lunedì 28 ottobre 2013

domenica 27 ottobre 2013

Carlo Cavicchi e "quel boom della Maserati"


In questa povera Italia, travolta dai mugugni e sfinita dalle tasse e dai balzelli, c’è una buona notizia che sta passando un po’ troppo sotto silenzio: il boom della Maserati. Chi conosce la storia della marca, con il suo passato gloriosissimo e il triste declino di fine secolo, ricorderà lo stato pietoso in cui versava quando Fiat incaricò Montezemolo di occuparsene, distraendo parte del suo tempo dalla Ferrari che aveva già rilanciato e che si avviava all’epopea vincente in F.1. A Modena lo stabilimento era un rudere e attorno c’erano soltanto erbacce. Mancavano da tanti anni i programmi, le vetture e le speranze di sopravvivere. Un quadro nerissimo che Montezemolo affrontò di petto tra lo scetticismo generale. I più attenti rammenteranno il giorno in cui il presidente di Ferrari annunciò che con i nuovi prodotti in programmazione Maserati sarebbe arrivata a produrre 10 mila vetture nel 2010. Fu seppellito da una risata generale e le battute si sprecarono. Al contrario, ogni record storico fu battuto nel 2008 quando si arrivò a vendere ben oltre 8 mila auto tra l’ammirazione dei più increduli, oltretutto con uno stabilimento modello a far bella mostra di sé e anche importanti trionfi sportivi a completare la festa. Al dunque mancavano soltanto poco più di un migliaio di auto per mantenere la promessa, se non che arrivò la crisi economica che tutti sappiamo e il traguardo fu mancato. Anzi, rinviato. Nel frattempo Fiat aveva acquisito lo stabilimento di Grugliasco dove più di 1500 persone erano a state appiedate dalla crisi di Bertone e tiravano avanti senza speranze per il futuro. Fu allora che Marchionne annunciò: “Li faremo lavorare per Maserati”. Altra grassa risata accompagnata da uno scettico: “E per fare che cosa? Non basta già lo stabilimento di Modena?”. Figuriamoci quando lo stesso Marchionne, due anni fa, vaticinò che Maserati sarebbe arrivata a produrre non 10 mila, ma 50 mila vetture nel 2015. “Quello delira” commentarono quasi tutti. Ebbene, oggi si possono elencare questi numeri davvero importanti:
- Maserati è presente in 70 mercati;
- oggi conta 250 concessionari, destinati a diventare 420 entro il 2015;
- a tutto agosto erano state ordinate 20.300 vetture;
- a Grugliasco tutte le maestranze sono state riassunte e si aggiungeranno presto altri 500 operai;
- a Grugliasco si produrranno a regime 3000 vetture al mese;
- a fine anno si supererà la quota-ordini di 30 mila vetture (record dei record, va da sé);
- a Mirafiori si stanno approntando le linee del SUV Levante, di cui si prevede una produzione minima di 20 mila pezzi all’anno;
- il traguardo delle 50 mila auto nel 2015 sarà sicuramente raggiunto.
Mi paiono ottime ragioni per festeggiare qualcosa di buono in un panorama tristissimo in cui siamo annegati.
(Fonte: http://viamazzocchi.quattroruote.it - 15/10/2013)

sabato 26 ottobre 2013

Terremoto in Emilia: Ferrari dona 1,9 milioni di Euro ai familiari delle vittime


Un milione e 900 mila Euro: questa la cifra che Ferrari ha donato alle famiglie delle vittime del terremoto in Emilia. Il presidente del Cavallino, Luca di Montezemolo, per l'occasione ha incontrato il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, e il segretario generale di ActionAid, Marco De Ponte, confermando che tutti i familiari di primo grado delle vittime, 67 persone in tutto, riceveranno 28.000 Euro a testa. L'ordine degli avvocati di Modena, inoltre, fornirà assistenza gratuita per le procedure burocratiche necessarie. Ferrari ha raccolto la somma in sole due settimane grazie alla generosità degli appassionati che in occasione di un'asta hanno acquistato alcuni pezzi unici della Casa di Maranello. È il caso della 599XX venduta a 1,4 milioni di Euro all'americano Benjamin Sloss, del motore della F2008 ceduto a 80.000 Euro in Malesia e del musetto della F60 venduto a 25.000 Euro, fino ai 100.000 Euro donati liberamente da un cliente russo.
(Fonte: www.quattroruote.it - 23/10/2013)

venerdì 25 ottobre 2013

Cisl e Uaw auspicano un accordo tra Fiat e Veba per la fusione con Chrysler


Fim-Cisl parla di incontri positivi quelli che si sono susseguiti negli ultimi giorni con il sindacato Uaw di Detroit negli stabilimenti Chrysler. "L'iniziativa è parte in una serie di collaborazioni e scambi che Fim-Cisl e Uaw hanno costruito fin dal 2009, data dell’ingresso Fiat in Chrysler, e caratterizzata dalla recente presenza del presidente Bob King al Congresso Nazionale della Fim nel mese di maggio 2013", ha dichiarato la delegazione delle tute blu della Cisl guidata dal segretario nazionale Ferdinando Uliano, responsabile del gruppo Fiat e Cnh Industrial all'Ufficio Internazionale Fim e responsabile sui temi dell’organizzazione del lavoro. "Abbiamo potuto valutare positivamente - continua Uliano - quanto la situazione produttiva e la condizione dei lavoratori sia in continuo miglioramento negli stabilimenti Fiat-Chrysler in U.S.A. . Questo rappresenta un risultato positivo di capacità e competenze che hanno saputo amalgamarsi e intrecciarsi tra loro, tanto da portare Chrysler fuori da una situazione di crisi ed entrare in una fase di espansione e crescita occupazionale. Dall’entrata di Fiat sono stati assunti più di 10.000 giovani". "Siamo soddisfatti - conclude Uliano - della comune posizione che abbiamo con la Uaw rispetto al fatto che la futura fusione tra Fiat e Chrysler sia indispensabile e genererà ulteriori opportunità di sviluppo per tutti gli stabilimenti del gruppo, con benefici per i lavoratori, in particolare sul piano occupazionale. Insieme auspichiamo che il Fondo Veba e Fiat arrivino presto ad un accordo che soddisfi positivamente entrambe le parti".
(Fonte: www.finanza.com - 24/10/2013)

giovedì 24 ottobre 2013

Bloomberg: ipotesi di "buco di bilancio" per Veba. Accordo a breve con Fiat per Chrysler?


Secondo l’agenzia Bloomberg, che è riuscita ad accedere agli allegati del conto economico, il fondo americano Veba presenterebbe un buco di 3 miliardi di dollari per il 2012 e avrebbe dunque bisogno di incassare a breve i soldi che Fiat investirà per acquisire la quota di minoranza del 41,5% di Chrysler ancora in possesso del fondo pensioni del sindacato United Auto Workers. Veba potrebbe così abbattere il debito e coprire il deficit. Si aprono a questo punto nuovi spiragli per un accordo tra le parti prima della preannunciata Initial Public Offering di Chrysler arrivando ad una valutazione a metà strada tra le richieste (eccessive) di Veba e la disponibilità del Lingotto. Secondo Ubs, Chrysler varrebbe oggi 13,5 miliardi di dollari e il 41,5% di Veba avrebbe un valore attorno ai 5,6 miliardi. Prezzo che Sergio Marchionne ha sempre giudicato fuori mercato.
(Fonte: www.autolinknews.com - 22/10/2013)

mercoledì 23 ottobre 2013

Ducati, spirito sportivo italiano: può essere il marchio "anti-Alfa Romeo" di Piëch?


La Volkswagen XL1, l’auto da oltre 100 km con un litro di gasolio, potrebbe avere in futuro una versione sportiva spinta da un motore Ducati. La scoperta è arrivata qualche giorno fa al Politecnico di Vienna dove Ferdinand Piëch – presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen e professore onorario presso l’ateneo austriaco – ha tenuto una lezione durante la quale ha mostrato la veste e i dati di un innesto che avrebbe qualcosa di clamoroso, sia perché un motore motociclistico ha trovato solo rarissime volte posto nel cofano di una vettura, sia perché la XL1 è la bandiera tecnologica del gruppo di Wolfsburg in tema di consumi ed emissioni, ma non certo per sportività. Da Piëch tuttavia ci si può aspettare di tutto ed è questo uno degli elementi che ne alimenta la leggenda di visionario dell’automobile. Dopo infatti aver voluto la Lupo 3 litri, ha preteso che venisse portato avanti il progetto dell’auto capace di consumare 1 litro ogni 100 km. La XL1 ha superato i capitolati di progetto e rappresenta l’orizzonte tecnologico per tutto il gruppo soprattutto per la scocca in carbonio e il sistema di propulsione ibrido plug-in composto da un diesel bicilindrico di 800 cc da 48 cv e un motore elettrico da 20 kW inserito nel cambi DSG a 7 rapporti e alimentato da una batteria agli ioni di litio ricaricabile per un’autonomia ad emissioni zero di 50 km. Grazie anche al cx di 0,189, la velocità massima è di 160 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 12,7 secondi in virtù di un peso inferiore a 800 kg. Incredibili infine i dati di consumo e di emissioni: la XL1 percorre con un litro di gasolio 111 km ed emette solo 21 g/km di CO2. Che cos’ha la XL1 di sportivo? Beh, il fatto di essere una specie di sogliola a 2 posti alta 1 metro e 15 centimetri con scocca in fibra di carbonio, motore e trazione posteriori. Le mancherebbero solo i cavalli di un motore piccolo, ma potente come è appunto un bicilindrico Ducati, la casa motociclistica acquistata un anno e mezzo fa dalla Volkswagen attraverso l’Audi per 860 milioni di euro. L’idea di Piëch è mettere dentro la XL1 il bicilindrico di 1,2 litri a distribuzione desmodromica – ovvero con il ritorno delle valvole governato da un’altra camma e non dalle molle, come su tutti i motori – della Panigale, capace di erogare 190 cv a 10.750 giri/min e una coppia di 123,7 Nm a 9.000 giri/min. L’ingegnere austriaco ha detto anche che il cambio sarebbe lo stesso DSG doppia frizione a 7 rapporti della XL1, ma con un rapporto di riduzione 2:1. In termini motociclistici: con una corona che ha il doppio dei denti del pignone. Piëch ha anche fatto capire che una XL Sport – così è stata definita – avrebbe un peso inferiore grazie in particolare all’assenza del motore elettrico e soprattutto della batteria. Questo fa supporre un rapporto peso/potenza sotto i 4 kg/cv, dati degni di una Porsche. Visto un salto così grande nelle prestazioni, con una cavalleria praticamente triplicata, le modifiche sugli altri componenti dell’autotelaio (sospensioni, freni, sterzo…) devono essere sostanziali e le immagini proiettate in aula dal 76enne ingegnere austriaco restituiscono una carrozzeria modificata in modo altrettanto marcato. Il frontale dunque presenta un paraurti nettamente più esteso verso il basso e provvisto di un labbro inferiore mentre i passaruota sono allargati, con quelli anteriori dotati di sfoghi superiori e in coda e quelli posteriori che invece abbandonano la carenatura integrale e hanno davanti prese necessarie per evacuare una quantità di calore nettamente superiore. Le bandelle laterali fanno inoltre immaginare un trattamento aerodinamico specifico anche per il fondoscocca con l’obiettivo di ricavare deportanza. Più che una XL1, sembra una Sport degli anni ’70, una suggestione che ammanta di un fascino ancora maggiore questo esercizio tecnico i cui risultati potrebbero concretizzarsi in un esemplare unico destinato a fare bella mostra di sé in qualche salone oppure a costituire il banco di prova per alcune soluzioni tecniche, magari in pista, schierata come una vera macchina da corsa, magari in una competizione di durata dove l’equilibrio tra prestazioni e consumi rappresenta la chiave vincente. Da Piëch ci si può aspettare di tutto.
(Fonte: http://motori.ilmessaggero.it - 3/10/2013)

martedì 22 ottobre 2013

Nuove critiche di Piëch a Marchionne: riparte l'offensiva per Alfa Romeo?


Continua il battibecco a distanza tra Volkswagen e Fiat e a nulla, alla luce delle nuove provocazioni partite da Ferdinand Piëch, gran capo del gruppo tedesco, sembrano essere servite le non tanto lontane strette di mano e pacche sulle spalle, sotto i flash a un Salone, tra Sergio Marchionne e Martin Winterkorn, il «delfino» del potente vecchio di Wolfsburg. Secondo Piëch, infatti, Fiat non avrebbe futuro. In un'intervista a Bloomberg, l'influente top manager tedesco ha affermato che, sulla base dell'attuale performance (le vendite in Europa sono ai minimi, e dimezzate rispetto al 2001), il Lingotto «non è capace di sopravvivere da solo; Marchionne fa male con Fiat». Un modo, forse, per forzare la mano su Alfa Romeo, il suo sogno proibito, visto che, contemporaneamente, la stessa Bloomberg rilacia un'indiscrezione proprio sul Biscione: "Molto probabilmente Fiat rinvierà al 2015 due nuovi modelli del Biscione (uno potrebbe essere la 4C, l'altro non si sa ancora, ndr) previsti nel 2014». L'agenzia aggiunge anche che "Fiat potrebbe finalizzare entro il primo trimestre del 2014 i piani per costruire nuove Alfa Romeo nello stabilimento di Cassino». Da via Nizza nessun commento alle indiscrezioni e alla sparata del numero uno storico del gruppo tedesco. Le provocazioni di Piëch, comunque, potrebbero anche essere intese come un vero atto di guerra a Fiat, mettendo il dito nella piaga da ricercare nella debolezza di Torino sul mercato europeo, con l'obiettivo di portarsi a casa il marchio di Arese. Unico merito riconosciuto a Marchionne è quello, precisa Piëch, di «fare bene con Chrysler. Non è un mistero che il «grandissimo Ingegnere», come descrive spesso Marchionne la statura professionale del nipote del mitico Ferdinand Porsche, abbia un debole per il Made in Italy a quattro e due ruote: e se è riuscito ad accaparrarsi, attraverso Audi, i marchi Lamborghini e Ducati, arrivando anche a invadere il territorio torinese con il blitz, ben remunerato, su Italdesign-Giugiaro, per non parlare dei ponti d'oro a designer (Walter de Silva, Wolfgang Egger e Alessandro D'Ambrosio) e manager del Lingotto (Luca De Meo e Giovanni Perosino), Piëch ha perso però il giovane Flavio Manzoni, rientrato nella galassia Agnelli alla guida dello stile Ferrari. Anche il Cavallino di Maranello è nel libro dei sogni del capo azienda di Wolfsburg (farebbe carte false per conquistarne anche una fetta). È ormai una tradizione la sua visita, in compagnia della moglie, allo stand Ferrari nei vari Saloni, tra sorrisi, battute, foto ricordo e strette di mano con i top del gruppo italiano: Luca di Montezemolo e, se passa in zona, il «nemico» Marchionne. «Gli abbiamo chiuso le porte di Alfa Romeo in faccia - ha ironizzato un giorno l'ad di Fiat e Chrysler conversando a un Salone - ma lui insiste a voler passare dalla finestra». Ma forse, ora, Piëch ha deciso di tirar fuori il bazooka.
(Fonte: www.ilgiornale.it - 18/10/2013)

lunedì 21 ottobre 2013

Fiat: vendite dimezzate in Europa in 12 anni


Dal 2001 al 2013 il gruppo Fiat ha quasi dimezzato la sua quota mercato in Europa, passata dal 10,2 al 5,5% di settembre. A incidere sui dati negativi dei marchi del Lingotto (Fiat, Alfa Romeo, Lancia/Chrysler, Maserati, Ferrari e Jeep, tutti con il segno meno tra gennaio e settembre) continua a essere la performance nera del gruppo in Italia (-11,7%), legata anche a un mercato da mesi in caduta libera: -8,3% dall'inizio dell'anno a fronte, invece, dei segnali di ripresa del Vecchio continente: +5,5% in settembre, grazie soprattutto alla zona non euro (+11,7% rispetto al +1,2% dei mercati euro: +1,2%). Tralasciando «la volontà di Fiat di mantenere il valore dei marchi e sostenere la rete di vendita senza accettare la battaglia sui prezzi in corso in Italia», come spiega una nota, le ragioni della graduale riduzione della quota in Europa, tranne alcuni picchi, ma sempre a una cifra, va ricercata nella strategia che il gruppo ha adottato nel corso degli anni. E così, se un tempo 1 europeo «motorizzato» su 10 possedeva una vettura del Lingotto, ora, all'incirca, è 1 su 20 a guidare una macchina torinese. Tre i punti su cui soffermarsi: l'Italia, che da mercato principe del gruppo, è diventata via via sempre più marginale, incidendo così sui dati nel contesto europeo; la politica dei prodotti, che ha assottigliato il portafoglio a disposizione dei singoli marchi principali (nel segmento C, quello della Volkswagen Golf e della Peugeot 308, per intenderci, Fiat ha perso sempre più posizioni) e lo stesso vale per il segmento B (utilitarie) che attende ancora l'erede della stanca Punto; quindi, il ritardo, ormai cronico, nel rispondere all'evoluzione del mercato in fatto di modelli (mini-car, Suv e crossover compatti) e motorizzazioni (ibrido, in particolare, e anche elettrico). E intanto, oltre ai tedeschi e ai francesi (seppur in difficoltà Peugeot e Citroën continuano a lanciare novità), la minaccia più importante da qualche anno a questa parte proviene dagli agguerriti coreani (Hyundai e Kia). In parole povere, alcuni produttori hanno approfittato del «vuoto» italiano, rosicchiando quote di mercato al Lingotto, investendo di più e sfornando modelli di nuovo design e competitivi in termini di costi produzione, investimenti e di prezzo d'acquisto. Per non parlare dei benefici apportati dalle recenti metodologie di ottimizzazione (logiche modulari e megapiattaforme con alta comunanza di componenti), che Fiat sta applicando solo ora grazie alle sinergie con Chrysler. «Quello che allarma di più - commenta un analista - è il rallentamento riferito agli investimenti per alcuni prodotti target del mercato europeo, limitando di fatto il potenziale del Lingotto nei segmenti B e C, molto importanti in termini di volumi per il mercato europeo». In questi ultimi, infatti, troviamo Punto, MiTo e Ypsilon (B) e Bravo, Giulietta e Delta (C) che, per quanto valide vetture, non riescono più ad arginare la concorrenza di vetture più fresche proposte dai rivali. «I recenti lanci di nuova Panda e 500L, rispettivamente dei segmenti A e B - aggiunge l'analista - sono solo il primo passo per poter garantire la ripresa di Fiat nel Vecchio continente. Resta da vedere cosa ha in serbo il Lingotto quando il mercato si riprenderà del tutto, anche se sarà sempre tardi». C'è poi il caso Italia, Paese che prima dell'avvento di Sergio Marchionne alla guida del gruppo era considerato strategico, tanto che un suo predecessore, Roberto Testore, nel novembre del 2000 si era lanciato nel prevedere per il 2001 il salto dall'allora 36,8 al 40% di quota. A distanza di quasi 13 anni, il peso del gruppo nel Paese si è ridotto al 29%. Marchionne ha rivolto l'attenzione agli Stati Uniti e al Sudamerica, in attesa di segnali dall'Asia, trasformando Fiat (con Chrysler) in un gruppo globale. «Ma senza un'Italia più forte e nuovi prodotti, l'Europa per Fiat sarà sempre più un problema», ammette un ex.
(Fonte: www.ilgiornale.it - 17/10/2013)

domenica 20 ottobre 2013

Occupazione (2): tre piani per la De Tomaso (nessun interesse da parte di Fiat-Chrysler?)


Tre ipotesi per tentare di salvare i lavoratori della De Tomaso – 900 in Piemonte – e il marchio storico nel settore delle auto sportive. Ma ancora nessuna manifestazione d'interesse sul tavolo. Dopo l'avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte del curatore fallimentare, in vista della scadenza della cassa integrazione a gennaio, ora si tenta di stringere i tempi per verificare quali soggetti economici potrebbero essere interessati e quali chances industriali potrebbe avere la De Tomaso, per poi su queste costruire un ulteriore periodo di cassa integrazione. Le prime due ipotesi sarebbero in campo da più tempo e potrebbero essere tra loro complementari: nel primo caso, sarebbero in campo due aziende dell'automotive piemontese attive nel settore progettazione e prototipazione e, in questo caso, potrebbe essere della partita anche BMW, con la possibilità di riassorbire circa 200 addetti; la seconda ipotesi prevederebbe un investimento da 250 milioni sostenuto da un fondo, con utilizzo parziale dello stabilimento e di una quota di lavoratori, che ieri hanno manifestato davanti alla Regione. Nel primo caso, gli sviluppi industriali potrebbero essere indipendenti dal marchio mentre nel secondo la questione del marchio sarebbe centrale. Una terza possibilità, maturata negli ultimi giorni, avrebbe un canale ministeriale. «Il 4 novembre – dice l'assessore al Lavoro del Piemonte Claudia Porchietto – ho dato la disponibilità per un tavolo ufficiale sulla De Tomaso, credo e spero che entro fine mese almeno una di queste ipotesi possano trasformarsi in una concreta manifestazione di interesse». Sul piatto, alcuni atout: la disponibilità dello stabilimento, di proprietà della Regione, i contratti di insediamento, per soggetti che venissero da fuori, risorse per la riqualificazione del personale, i fondi strutturali della BEI, opzione al vaglio per una delle tre ipotesi su De Tomaso. Sul piano istituzionale si sta muovendo anche la Toscana, con l'assessore Gianfranco Simoncini, che ha chiesto un incontro urgente al ministro dello Sviluppo economico per i 130 addetti di Livorno. Per la Fiom piemontese e torinese, «la priorità – spiegano il segretario provinciale Federico Bellono e quello regionale Vittorio De Martino – è garantire una prospettiva occupazionale a tutti i lavoratori e, in fase di definizione dei progetti industriali, assicurare una proroga della cassa integrazione».
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 16/10/2013)

sabato 19 ottobre 2013

Occupazione (1): il sindaco di Modena offre le Ex-Fonderie per l'espansione di Maserati


«Per fare sì che Maserati rimanga a Modena e lo faccia al meglio, siamo pronti a rispondere a qualsiasi esigenza... Ci chiedessero anche le Ex-Fonderie, siamo disposti a dargliele». Così il sindaco Giorgio Pighi, durante il consiglio comunale, ha risposto ad una interrogazione arrivata dalle fila del Pd riguardo il futuro dell'azienda su cui forti sono i timori di una delocalizzazione. In senso ottimistico il sindaco ha citato le dichiarazioni di Harald Wester, responsabile del marchio Maserati, in occasione della presentazione al salone di Francoforte della Quattroporte in serie limitata, il quale aveva chiarito che «le macchine in produzione a Modena, Gran Turismo e Gran Cabrio, vendono benissimo, stiamo facendo di tutto per mantenere i volumi e nel 2013 saranno leggermente più elevati di quelli dell'anno scorso. Abbiamo dato tutte le garanzie occupazionali». Si tratta di rassicurazioni che «non sono il massimo, ma guardiamo a quello che abbiamo davanti, un colosso che comunque ha intenzione di considerare Modena parte dei territori di produzione», ha aggiunto il sindaco, «insistendo sulla qualità dei nostri territori e su quello che possono offrire ad una azienda motoristica». A Pighi, però, anche dai consiglieri democratici, è arrivato l'invito a rendere concreta l'intenzione di mantenere l'azienda sul territorio, attivando «sinergie e progetti tangibili che coinvolgano anche le istituzioni provinciale e regionale», che possano interessare l'azienda «con i valori aggiunti offerti dal territorio e che soprattutto metta al centro il valore aggiunto dell'università». Il sindaco ha poi annunciato che questi temi «potranno essere sviluppati nell'ambito delle iniziative per i 100 anni della Maserati che ricorrono nel 2014». L'azienda ha annunciato l'intenzione di organizzare celebrazioni in tutto il mondo «ma il cuore sarà a Modena» fa sapere Pighi.
(Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it - 11/10/2013)

venerdì 18 ottobre 2013

Fiat-Veba (2): Cisl premerà per un accordo


"Al sindacato Uaw parleremo del rischio che l'alleanza Fiat-Chrysler possa venire compromessa con un chiaro impatto sulle scelte messe in cantiere per i modelli previsti in Italia, ma anche in America". Così Ferdinando Uliano, segretario nazionale di Fim-Cisl e responsabile del settore auto e moto, che farà parte della delegazione Fim-Cisl che la prossima settimana, da 21 al 25 ottobre, si recherà a Detroit per incontrare il sindacato americano, incluso il suo presidente Bob King, e visitare alcuni stabilimenti di Fiat Chrysler. In questa occasione "cercheremo anche di capire meglio come sta andando la questione della trattativa con Veba su Chrysler, che sta assumendo contorni che ci preoccupano. E' necessario un accordo tra Fiat e il fondo Veba", afferma Uliano che aggiunge: "comprendiamo i problemi esistenti, ma attenzione al fattore occupazione. E' vero che Chrysler sostiene attualmente i conti del gruppo Fiat, ma Chrysler è stata risanata anche grazie all'intelligenza e alla tecnologia italiana". Il fondo Veba (gestito da Uaw) detiene il 41,5% di Chrysler e Fiat il 58,5% della casa americana. Il Lingotto punta al 100% di Chrysler ma è in disaccordo sul prezzo con Veba, che ha avviato a settembre la procedura per quotare in Borsa Chrysler. Questa iniziativa, indica Uliano, "può servire solo per avere un valore di quotazione minimo e massimo da utilizzare per raggiungere un accordo, ma l'obiettivo deve essere la fusione, un'importante opportunità considerando la grande concorrenza globale. Auspichiamo così al più presto un'intesa che consentirebbe di procedere con maggiore celerità all'integrazione e allo sviluppo degli stabilimenti sia in Italia sia negli U.S.A.".
(Fonte: http://borsa.corriere.it - 16/10/2013)

giovedì 17 ottobre 2013

Fiat-Veba (1): tempi lunghi in tribunale


Nella scalata al 100% di Chrysler, Fiat non potrà contare sul tribunale del Delaware. Il giudice Parsons, cui il Lingotto si è rivolto per il dissidio con il fondo Veba sul valore delle quote sulle quali Fiat ha esercitato un'opzione, ha fissato l'inizio del processo per il 29 settembre 2014, ovvero tra quasi un anno. Fiat aveva chiesto un processo per maggio, mentre il fondo Veba (azionista al 41,5% di Chrysler) puntava al 2015. Il giudice ha fissato una data intermedia, ma che è comunque troppo lontana per le esigenze di Fiat di arrivare rapidamente al 100% di Chrysler e poi alla fusione: dopo i cinque giorni previsti per le udienze, infatti, Parsons ne avrà altri 90 per depositare il verdetto, che potrebbe dunque perfino slittare ai primi giorni del 2015. La notizia sgombra di fatto il tavolo delle trattative da uno degli elementi di incertezza. Resta invece il procedimento per la quotazione in Borsa di Chrysler (Ipo) che su richiesta del Veba è stato avviato il mese scorso. La soluzione più probabile resta però quella di un accordo fra le parti, eventualmente dopo che nel corso della preparazione dell'Ipo sarà emerso un prezzo di mercato (o meglio, una forchetta di prezzo) per l'azienda americana. Il Veba è un fondo fiduciario, gestito dal sindacato americano Uaw, che gestisce l'assistenza sanitaria a circa 61mila pensionati Chrysler; la sua quota del 41,5% di Chrysler è stata ottenuta nel 2009 in occasione del Chapter 11 dell'azienda. Fiat dispone di opzioni per acquistare dal Veba il 16,6% di Chrysler in 5 quote semestrali; ne ha già esercitate tre, ma il disaccordo sul prezzo l'ha costretta ad adire le vie legali in Delaware. Per la prima delle cinque tranche (pari al 3,32% di Chrysler) Fiat aveva offerto 140 milioni di dollari contro i 342 chiesti dal Veba; le due cifre corrispondono rispettivamente a 1,75 e a 4,275 miliardi di dollari per il 41,5 per cento. Proprio ieri è emerso che la stessa quota veniva valutata 3,6 miliardi nel bilancio Veba di fine 2012, secondo un recente documento depositato presso la Sec. La plusvalenza di 900 milioni rispetto ai 2,7 miliardi di fine 2011 ha contribuito a far crescere il patrimonio del fondo del 18% a 10,3 miliardi di dollari. Il fondo resta pesantemente esposto a Chrysler: oltre alla quota azionaria in portafoglio detiene infatti anche un bond (valutato 5,2 miliardi di dollari al 31 dicembre 2012) ricevuto anch'esso nel 2009 e che paga un tasso di interesse superiore all'11 per cento. Nel bilancio 2011 della Fiat la quota Chrysler veniva valutata 3,44 miliardi di dollari. Recentemente, a una domanda sulla possibile richiesta di 5 miliardi di dollari da parte del Veba, Sergio Marchionne – numero uno di Fiat e di Chrysler – ha detto «è meglio comprino un biglietto della lotteria». In attesa che i due soci raggiungano un accordo, Chrysler rischia un impatto negativo sui conti del 3° trimestre dall'evento più importante del 2013 dal punto di vista industriale: il lancio della nuova Jeep Cherokee. La produzione è partita da qualche mese, e a fine settembre l'azienda dichiara un totale di quasi 19mila unità prodotte; ma tutte queste Jeep sono ferme sui piazzali dello stabilimento di Toledo, Ohio (a un paio d'ore di auto ad Detroit). Il motivo, afferma la Chrysler, è un problema al software che gestisce il cambio di velocità, un nuovo cambio automatico a nove marce che la stessa Chrysler produce su licenza della tedesca Zf. «È la prima applicazione al mondo di questo cambio ad alta tecnologia, su un modello nuovo con due nuovi motori e tre sistemi di trazione integrale». Un vero e proprio salto mortale, dunque, che Chrysler non vuole sbagliare. «Non voglio vendere 35 Cherokee e vederne 34 tornare in officina il mese dopo», dice un concessionario, intervistato da «U.S.A. Today», d'accordo con la decisione dell'azienda di rinviare le consegne. Chrysler non fa previsioni sui tempi della soluzione del problema. Nella conferenza con gli analisti di fine luglio, in occasione della presentazione dei risultati del 2° trimestre, Sergio Marchionne aveva definito «cruciale» il lancio del Cherokee per centrare i target 2013; Ihs Automotive prevedeva 32mila consegne di Cherokee per il 2013. Le Jeep ancora sui piazzali, che ora dovrebbero essere più di 20mila, equivalgono a centinaia di milioni di fatturato mancato e altrettanti di capitale immobilizzato.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 16/10/2013)

mercoledì 16 ottobre 2013

Ambiente: a Fiat il premio "Ecobest 2013"


Al Gruppo Fiat il premio “Ecobest 2013”. La giuria internazionale di Autobest ha assegnato il prestigioso riconoscimento al “Programma Metano” della Casa torinese, giudicato come soluzione più semplice, economica e con il più basso impatto ambientale tra i combustibili oggi disponibili. Della giuria del premio Ecobest fanno parte 15 giornalisti specializzati, in rappresentanza di altrettanti Paesi europei (Bulgaria, Cipro, Croazia, Grecia, Macedonia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina e Ungheria) che complessivamente rappresentano circa 300 milioni di persone. Il premio è nato 12 anni fa come primo riconoscimento europeo dedicato ai prodotti e alle tecnologie “green” in ambito automobilistico e rappresenta il coronamento dell’impegno profuso dai costruttori per lo sviluppo di una mobilità più amica dell’ambiente. “Sul fronte dei combustibili alternativi – affermano al quartier generale torinese – Fiat ritiene che la propulsione a metano sia attualmente la scelta tecnologica più appropriata per contribuire a ridurre l’inquinamento nelle aree urbane e contenere le emissioni di CO2. I propulsori alimentati a metano riducono al minimo le emissioni più nocive come il particolato (ridotto praticamente a zero), gli ossidi di azoto e gli idrocarburi più reattivi che causano la formazione di altri inquinanti. Inoltre, rispetto al funzionamento a benzina, evidenziano una riduzione di CO2 del 23%. Dunque, il metano è il carburante più “pulito” ed economico oggi disponibile oltre a essere potenzialmente una fonte rinnovabile grazie allo sviluppo del biometano. Va poi ricordato che la gamma a metano ha certamente contribuito in modo significativo ai primati assegnati dagli ultimi studi della società Jato Dynamics, leader mondiale per la consulenza e ricerca nel campo automotive. Per il sesto anno consecutivo, nel 2012 Fiat si è confermato il brand che ha registrato il livello più basso di emissioni di CO2 in Europa tra i marchi automobilistici più venduti, con un valore medio di 119,8 g/km. Negli ultimi 5 anni Fiat ha ridotto le proprie emissioni medie del 13% andando molto oltre rispetto al target medio di 130 g/km previsto dall’Unione Europea per il 2015”. Da segnalare infine che da oltre 15 anni il gruppo Fiat è il principale produttore europeo di veicoli di primo impianto a metano, con una vasta gamma di veicoli dotati di alimentazione bi-fuel (metano/benzina), in grado di soddisfare le esigenze di mobilità sia privata, sia nel campo professionale del trasporto merci.
(Fonte: www.repubblica.it - 8/10/2013)

martedì 15 ottobre 2013

"Fiat Likes U" varca i confini nazionali


Dopo il successo italiano "Fiat Likes U" varca i confini nazionali. Per la prima volta in Europa, una casa automobilistica si è impegnata con il mondo dell’università in un’iniziativa concreta, semplice e ricca di opportunità. L’iniziativa parte da Londra con il coinvolgimento degli studenti di una delle eccellenze mondiali nell’ambito del design, ovvero il “Royal College of Art” dove Roberto Giolito, vice president design center Emea Fiat-Chrylser ha tenuto la prima lectio magistralis dal titolo “A Fiat Design Approach”. Il format della versione inglese di "Fiat Likes U" è l’evoluzione del progetto lanciato lo scorso anno e frutto della collaborazione tra Fiat e il ministero dell’Istruzione, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, rivolto ai circa 280.000 studenti iscritti agli otto atenei coinvolti. In Italia il progetto ha riscosso un grande successo con il servizio di car sharing che è stato utilizzato da oltre 6.000 studenti per un totale di circa 28.000 viaggi percorrendo complessivamente più di 320.000 km con le 8 vetture (Panda e 500L) e 180.000 visite sul sito dedicato likesu.fiat.it. Il format inglese riprenderà quindi i tre cardini originali del programma: mobilità sostenibile con car sharing gratuito, stage retribuiti con borse di studio, possibilità di un lavoro a tempo determinato per il Fiat Ambassador. A tutto questo, per i più appassionati del design automotive, l’edizione inglese aggiunge “Fiat Two of a Kind”, un importante percorso formativo che consentirà sia di conoscere da vicino il lavoro del Centro Stile Fiat, tramite una serie di lectio magistralis tenute dai massimi esponenti del car design, sia di partecipare ad un concorso finale che premierà le migliori proposte di design applicate ai modelli Panda e Fiat 500. Tra ottobre e dicembre 2013, si sfideranno 14 team (ciascun composto in media da 5 studenti dei diversi ambiti del design), nel formulare le possibili evoluzioni dei modelli 500 e Panda nel 2020. Gli aspiranti designer saranno quindi chiamati a sviluppare nuove soluzioni, sia per gli interni che per gli esterni, ponendo l’accento sull’interattività, l’interfaccia digitale, la sostenibilità e l’appeal globalo, con soluzioni applicabili ai due popolari modelli di casa Fiat. La presentazione finale dei lavori si svolgerà a dicembre quando saranno sottoposti alla valutazione di una apposita giuria. I progetti elaborati saranno esaminati tenendo conto di parametri come valore stilistico, funzionalità, innovazione, originalità, connessione, coerenza di mercato, prodotto, utenza, comunicazione e qualità della presentazione. Ai vincitori sarà offerto un soggiorno che consentirà agli studenti di visitare il Centro stile di Torino e assistere per quattro giorni all’avvio della realizzazione dei modelli in clay. I modelli così preparati saranno poi trasportati al “Royal College of Art” di Londra in occasione della sessione di laurea nel 2014. Inoltre, i dieci vincitori potranno accedere ad altrettanti stage a Torino da luglio/settembre 2014 a febbraio 2015. Come per i colleghi di studi italiani, tra ottobre e dicembre, Fiat metterà a disposizione degli studenti del college inglese un servizio di car sharing completamente gratuito a bordo dei modelli Panda e 500. “Anche l’edizione europea di "Fiat Likes U" conferma la volontà del marchio di rispondere ai bisogni concreti della mobilità quotidiana dei giovani – sottolineano al quartier generale del Lingotto – una mobilità sempre più attenta ai temi ambientali ed economici. Infatti, i ragazzi pongono la massima attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale e, allo stesso tempo, chiedono vetture con bassi consumi e costi di gestione contenuti, oltre che prezzi adeguati alle loro capacità di spesa e formule d’acquisto adatte. Sono richieste precise che esigono risposte altrettanto puntuali. Per questo Fiat propone soluzioni concrete, disponibili oggi, subito, per tutti. Un esempio? Nel 2102, per il sesto anno consecutivo, Fiat si conferma il brand che ha registrato il livello più basso di emissioni di CO2 in Europa tra i marchi automobilistici più venduti , con un valore medio di 119,8 g/km. Un primato importante e la dimostrazione dell’impegno costante di Fiat per una mobilità sostenibile: negli ultimi 6 anni Fiat ha ridotto le proprie emissioni medie del 13%, portandosi da 137,3 a 119,8 g/km di CO2, andando molto oltre rispetto al target previsto dall’Unione Europea per il 2015, fissato a 130 g/km. Ma come dice il nome, "Fiat Likes U" è qualcosa di più, è un investimento sull’Università che piace a Fiat, è un modo nuovo per dire “io credo in te” a tutti quegli studenti che si impegnano oggi per rendere migliore il domani. Per il brand si tratta di un investimento garantito, soprattutto in questo momento di instabilità economica, perché “merito” e “saper fare” sono valori concreti che in qualunque Paese rappresentano un “bene rifugio” indipendente dalle fluttuazioni di mercato”.
(Fonte: www.repubblica.it - 7/10/2013)

lunedì 14 ottobre 2013

Comunicazione creativa: Alfa Romeo vince il "Press & Outdoor Key Award"


Carpire l’attenzione del pubblico in un mercato pubblicitario che sottopone i consumatori a un quotidiano “bombardamento” di spot non è sicuramente un’impresa facile. Bisogna escogitare qualcosa che in tempi brevissimi sia in grado di centrare l’obiettivo che si vuole raggiungere. Le migliori espressioni di queste capacità vengono quindi gratificate con un prestigioso riconoscimento, il “Press & Outdoor Key Award”, che premia la creatività e l’efficacia della comunicazione promossa attraverso la stampa, l’outdoor e le forme di comunicazione non convenzionali. La serata di gala, con l’assegnazione del premio promosso da Media KeyEvents e giunto alla decima edizione, si è svolta a Milano, presso l’Università Iulm (lingue e comunicazione), ed ha visto il successo di Alfa Romeo. Nella categoria “Trasporto ed Energia” si è aggiudicato il premio il brand sportivo del gruppo Fiat grazie alla campagna “Feel The Energy” che integra la distintiva calandra con il logo Alfa Romeo nella la chitarra elettrica, strumento “rock” per eccellenza. Il Press & Outdoor Key Award è diviso in otto categorie merceologiche e le varie campagne creative sono sottoposte al giudizio una giuria qualificata composta da 44 esperti della comunicazione e si svolge in concomitanza con la “Settimana della Comunicazione”. “Ideata dall’agenzia Armando Testa e lanciata per la prima volta a luglio in occasione del Milano City Sound 2013, manifestazione musicale di cui siamo sponsor – precisano all’Alfa Romeo – la campagna accompagnerà tutti i futuri eventi musicali supportati dal marchio tra cui ‘Club to Club’ che si svolgerà tra Torino e Milano il prossimo novembre. Un legame forte quello tra Alfa Romeo e la musica, un cammino vario ed intenso che il marchio ha intrapreso con il suo modello MiTo, l’auto che più di ogni altra è vicina al mondo dei giovani, per testimoniare la comunanza di valori condivisi con il mondo della musica: dal 2008, infatti, Alfa Romeo promuove e sponsorizza concerti, eventi, Dj set, mostre e session di alto livello”. Infine, il forte legame stabilito tra la musica e le campagne di comunicazione Alfa Romeo, è dimostrato dalle collaborazioni con grandi artisti come Bob Dylan, David Bowie, Bob Sinclar e Moby. Insomma per il marchio del biscione il “sound” non è solo quello che esce dai terminali di scarico delle sue performanti vetture sportive.
(Fonte: www.repubblica.it - 7/10/2013)

domenica 13 ottobre 2013

Revival (2): Ford rispolvera Vignale. Niente speranze per i "marchi in soffitta" di Fiat?


Il buon vecchio "Made in Italy" tira sempre. E se noi qualche volta sembriamo dimenticarcene, ci pensano puntualmente gli stranieri a ricordarcelo. La Ford in questo caso specifico che rispolvera il marchio della carrozzeria torinese Vignale (acquisita giusto 40 anni orsono) per contraddistinguere molto di più di una versione di lusso, bensì quella che gli uomini di marketing chiamano una "gratificante esperienza di guida". La concept Mondeo Vignale, esposta all'ultimo Salone di Francoforte, è infatti solo l'espressione tangibile di un programma ben più vasto che va ben oltre qualche finitura speciale ed un'ampia possibilità di personalizzazione per spaziare verso un diverso rapporto con la clientela, più diretto e dedicato che si avvale di una rete selezionata di Ford Partner (circa 500 concessionari in tutta Europa) impegnati sul nuovo programma Vignale. Si va da aspetti tipicamente legati all'utilizzo dell'automobile (linea di assistenza riservata, ritiro e consegna della vettura a domicilio per la manutenzione, lavaggio gratuito) a speciali convenzioni e partecipazioni a manifestazioni ed eventi dedicati. Un modo moderno insomma per reinterpretare quell'idea di automobile su misura che nel 1948 spinse l'allora trentacinquenne Alfredo Vignale, un ex-dipendente della Pininfarina, ad avviare con Angelo Balma ed i fratelli Guglielmo e Giuseppe la sua attività in una piccola officina a Cigliano (Vercelli) costruendo quelle che allora erano chiamate "automobili fuoriserie". Alla prima "special" realizzata sulla base di una Topolino usata fa seguito, nel 1947, la costruzione di qualche decina di cabriolet Cisitalia 202 caratterizzati da oblò laterali di ispirazione motonautica che diventano poi un importante spunto ornamentale per gran parte della produzione statunitense degli Anni Cinquanta. Dopo alcuni esemplari unici su meccanica Alfa Romeo e Fiat, nel 1951 inizia la collaborazione con la Ferrari per la quale Vignale realizza alcune barchette e coupè sulla base del modello 212 che finiscono nelle mani di famosi campioni dell'epoca come Bracco, Chinetti, DePortago, Farina, Gonzales, Marzotto e Shell, Marzotto. Con due coupè 212 Inter Taruffi ed Ascari concludono ai primi due posti la Carrera Panamericana del 1951. Nello stesso anno e nei due seguenti Villoresi, Bracco e Marzotto ottengono tre vittorie alla Mille Miglia sulle Ferrari-Vignale. Intanto personalità della finanza, del jet-set e di case regnanti come re Baldovino del Belgio e la principessa Liliana De Rethy cominciano a rivolgersi sempre più spesso alla Vignale per avere una granturismo esclusiva oppure una Rolls-Royce dotata di bar e televisione. In questo periodo Vignale comincia anche a realizzare modelli speciali che le Case automobilistiche spesso gli fanno costruire in piccola serie per venderli tramite le loro reti di vendita. Questo è il caso, ad esempio, delle Lancia Appia e Flavia Convertibile, così come delle Maserati Sebring, Mexico e Indy 4 porte. Nel 1957 Vignale presenta il prototipo Michey Mouse sulla base della nuova Fiat 500 e che apre una fortunata serie di piccole sportive su base 600 e 850. Nel 1967, probabilmente stimolato dal successo delle spider britanniche e dalla nuova attenzione per le vetture d'epoca, realizza la Gamine, una piccola spider su pianale Fiat 500 che ricorda esteticamente Balilla Sport degli Anni Trenta, "Sembrava l'auto di Paperino, la mitica 313, ma l'Estate era alle porte e me ne innamorai subito. Il concessionario lo capì immediatamente e non fu disponibile a trattare sul prezzo" ricorda oggi l'attore Maurizio Battista che all'epoca ne acquistò una." "E' di un verde particolare..." mi disse. Gli amici però mi prendevano in giro con quella buffa automobile ed a Settembre tornai dallo stesso concessionario per cambiarla con un'altra automobile. Lui mi offrì sì e no un terzo della cifra alla quale l'avevo acquistata. "E' di un verde troppo particolare... a chi vuoi che la possa rivendere..." si giustificò. Mah!". I tempi però cambiano: l'era delle fuoriserie e degli esemplari unici sta finendo, travolta dalle ferree leggi della produzione in serie. Nel 1969 Alfredo Vignale cede così l'attività, che nel frattempo ha trasferito a Grugliasco (Torino), a Alessandro De Tomaso che incorpora la Vignale nella Ghia, già di sua proprietà. Il destino vuole però che pochi giorni dopo la cessione della Vignale il suo fondatore perda la vita in un incidente stradale. Nel 1973 la Ford acquista la carrozzeria Ghia dalla De Tomaso e di conseguenza entra in possesso anche della Vignale. Si stabilisce così una divisione di compiti ed una complementarietà produttiva fra le due carrozzerie torinesi che da quel momento, oltre che prototipi di studio, e producono le Maserati Ghibli ed Indy e le DeTomaso Pantera. Il declino di questo modello causa però la chiusura della Vignale il 30 Novembre 1974. Da allora la Vignale entra in una fase di quiescenza fino a quando nel 2004 il marchio Vignale non viene utilizzato per designare il prototipo Ford Focus Vignale che anticipa la variante coupè-cabriolet della Focus seconda generazione. Una breve apparizione prima del clamoroso rilancio di questi giorni.
(Fonte: www.repubblica.it - 30/9/2013)

sabato 12 ottobre 2013

Revival (1): Autodelta festeggia i 50 anni. Tornerà con le Alfa Romeo da competizione?


Un pezzo della storia sportiva dell’Alfa Romeo è targato Autodelta, il reparto corse nato nel mese di marzo del 1963 con l’obiettivo di gestire il ritorno ufficiale dell’Alfa Romeo nelle competizioni. Con l’evento “Le leggende tornano in pista”, che si è appena svolto all’autodromo di Monza, il Registro italiano Alfa Romeo ha voluto festeggiare il 50esimo anniversario dell’Autodelta. Nelle due giornate rievocative si sono ritrovate oltre 300 vetture provenienti da tutto il mondo, dall’Europa alla Russia, dal Giappone agli Stati Uniti, alle quali se ne sono aggiunte altrettante portate dagli appassionati visitatori per la gioia di un pubblico che ha fatto segnare più di tremila presenze. Nel corso della due giorni sono scese in pista tante vetture spettacolari, dalle Tipo 33 campioni del mondo alle F1 e Formula Indy, dalle GTA in tutte le loro versioni alle Alfasud Trofeo ed alle Alfetta GTV da rally, e poi ancora le mitiche TZ e TZ2, le 155 V6 TI che hanno dominato il campionato DTM all’inizio degli anni Novanta. “È stata un’occasione per vedere tutte insieme vetture che hanno fatto la storia – raccontano gli organizzatori – e che solo raramente escono dai garage dove sono gelosamente custodite, per ammirarle sull’asfalto di un autodromo leggendario, per ascoltare il rombo dei loro motori a 4, 6, 8 e 12 cilindri, ma anche per incontrare gli uomini che hanno costruito il mito dell’Autodelta: tecnici, piloti e dirigenti: Nino Vaccarella, Teodoro Zeccoli, Gianluigi Picchi, Andrea de Adamich, Mauro Pregliasco, Bruno Giacomelli, solo per citarne alcuni. Poi Camillo Marchetti, il grande direttore delle relazioni esterne dell’Alfa Romeo ed i due figli di Carlo Chiti, Arturo ed Olga che hanno reso omaggio alla memoria del padre, che dell’Autodelta è stato creatore, padre e padrone”. A suggellare il successo dell’iniziativa è arrivato anche Harald Wester, amministratore delegato dell’Alfa Romeo, al volante della 4C, la nuova sportiva compatta del Biscione con la quale ha aperto la grande parata all’autodromo nazionale di Monza. Da segnalare infine il debutto in pista della “Montecarlo Automobiles Carlo Chiti Monza Coda Lunga”, realizzata in onore dell’ingegner Carlo Chiti, fondatore dell’Autodelta e leggenda nel mondo dell’automobilismo sportivo, che ha contribuito alla realizzazione delle prime vetture ed ai motori casa monegasca. Questo modello è equipaggiato con il motore Alfa Romeo V6 3000 “Busso” in versione monofuel a metano realizzato dalla BRC di Cherasco, che ha anche contribuito alla realizzazione dell’auto nella configurazione attuale.
(Fonte: www.repubblica.it - 26/9/2013)

venerdì 11 ottobre 2013

Alfa Romeo: il nuovo spot della Giulietta


La notte che subentra al giorno, strade metropolitane che si illuminano alternandosi al buio di un bosco, bambini che si rincorrono e alla fine una donna dalla sensualità dirompente. E’ l’ultima campagna pubblicitaria della nuova Giulietta, ideata dall’agenzia Armando Testa e declinata su TV, stampa, radio e digital. Le singole inquadrature dello spot – girato ad Amsterdam e realizzato dalla casa di produzione Akita sotto la regia di Lino Russel - e la voce fuori campo mettono in risalto le numerose e importanti novità della Giulietta Model Year 2014 come la calandra anteriore, la nuova cornice cromata dei fendinebbia e diversi cerchi da 16”, 17” e 18”, la gamma colori con tre nuove tinte di carrozzeria: Perla Moonlight, Blu Anodizzato e Bronzo. Novità anche all’interno dove spiccano il nuovo volante, i nuovi sedili e i nuovi trattamenti per plancia, pannelli porte e maniglie. E nuovo anche il propulsore 2.0 JTDM 2 da 150 Cv e 380 Nm con sistema di iniezione Multijet di seconda generazione e l’inedito sistema infotainment Uconnect con touchscreen da 5′′ (disponibile anche in configurazione Radionav con display da 6,5′′). Infine, in una delle scene, la nuova Giulietta affianca un’affascinante Giulietta Sprint del 1960: è un cameo che rende omaggio alla capostipite di un’intera classe di automobili, le moderne Gran Turismo, oltre che uno dei prodotti emblematici del Made in Italy. Fu proprio la Giulietta negli anni Cinquanta a far sognare gli automobilisti di tutto il mondo, rendendo per la prima volta accessibile il desiderio di possedere un’Alfa Romeo. Lo stesso che promette la nuova Giulietta, come dimostra la promozione valida fino al 31 ottobre, 16.950 Euro per la versione 1.4 Turbo Benzina da 105 Cv Impression e in più la possibilità di accedere ad Alfa Free: anticipo immediato pari alla metà del prezzo promozionale – o la differenza tra la metà del prezzo di listino e il valore dell’eventuale vettura usata in permuta – nessuna rata mensile per due anni, la possibilità di scegliere fra tre diverse opzioni alla scadenza: rimanere in possesso dell’auto, sostituirla con una nuova, restituirla al concessionario. Il tutto, a tasso zero.
(Fonte: www.repubblica.it - 4/10/2013)

giovedì 10 ottobre 2013

SRT Viper: produzione ridotta di un terzo


Il Gruppo Chrysler ha ridotto di un terzo i volumi di produzione della SRT Viper, annunciando che redistribuirà parte della forza lavoro in eccesso nell'impianto di Conner Avenue su altre fabbriche nell'area di Detroit. Non è ancora noto il numero esatto di lavoratori che sarà assegnato ad altro incarico.
Da nove a sei pezzi al giorno - Le vendite della Viper vanno meno bene del previsto e la produzione giornaliera della celebre supercar americana passerà da nove a sei pezzi. L'obiettivo di costruire 2.000 unità l'anno della vettura si è dunque rivelato ottimistico per le attuali condizioni del mercato, ma nonostante tutto l'interesse per il modello rimane alto, a giudicare dalla raccolta ordini.
D'inverno vende poco - Dall'avvio delle vendite nel mese di febbraio, la Viper è stata commercializzata negli U.S.A. in 426 unità, ma presso la rete di vendita americana ci sono ancora 565 esemplari in attesa di un cliente. Tra i vari motivi che stanno creando qualche difficoltà alla "vipera" ce n'è anche uno "climatico": sul mercato la Viper soffre parecchio nei mesi invernali, dal momento che non può essere equipaggiata con pneumatici invernali.
Il mito dell'auto "velenosa" - Va anche detto che la Viper è un po' vittima della sua stessa "velenosa" fama, che ha contribuito a crearne il mito internazionale. Buona parte di quell'immagine fa parte del mito, secondo quanto dichiarato da Ralph Gilles, numero uno del marchio SRT: "Abbiamo davvero bisogno di portare le chiappe della gente sulla macchina. Troppe persone sono intimorite dalla Viper senza che esista una ragione vera".
(Fonte: www.quattroruote.it - 3/10/2013)

mercoledì 9 ottobre 2013

Jeep Compass: arriva in Italia il 2.0 benzina


La gamma italiana della Jeep Compass si arricchisce con l'arrivo del 2.0 aspirato a benzina. L'unità, abbinata esclusivamente al cambio a variazione continua Cvt, viene offerta con la sola trazione anteriore. Due gli allestimenti a listino: North, con prezzi da 27.726 Euro, e Limited, da 29.538 Euro. Il due litri, che eroga 156 CV e 190 Nm, va così ad affiancare le due versioni del 2.2 CRD (da 136 e 163 CV), lanciate a giugno con il debutto del Model Year 2014 sul nostro mercato.
Versione North - La Compass 2.0, come le varianti diesel, offre di serie airbag laterali e a tendina, Esp, Hill-start Assist, controllo pressione pneumatici, volante multifunzione con corona in pelle, cruise control, climatizzatore automatico, cerchi da 17", specchietti elettrici ripiegabili e riscaldati, Bluetooth UConnect, radio Cd/Dvd/Mp3 con ingressi Usb e Aux.
Versione Limited - Sulla Limited, in più, ci sono griglia frontale cromata, cerchi da 18", interni in pelle (nelle tinte Saddle Brown o Dark Slate Gray), sistema di infotainment con schermo da 6,5" con radio Cd/Dvd/Mp3 e hard disk da 40 GB e retrocamera ParkView.
(Fonte: www.quattroruote.it - 2/10/2013)

martedì 8 ottobre 2013

Jeep B-SUV: prime foto della strumentazione


La crossover compatta di Jeep è in pieno sviluppo. Dopo le prime immagini della sorella del Lingotto scattate negli Stati Uniti, nuove foto mostrano un prototipo camuffato in una maniera praticamente analoga a quello sorpreso negli States. Oltre al frontale totalmente nascosto e dotato di gruppi ottici temporanei presi a prestito dall'Alfa Romeo Mito, è evidente l'assetto rialzato, ma c'è un nuovo elemento che permette di andare oltre nell'identificazione della vettura. Nell'immagine scattata all'abitacolo, infatti, la plancia e il volante della 500L sono rimasti ma è completamente diversa la strumentazione, sostituita da uno schermo digitale che replica la presenza dei classici strumenti analogici. Nel 2014 prenderà il via la produzione che, sia per la Fiat sia per la Jeep, sarà avviata nello stabilimento di Melfi.
(Fonte: www.quattroruote.it - 5/10/2013)

lunedì 7 ottobre 2013

Marchionne: "Gli investimenti in Italia un atto di coraggio contro il declino"


Fiat ha investito e continua a farlo anche nel pieno della crisi e questo è un "atto di coraggio contro il declino" e un "gesto di fiducia verso il futuro". Lo ha detto l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, intervenendo alla cerimonia per la consegna della medaglia "Aprutium" istituita dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale dell'Abruzzo. "La Fiat di oggi ha imparato ad accettare le incertezze e gli stimoli associati alla competizione - ha proseguito - ha imparato ad adeguare le proprie strategie ai venti del mercato, è in grado di reagire a una crisi senza lasciarsi sopraffare. Lo stiamo facendo di nuovo, ripensando in parte il nostro business e sfruttando il patrimonio storico dei nostri marchi premium". Marchionne ha spiegato che "questa strategia ci permetterà di contrastare gli effetti del crollo della domanda di auto in Europa, che è ai livelli più bassi degli ultimi due decenni. Ci permetterà, allo stesso tempo, di avviare nuove produzioni nei nostri stabilimenti italiani, destinate a servire i mercati di tutto il mondo".
(Fonte: www.wallstreetitalia.com - 3/10/2013)

domenica 6 ottobre 2013

Alfa Romeo 4C (2): test con Jeremy Clarkson


Jeremy Clarkson e la squadra di Top Gear si trovano in questi giorni nei pressi del lago di Como. Lo sappiamo grazie ad alcuni tweet pubblicati dal personaggio televisivo, nei quali esprime il piacere di trovarsi in una condizione decisamente invidiabile: trascorre alcuni giorni presso uno fra i resort più lussuosi della regione e percorre centinaia di chilometri a bordo dell’Alfa Romeo 4C. Clarkson ha così rivelato di vivere una di quelle giornate in cui ama particolarmente il proprio lavoro, scherzando poi con Richard Hammond e prendendolo in giro per avegli rovinato la poesia del momento. Ma qual è il rapporto fra Clarkson e le vetture con il Biscione sul cofano? I suoi commenti hanno sempre avuto la potenza corrosiva del vetriolo, ma la patina di cinismo ha sempre poggiato su un più spesso strato di affetto. Parlava della 159 in tale misura: "Ma non fate finta che la 159 non esista, la prossima volta che volete una berlina media a 4 porte, perchè sarebbe un errore. Un brutto errore. Primo, perchè è esattamente un milione di volte più bella della Serie 3 BMW. E con quei tripli fanali anteriori e proporzioni perfette, almeno mezzo milione di volte più bella di qualsiasi rivale da Audi, Mercedes o Jaguar". La sua opinione a proposito della Giulietta non è altrettanto lusinghiera ("Un nome pieno di vita per una vettura poco brillante"), così come il suo giudizio a proposito della MiTo ("Penso che a mio figliò darò una Polo. Gli dirò che è italiana. Non se ne accorgerà"). Clarkson spese parole al miele nei confronti della Brera e del suo aspetto, rivelò di apprezzare la 8C Competizione – dopo averla massacrata nel corso di una puntata – ed è noto proprietario di una GTV6.
(Fonte: www.autoblog.it - 27/9/2013)

sabato 5 ottobre 2013

Alfa Romeo 4C (1): negli U.S.A. sarà venduta da Maserati


La nuova Alfa Romeo 4C, oltre ad avere l'arduo compito di risollevare il prestigio del marchio del biscione a livello mondiale, dovrà anche riportare la firma italiana oltreoceano, negli Stati Uniti. Questa operazione commerciale, però, è stato ufficializzato, non avverrà tramite le concessionarie Fiat, bensì attraverso quelle Maserati. Lo ha dichiarato ai microfoni di Automotive News il numero uno del marchio del Biscione, Harald Wester. Tra l'altro è anche negli stabilimenti del Tridente, a Modena, che sarà prodotta. Perché? Sembrerebbe che la scelta sia dovuta alla volontà di evitare di mischiare gli affari tra Alfa Romeo e la rete commerciale Chrysler (a cui appartengono i concessionari Fiat negli U.S.A.). Chrysler, infatti, proprio in questo momento commercializza già due prodotti Fiat, la 500 (prodotta direttamente da Chryser) e la 500L (prodotta da Fiat in Europa per gli Stati Uniti). È un momento delicato quello che si sta vivendo nel rapporto tra Fiat e Chrysler, con la prima intenzionata a comprare a Veba (fondo pensionistico del sindacato UAW) le azioni della seconda, ma in questo momento l'operazione è bloccata sul punto di stabilire il prezzo reale delle azioni (per formalizzare il quale si sta tentando un ritorno in borsa di Chrysler). Ma, trattative a parte, per Marchionne sarebbe logico affidare un prodotto come l'Alfa Romeo 4C alla rete Chrysler, ma con le poche unità previste almeno per il primo anno negli U.S.A. (1.000), Maserati riuscirà a coprire tranquillamente questo volume ridotto di vendite, mantenendo per ora tutto “in casa”. Allo stesso tempo questa scelta potrebbe mettere pressione alla stessa Chrysler invogliandola alla fusione totale con Fiat per iniziare a vendere i modelli targati Alfa Romeo che arriveranno a breve termine, come la Alfa Romeo Giulia e la futura SUV del Biscione.
(Fonte: www.panorama-auto.it - 1/10/2013)

venerdì 4 ottobre 2013

India: Fiat esordisce nel segmento C con la Linea Classic


Fiat India ha fatto oggi ufficialmente ingresso nel segmento C del mercato automobilistico indiano presentando la Linea Classic, una berlina con tre motorizzazioni che si presenta come la più lunga della sua classe. Commentando il salto di qualità, il presidente e direttore esecutivo di Fiat-Chrysler Operations India, Nagesh Basavanhalli, ha detto che con la Linea Classic ''abbiamo voluto proporre ai nostri potenziali clienti il lusso di una sedan al prezzo di una 'hatchback' (berlina a due volumi)''. ''Siamo voluti entrare in questo segmento, ha aggiunto, che ''nel 2012 rappresentava il 12% del mercato automobilistico e che in agosto 2013 copriva il 15% delle vendite, con circa 30.000 unita'''. La Fiat Classic viene offerta nelle versioni 1.4 a benzina, 1.3 Multijet Classic e 1.3 Multijet Classic+. Basavanhalli ha poi confermato che nel giro di due anni e mezzo Fiat India lancerà nove altri modelli fra restyling e novità, in attesa che faccia il suo esordio nel mercato indiano la Chrysler. Infine il responsabile ha indicato che procede a ritmo serrato la costruzione di una rete di rivenditori esclusivi Fiat, che ora conta su 79 showroom e che punta a raggiungerne 100 ''ben prima della fine dell'anno fiscale in corso'' (2013-2014). Le vendite Fiat in India sono intorno all'1% e i responsabili locali sperano di raddoppiare il fatturato nel 2014 ed in ogni successivo anno.
(Fonte: www.ansa.it - 25/9/2013)

giovedì 3 ottobre 2013

Jeep Cherokee Trailhawk: "dura e pura"


Si chiama Trailhawk ed è uno specifico allestimento su base Jeep Cherokee che prevede angoli caratteristici più spinti, elementi di protezione più estesi (anche nel sotto-scocca) e ganci traino di colore rosso, mentre il sistema di trazione integrale è del tipo Active Drive Lock: adotta un differenziale autobloccante posteriore e marce ridotte, in abbinamento all’assetto rialzato. Il pacchetto Trailhawk ha reso legittimo l’utilizzo dell’etichetta Trail-Rated, assegnata da Jeep a tutte le sue automobili che meglio sanno comportarsi lontano dall’asfalto. In fase di lancio sarà disponibile con i motori 2.4 MultiAir e V6 3.2 Pentastar, per cui Jeep dichiara un consumo medio inferiore fino al 45%. Il 2.4 Tigershark MultiAir 2 eroga 184 CV/232 Nm e consuma 7.6 l/100 km, mentre il V6 3.2 Pentastar sviluppa 271 CV e 324 Nm. Di serie per entrambe il cambio automatico ZF a nove rapporti, abbinato a soluzioni utili per diminuire consumi ed emissioni inquinanti. Sono invece tre le sfumature della trazione integrale. Il Jeep Active Drive I indirizza ‘solo’ parte della coppia motrice all’asse posteriore; il Jeep Active Drive II prevede le marce ridotte, l’assetto rialzato di 1.6 centimetri ed un più sofisticato sistema di gestione, mentre il Jeep Active Drive Lock rappresenta un evoluzione del Jeep Active Drive II. Su tutte è presente un sistema di assistenza alla guida che permette di scegliere fra le modalità Auto, Sport, Snow, Sand/Mud e Rock, modificando l’incidenza di ben 12 parametri. Quattro gli allestimenti: Sport, Latitude, Limited e la già citata Trailhawk.
(Fonte: www.autoblog.it - 17/9/2013)

mercoledì 2 ottobre 2013

Chrysler, rischio boomerang su Veba: incubo flop in Borsa e timori di un disimpegno Fiat


Sergio Marchionne non è nuovo a sfiancare l'avversario e, alla fine, ottenere quello che vuole. A insegnarlo è l'estenuante braccio di ferro con GM, che il 14 febbraio del 2005 sancì il divorzio con Fiat, ma con un pesantissimo assegno di 2 miliardi di dollari che Marchionne portò a Torino. Seppur sotto aspetti diversi, sembra ora ripetersi, tra Fiat e Veba, il fondo pensionistico del sindacato americano Uaw, un lungo tira e molla che potrebbe concludersi in due modi: la quotazione del 16,6% di Chrysler nel primo trimestre 2014 (soluzione favorevole a Veba); un accordo tra le parti sul prezzo della quota (41,5%), ancora in mano al fondo, che porterebbe dritto alla fusione tra Fiat e Chrysler (successo torinese). Vediamo ora per quale ragione un'intesa tra Fiat e Veba è ancora possibile. Prima di tutto i tempi tecnici (o burocratici) che seguono la recente presentazione alla Sec, da parte di Chrysler, sotto le pressioni del secondo azionista Veba, del corposo prospetto per l'ipo: 393 pagine in cui vengono anche evidenziati i rischi operativi e industriali per il gruppo derivati da una ritardata o mancata fusione. Passeranno almeno tre mesi di ping-pong con l'Authority di Wall Street, tra precisazioni e richieste di chiarimenti, prima di pervenire all'eventuale quotazione. Se poi si contano le festività (il fine settimana del 28 novembre per il Thanksgiving e il Natale subito dopo, oltre al fatto che il caso Veba-Chrysler non è l'unico di cui si deve occupare la Sec), ecco che Marchionne ha tutto il tempo per affilare le armi. È anche da considerare il fatto che Chrysler ha, dalla sua, una storia tutta particolare: i suoi bilanci sono chiari da quando è entrata nell'orbita del Lingotto. Prima, invece, quando faceva parte della galassia Daimler, con la denominazione DaimlerChrysler, i conti di Auburn Hills era annegati in quelli di Stoccarda. Poca trasparenza anche dal fondo Cerberus, subentrato dopo il divorzio con i tedeschi alla guida della casa automobilistica U.S.A. . Non è quindi facile, per gli analisti, dare un prezzo equo al titolo Chrysler e anche tale prospettiva giocherebbe a favore di Fiat. E tanto più il mercato vedrà una quotazione non in linea con le pretese di Veba, tanto più Marchionne potrà puntare a chiudere la partita. Il caso di GM non può essere sottovalutato: il ritorno a Wall Street, dopo il salvataggio da parte della Casa Bianca, ha visto le azioni segnare 33 dollari, per poi crollare a 17 e risalire a 34, ma solo due anni dopo. Veba, infine, e lo stesso Uaw, non hanno interesse che Chrysler venga indebolita dal congelamento degli investimenti, dalla possibile cancellazione di nuove assunzioni (o peggio) e da un rallentamento della fusione. Tutto questo, infatti, avrebbe un effetto boomerang: meno assunzioni vorrà dire, ad esempio, meno iscrizioni al fondo. Veba ha bisogno di monetizzare quanto prima e Marchionne, questo, lo sa.
(Fonte: www.ilgiornale.it - 30/9/2013)

martedì 1 ottobre 2013

Chrysler 200 / Lancia Flavia: foto spia della nuova generazione


Un primo esemplare della nuova Chrysler 200 è stato fotografato su strada, con carrozzeria semi-definitiva ed ancora avvolto dalle tradizionali camuffature. L’avvistamento è particolarmente significativo, in quanto rivela i primi elementi di una berlina a suo modo fondamentale: la tre volumi statunitense e la Flavia (sua omologa nel Vecchio Continente) saranno le prime automobili dei marchi Chrysler e Lancia ad essere sviluppate in maniera congiunta, a partire da un foglio bianco, dopo il compromesso raggiunto con le odierne Flavia, Thema e Voyager. La nuova Chrysler 200 pare adotti un corpo vettura più sportiveggiante e rotondo, da coupè a quattro porte, con uno sbalzo anteriore generoso ed un padiglione dall’andamento arcuato. Queste prime immagini denotano poi la presenza di uno spoilerino posteriore e dei terminali di scarico trapezoidali, mentre il volume di coda risulta decisamente compatto. I tecnici Lancia interverranno in misura contenuta, lavorando su particolari di dettaglio: le Chrysler 200 e Lancia Flavia saranno pressoché identiche, ad eccezione di alcuni elementi secondari e di particolari interni. Entrambe dovrebbero misurare circa 4.85 metri. Negli Stati Uniti tale valore configura la tre volumi quale ‘mid size sedan’, mentre in Europa rappresenta un dato fra i più generosi del segmento D, analogo alle Ford Mondeo ed Opel Insgnia. L’abitacolo prevede il quadro strumenti digitale (novità introdotta dalla Dodge Dart) ed un più ampio schermo TFT da 8.4 pollici, dedicato alla gestione del sistema UConnect. La nuova Chrysler 200 ha codice di progetto UF ed utilizza la piattaforma CUSW, già destinata proprio alla Dart ed alla Jeep Cherokee. Dovrebbe essere equipaggiata con i motori 2.4 Tigershark e V6 3.2 Pentastar, entrambi disponibili con l’opzione del cambio automatico a 9 rapporti. La 200 potrebbe essere esposta al Salone di Detroit (13-26 gennaio), mentre il lancio della Flavia è previsto qualche mese più tardi.
(Fonte: www.autoblog.it - 18/9/2013)