mercoledì 29 gennaio 2014

Cassino (2): asse con Fiumicino (Alitalia) per il rilancio italiano?


Cassino, Fiumicino. Distanti in linea d'aria 136 chilometri lo stabilimento Fiat e l'aeroporto potrebbero diventare l'asse del rilancio dell'economia non solo del Lazio, ma del Paese. Il tutto all'insegna della gamma alta, dove si fanno i soldi veri, e della specializzazione presente da sempre nel polo a Sud della Capitale. Non si tratta di un libro dei sogni (anche perché tutto è affidato a capitali e strategie private) ma di un futuro che pare dietro l'angolo. Protagonisti, il conglomerato Fiat-Chrysler, destinato ad essere un produttore globale: fabbricare ovunque per esportare ovunque. Ed Etihad, la compagnia di Abu Dhabi, in trattative per la maggioranza di Alitalia non solo come socio industriale per far sopravvivere l'azienda, ma per rivoluzionarla e rilanciarla sui voli intercontinentale, in particolare verso e dal Nord America. Andiamo con ordine. Conquistato il 100 per cento di Chrysler, Sergio Marchionne ha annunciato una rivoluzione commerciale e produttiva che punta su tre gamme: le piccole di lusso, cioè la 500 e derivate che stanno sfondando in America; i suv con in testa il passepartout mondiale di Jeep; e le Alfa Romeo, un marchio anch'esso amato nel mondo, che ha solo bisogno di essere rispolverato e dotato di motori degni della tradizione. Motori che il top manager ha detto, e ripetuto all'apertura del Salone di Detroit, «non dovranno più essere Fiat, ma Alfa», che verranno anche prodotti in collaborazione con la Maserati, indicando esplicitamente Cassino quale principale sito produttivo: «Cassino è strutturalmente e per capacità lo stabilimento più adatto al rilancio dell'Alfa Romeo». Ciò significa che dalla fabbrica inaugurata nel 1972 per le 126 e altri modelli popolari dovrebbero uscire le future auto del Biscione un tempo fabbricate ad Arese, destinate alla riconquista degli U.S.A. dopo i fasti della Duetto di Dustin Hoffman nel Laureato. Ma oltre alla gloria servono soldi e lavoro, e anche qui i numeri tornano. Oggi da Cassino escono già delle Alfa, 100 mila Giulietta l'anno, ma la capacità è di 250 mila auto. I dipendenti, 3.900 rispetto ai 4.500 degli anni d'oro, sono rientrati dalla cassa integrazione con un orizzonte migliore; e con loro un indotto di 8-10 mila lavoratori, che non ha mai mollato. Spostiamoci poco più a Nord e immaginiamo Alitalia e Fiumicino se andrà in porto l'arrivo di Etihad. Anche qui lasciamo parlare un diretto interessato: Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, la holding dei Benetton che è sia azionista di Alitalia sia socio di controllo di AdR, cioè di Fiumicino. «Dove va il mondo - dice - lo si è visto all'Air Show di Baharain, dove le tre compagnie del Golfo hanno annunciato il raddoppio delle flotte e delle rotte. Ma attenti a giudicare gli arabi solo in termini di dollari e petrolio: essi portano anche una qualità e una capacità strategica molto alte». Etihad è all'inseguimento di Emirates, basata a Dubai, la miglior compagnia mondiale. L'obiettivo sono le rotte atlantiche e il Nord Europa; Alitalia potrebbe essere il passaggio intermedio. Quello finale lo sbarco a Fiumicino, da trasformare in hub globale. Per l'aeroporto sono già previsti 2,5 miliardi di investimenti di AdR fino al 2021, e 12 miliardi fino al 2044, per passare da 38 a 100 milioni di passeggeri. Ma questo con l'Alitalia in mano francese e lo scalo sussidiario a Parigi e Amsterdam. Se Roma diverrà la porta d'Occidente degli sceicchi, la musica cambierà ad un ritmo che forse non riusciamo neppure ad immaginare e quei 136 chilometri potrebbero davvero trasformarsi in una "golden valley".
(Fonte: www.iltempo.it - 14/1/2014)

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