mercoledì 27 maggio 2009

Guttenberg: «Per Opel tutti i piani vanno migliorati». Intanto Fiat guarda anche a Saab


Non si chiuderà mercoledì sera la partita per Opel. Un portavoce del governo di Berlino, Thomas Steg, ha detto che il vertice a cui prenderanno parte anche il cancelliere Angela Merkel e rappresentanti dell'amministrazione U.S.A., di GM e di altre aziende contendenti non effettuerà una scelta definitiva tra le tre offerte presentate per rilevare la casa automobilistica. Piuttosto, emergeranno molto probabilmente i nomi di due investitori potenziali. «Non dovete stupirvi se questa notte verrà deciso di tenere ulteriori colloqui e trattative non soltanto con un investitore», ha detto Steg. Berlino sembra quindi orientata a prendere tempo in attesa di un accordo con il Tesoro U.S.A., che si appresta a decidere il futuro della controllante di Opel, la General Motors, che appare oramai avviata verso la bancarotta. Per Fiat, insomma, la partita resta difficile. Il gruppo torinese, però, starebbe guardando anche oltre la Germania e, in particolare, alla Svezia: il governo di Stoccolma ha spiegato che la Fiat è uno dei tre pretendenti ufficiali a rilevare la Saab. «Confermiamo - dice il portavoce del ministero dell'Industria - che Fiat è una delle tre parti con cui il governo svedese è in contatto». Il portavoce non ha detto chi sono gli altri due pretendenti. Una posizione che in qualche modo è stata poi ribadita dal ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), che ha spiegato che tutti i piani presentati dai tre concorrenti per rilevare Opel devono essere migliorati. Inoltre, ha aggiunto Guttenberg, «restano ancora aperte tante questioni» sulla faccenda Opel e che la porta «è ancora aperta per altri investitori a farsi avanti», scrive Bloomberg. Il ministro ha infine sottolineato che se non si arriva ad un accordo con gli investitori, bisogna «prendere in considerazione altre soluzioni» fra cui l'insolvenza controllata. Il governo tedesco potrebbe invece aiutare chi si aggiudicherà Opel concedendo alla casa tedesca un prestito ponte da 1,5 miliardi di euro, secondo quanto affermato dal ministro delle Finanze Peer Steinbrück, precisando tuttavia che prima di pensare agli aiuti pubblici vi sono «diverse questioni da chiarire», a cominciare da «quale sarà l’investitore che otterrà le nostre preferenze», come ha dichiarato in un’intervista alla rete televisiva pubblica Ard. Il ministro ha anche chiarito che sarà importante la dinamica con cui si configurerà «un sistema affidabile» per la ripresa di Opel e ha aggiunto che vi sono «possibilità molto elevate» che il governo proceda a concedere l'aiuto, con la possibilità di ottenere sostegni pubblici anche per il medio termine. In precedenza il governo tedesco aveva chiarito che per questo aspetto si potrebbe fare leva sulla garanzia pubblica per l’emissione di bond, in modo da non gravare sulle tasche dei contribuenti. Intanto General Motors ha trasferito le sue attività europee (Opel e Vauxhall) alla controllata tedesca Adam Opel GmbH, una mossa tesa a facilitare un accordo con il futuro investitore nella società. Le attività trasferite includono stabilimenti, rete vendite e tecnologie, ma non il debito. La prima casa automobilistica americana ha nel frattempo comunicato che le adesioni degli obbligazionisti all'offerta di concambio sono state «sostanzialmente inferiori alla soglia richiesta da Gm», pari al 90% del valore nominale, e pertanto «il concambio non verrà esercitato». Ai suoi creditori Gm aveva offerto 225 azioni per ogni 1.000 dollari di valore nominale, in pratica una quota del 10% nel gruppo ristrutturato in cambio della rinuncia a esercitare crediti per 27 miliardi di dollari. Il fallimento dell'offerta ai creditori rende ancora più probabile l'adesione al «Chapter 11», cioè alla procedura concorsuale di bancarotta. Fonti del governo tedesco hanno poi confermato che c’è anche una quarta offerta per Opel, della cinese Baic (Beijing Automotive Industry Corporation). Il ministro Steinbrueck ha però spiegato che è troppo tardi per poter esaminarla: «È arrivata così tardi che non abbiamo il tempo materiale per poterla valutare attentamente come abbiamo fatto con le altre tre offerte». Per Opel «Marchionne ha fatto tutto quello che si doveva e si poteva fare, ora mi auguro ci siano le condizioni per chiudere» la trattativa, ha detto il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, a margine di un convegno alla Luiss, aggiungendo che «quando ci sono delle lotterie è meglio aspettare il risultato». Da parte di Fiat, insiste Montezemolo, «c'è la consapevolezza di aver fatto tutto quello che si poteva fare, adesso entra in campo tutta una serie di comportamenti decisionali». Secondo il presidente della Fiat, il ministro Tremonti «ha ragione» quando dice che ormai la partita per Opel si sta giocando sui tavoli dei governi: «Tutti i governi stanno facendo la loro parte».
(Fonte: www.corriere.it - 27/5/2009)

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