sabato 10 maggio 2014

FCA: Fitch fa le pulci al piano di Marchionne


Il nuovo piano industriale di Fiat Chrysler Automobiles continua a tenere desta l'attenzione degli analisti che hanno definito i target al 2018 "ambiziosi". Oggi è arrivata la prima opinione dal mondo delle agenzie di rating con Fitch che ha espresso parecchi dubbi. "Il nuovo piano industriale di Fiat Chrysler Automobiles aiuterà ad affrontare le sfide che il gruppo si trova davanti al suo cammino, ma i rischi di esecuzione sono elevati e gli obiettivi finanziari sono ambiziosi", ha affermato anche l'agenzia di rating. Fitch ritiene che il piano di riposizionamento dei marchi chiave e di incremento delle quote di mercato a livello globale attraverso una forte offensiva di prodotto, in particolare con Jeep e Alfa Romeo, possa contribuire a contrastare la debolezza del mercato automobilistico europeo e le persistenti pressioni competitive e anche aumentare la produzione e quindi abbassare la sovraccapacità produttiva. Tra gli obiettivi "ambiziosi" Fitch cita, per esempio, l'aumento della penetrazione degli Stati Uniti dall'11,4% del 2013 al 15,8% e il "significativo" aumento in Cina dallo 0,6% al 2,8%. Peraltro, ha notato l'agenzia, "anche l'obiettivo di aumentare in maniera significativa la generazione di cassa e di tagliare l'indebitamento finanziario netto consolidato a meno di 1 miliardo di euro nel 2018 dai quasi 10 miliardi del 2013 sarà difficile" perché i 10 miliardi sono legati a una notevole generazione di capitale circolante, su cui non sono stati forniti dettagli. Fitch ritiene altresì che la generazione di capitale circolante sia "fortemente dipendente" da una crescita dei ricavi in linea con gli obiettivi. Il piano, ha aggiunto, non rappresenta il primo tentativo di rilancio per Alfa Romeo e finora il "track record è stato modesto con diversi tentativi falliti". In virtù delle sfide che Fiat Chrysler Automobiles dovrà affrontare: la debolezza della domanda e il contesto macroeconomico fiacco in alcuni mercati, le forti campagne di lancio di prodotto di diversi concorrenti e il tempo necessario per modificare la percezione dei clienti verso i marchi della casa automobilistica, l'agenzia ritiene appunto "che gli obiettivi in termini di quote di mercato fissati per il 2018 siano ambiziosi". Comunque, quanto svelato da Fiat Chrysler Automobiles con il nuovo piano industriale "non pregiudica" il rating BB- con outlook negativo assegnato da Fitch a Fiat perché "nel breve termine non vi sono cambiamenti strutturali nel profilo di business e il raggiungimento degli obiettivi al 2018" dipenderà dall'esecuzione del business plan. "I mediocri margini operativi, in particolare in nord America e America latina, e il free cash flow negativo nei deboli risultati del primo trimestre evidenziano il basso punto di partenza del piano". Il gruppo ha annunciato che il piano non prevede alcun aumento di capitale, anche se non è del tutto escluso, e nessuna cessione di asset. In agenda non vi è attualmente l'emissione di un prestito obbligazionario convertibile, ha continuato Fitch, che considera questo fatto un passo significativo per la rimozione dei vincoli alla cassa di Chrysler nel 2016 tramite il rimborso anticipato di alcune obbligazioni emesse dalla casa automobilistica di Auburn Hills. "Abbiamo già detto che ciò potrebbe tradursi in una positiva iniziativa per il rating, nel caso non vi sia un parallelo indebolimento della struttura patrimoniale del gruppo. Al contrario, un downgrade potrebbe essere innescato da un calo della redditività e da una leva operativa oltre le soglie di attenzione in modo duraturo", ha concluso l'agenzia. Il titolo Fiat oggi a Piazza Affari ha recuperato parte delle perdite che hanno seguito la presentazione del piano industriale: al momento sale contro corrente dello 0,94% a 7,51 euro, complici i dati sulla produzione di automobili in Brasile, cresciuta dell'1,6%, e sulle vendite, aumentate del 21,8% ad aprile rispetto a marzo, secondo l'associazione nazionale delle case automobilistiche, Anfavea. Sono stati prodotti 277.100 nuovi veicoli (auto e camion) il mese scorso, mentre le vendite sono state pari a 293.200 unità. Rispetto ad aprile 2013, la produzione di auto è diminuita del 21,4% e le vendite del 12,1%. Quello brasiliano è il quarto maggiore mercato di auto del mondo e rappresenta una base strategica dell'attività di case automobilistiche come Fiat, Volkswagen, General Motors e Ford. L'ad del gruppo FCA, Sergio Marchionne, ha detto che il calo del titolo Fiat di quasi il 12% registrato a Piazza Affari nella seduta di mercoledì, all'indomani della presentazione del piano industriale 2014-2018 del gruppo, è stato eccessivo. Un commento arrivato nella tarda serata di ieri, nel giorno in cui Marchionne e il presidente di Fiat, John Elkann, hanno acquistato azioni del Lingotto per un milione di euro ciascuno. Il manager italo-canadese si è detto "non sorpreso che alcune persone abbiano puntato sulle prese di beneficio" per due motivi. Innanzitutto il titolo è cresciuto del 40% circa da inizio anno, un "rialzo fenomenale". Inoltre il piano quinquennale è "aggressivo". E con un pizzico di orgoglio, il top manager ha fatto notare che "per essere onesti, il livello di segretezza su questo piano è stato molto buono. Nessuno sapeva nulla fino a quando si è alzato il sipario".
(Fonte: www.milanofinanza.it - 9/5/2014)

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