più premium. In pratica abbiamo creato una dualità all’interno della gamma Cherokee, una doppia anima per l’utilizzo più rude in fuoristrada e per quello più cittadino e stradale".
Può spiegarci la soluzione del frontale con fari su tre livelli?
"La migliore spiegazione la troviamo nella versione Trailhawk dove l’elemento centrale che ospita abbaglianti e anabbaglianti è nascosto nella fascia nera del paraurti e lascia ampia visibilità alle luci diurne superiori, una sottile fascia luminosa a LED in stile “Star Wars”. I fendinebbia in basso sono gli unici di forma circolare e creano un’alternanza con le due luci sovrastanti che abbandona la tradizione dei grandi fari rotondi Jeep e si rivolge ad un pubblico più ampio, giovane e meno nostalgico".
Un accenno all’abitacolo...
"Gli interni di nuova Jeep Cherokee sono il risultato di una progettazione pensata per i mercati globali, con ispirazioni da ogni parte del mondo, in particolare Cina e paesi asiatici. Le forme trapezoidali dell’esterno sono riprese poi nella console centrale che ospita il grande display e nel pannello di controllo della climatizzazione, elementi già presenti sulla Grand Cherokee e ripresi dai primi modelli Jeep. Il mondo della natura e quello animale ha invece suggerito il profilo delle bocchette di aerazioni laterali, simili nella forma alle ali di un’aquila e integrate in armonia con il resto dell’abitacolo".
(Fonte: www.omniauto.it - 28/4/2014)

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