domenica 7 ottobre 2012

Auto: il calo dei volumi fa tremare l'indotto


Resta alto il livello di guardia intorno al Lingotto. L'attenzione, sia a livello nazionale che locale, si focalizza da un lato sui tempi degli investimenti di casa Fiat, dall'altro sulla tenuta dell'indotto, in Piemonte come nel resto d'Italia. Con il numero di immatricolazioni dei 10 principali marchi automobilistici in caduta in Europa del 15,2% tra 2007 e 2011 (quasi due milioni e mezzo di vetture in meno sul mercato), l'intero sistema è sotto stress. E il rischio è che l'export non riesca più ad agire da volano come finora accaduto. Con i suoi 19 miliardi di fatturato, la componentistica piemontese rappresenta metà dell'intero comparto italiano e mantiene una sua specificità: nonostante sia tramontato il modello di monofornitura verso Fiat, il 79,8% delle aziende dell'indotto piemontese dipende comunque da commesse del Lingotto, è dunque fornitore diretto o indiretto di Fiat, contro il 55% della media italiana. Il peso di Fiat sui fatturato del comparto scende sotto il 40% mentre in Piemonte resta intorno al 50. Internazionalizzazione e diversificazione sono processi in atto da anni. Il 70% delle imprese della componentistica esporta (in Piemonte sono l'84%). Allo stesso tempo, quasi il 70% delle imprese produce anche per veicoli commerciali, industriali e autobus e più del 62% è attivo nel mercato dei ricambio. Ma la crisi dell'auto così evidente a livello europeo mette a dura prova il comparto. «Le piccole aziende – spiega Claudio Chiarle della Fim – sono in forti difficoltà, oltre che per il calo delle commesse, anche per problemi con il sistema creditizio». La progressiva riduzione dei volumi di casa Fiat, poi, rischia di condizionare anche le multinazionali presenti sul territorio, soprattutto quelle della selleria, a ridosso degli stabilimenti. La situazione è gia al limite per esempio all'americana Lear (Grugliasco) – fino a giugno 2013, un anno di cig straordinaria per ristrutturazione, 430 i lavoratori coinvolti. La ristrutturazione accompagnerà l'avvio della produzione della Maserati alla ex-Bertone mentre resta l'incognita sui nuovi modelli a Mirafiori. A inizio 2013 scadrà la cig (cassa integrazione per crisi) alla Valeo di Pianezza, 500 lavoratori della componentistica auto, mentre entro fine anno si dovrebbe chiudere l'accordo con i giapponesi della U-Shin per la cessione della produzione di maniglie. «L'ultima in ordine di tempo – ricorda Giuseppe Anfuso della Uilm – è la tedesca Tekfor con la cig straordinaria per crisi avviata per 360 addetti ad Avigliana». Si va verso l'esaurimento del periodo dei tre anni di cig per crisi, aggiunge Alberto Tomasso, segretario regionale della Cgil, «e questo lascerà le aziende spiazzate laddove non c'è un piano di riorganizzazione».
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 29/9/2012)

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