martedì 2 ottobre 2012

Marchionne confermato presidente di ACEA


I costruttori europei «dovranno affrontare la crisi ognuno per conto suo» ha detto ieri Sergio Marchionne, numero uno della Fiat, al Salone dell'auto di Parigi: non c'è infatti accordo all'interno dell'ACEA, l'associazione dei costruttori, per un'eventuale richiesta di aiuti alla UE. La notizia è in realtà che l'ACEA è ancora unita. La riunione convocata dallo stesso Marchionne in qualità di presidente si è conclusa senza lo scontro aperto paventato alla vigilia: lo stesso manager Fiat e Martin Winterkorn, numero uno della Volkswagen, sono usciti a braccetto dalla sala riunioni. «Siamo buoni amici da anni» ha detto Winterkorn. E i contrasti? «Ci siamo chiariti», gli ha fatto eco Marchionne, il quale resta dunque presidente dell'associazione; nessuna delle case costruttrici la abbandona. Le differenze di opinione non sono tuttavia scomparse: «L'accordo è che ciascuno risolva i problemi per conto suo; non c'è posizione comune fra i costruttori». E' arrivato al Salone il presidente francese Hollande, che ha visitato gli stand dei costruttori francesi colpiti, come gli altri, dalla crisi. Peugeot e Renault hanno chiesto interventi all'esecutivo per recuperare competitività: da una maggiore flessibiltà alla riduzione della fiscalità sul lavoro. Hollande ha promesso un piano quinquennale di sostegno, non solo alla competitività ma anche all'innovazione. Il mercato europeo rimane depresso non solo per le auto: le vendite di veicoli commerciali in Europa - secondo i dati diffusi da Acea - sono calate del 12,4% ad agosto e del 10,3% nei primi otto mesi dell'anno. In Italia c'è stato un vero e proprio tracollo, con un -27% ad agosto e un -35% nei primi otto mesi del 2012 (non molto diverse le cifre per i soli commerciali leggeri). Secondo Marchionne, la ripresa «dipenderà anche dalla fiducia dei consumatori: il giorno in cui smetteremo di parlare della crisi, sarà un bel giorno». Marchionne ha salutato con favore l'ipotesi di un Monti-bis dopo le elezioni: «Sarebbe un passo avanti enorme per il Paese». Quanto alla riforma Fornero del mercato del lavoro, Marchionne afferma che «per Fiat non ha cambiato molto, visto che avevamo già raggiunto l'accordo necessario con i sindacati. Non vado cercando altro, non ho mai chiesto nulla alla Fornero né sabato scorso a Roma né adesso». Marchionne tornerà in Italia a metà ottobre; al suo ritorno vedrà i sindacati. La 500L ha avuto un'ottima accoglienza al suo esordio - afferma Marchionne - anche grazie al suo marchio: un vero e proprio brand a sé su cui Fiat intende capitalizzare anche in futuro. «Ci stiamo lavorando» ha detto il manager. Un altro dossier aperto è quello dello sbarco sul mercato russo con Sberbank. «Stiamo ancora lavorando ai dettagli del finanziamento. Ci lavorerò con i miei anche durante questo fine settimana». Renault e il suo partner Nissan hanno annunciato due nuovi accordi con il partner tedesco Mercedes, per lo sviluppo di nuovi motori e cambi. Sul tema dell'innovazione, Marchionne ha ribattuto a distanza alle affermazioni del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, il quale ha detto di non aver capito «perché Fiat, dopo aver richiesto e ricevuto i finanziamenti alla ricerca, abbia deciso di abbandonare i progetti dei nuovi modelli di auto elettrica, auto a idrogeno, auto ibrida e a metano». Secondo Marchionne la tecnologia non è economicamente conveniente. «Più ne vendo più perdo», anche con gli incentivi.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 29/9/2012)

Nessun commento:

Posta un commento