Il primo gennaio Fiat ha annunciato l'accordo con il fondo Veba per rilevare l'ultimo 41,5% di Chrysler Group per 4,3 miliardi di dollari e arrivare al pieno controllo del colosso di Detroit. Dieci giorni più tardi Standard & Poor's ha confermato il rating del Lingotto e ora, considerando Chrysler una "controllata core" di Fiat, ha alzato la valutazione della casa automobilistica americana da "B+" a "BB-", con outlook stabile. In questo modo le due società, che vanno verso la piena integrazione una volta che l'operazione sarà completata, secondo le previsioni il 20 gennaio, avranno valutazione identica. "Consideriamo ora Chrysler una controllata core e quindi diamo rating uguale. Già in passato avevamo definito Chrysler una controllata "altamente strategica" di Fiat e crediamo che le attività delle due aziende saranno ulteriormente integrate", si legge nel comunicato dell'agenzia di rating. S&P prevede inoltre che Chrysler "probabilmente genererà una significativa maggioranza dei profitti del gruppo nel 2014" e ritiene che la valutazione su management e governance sia ora "soddisfacente" (prima era "fair", giusta), esattamente come quella di Fiat. Il livello di liquidità è "adeguato", mentre il profilo di rischio aziendale è "weak", debole, mentre il profilo di rischio finanziario, se si considera solo Chrysler, è "aggressive", aggressivo. A incidere sul profilo aziendale di Chrysler è la sua "limitata diversificazione geografica" e una reddititività che, "sebbene migliorata è ancora inferiore a quella delle concorrenti". S&P precisa comunque che "Chrysler beneficia di una buona quota di mercato in Nord America", circa l'11,5% nel 2013 stando ai dati di AutoInfoBank e "la previsione è che la mantenga per i prossimi due anni".
(Fonte: http://america24.com - 12/1/2014)
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