giovedì 21 maggio 2009

Der Spiegel: "Per Opel GM preferisce Magna a Fiat". Marchionne: "Abbiamo oltre il 50% di probabilità"


GM preferirebbe cedere Opel al gruppo Magna piuttosto che alla Fiat. Indiscrezioni di stampa in Germania e Stati Uniti indicano quale sarebbe la convinzione che sta maturando al quartier generale dell'ex colosso dell'auto. Secondo Der Spiegel, la soluzione Magna avrebbe due vantaggi per GM: il gruppo canadese dispone di un know-how elettronico prezioso, grazie anche alla partecipazione allo sviluppo del fuoristrada Bmw X3, e potrebbe far funzionare gli impianti Opel a pieno regime con la realizzazione di modelli di altre case. La soluzione Fiat, invece, prosegue lo Spiegel citando il rapporto interno GM, avrebbe un grande inconveniente: il gruppo torinese, con l'alleanza con Chrysler, è divenuto un concorrente diretto per General Motors e per la sua divisione europea. Dello stesso tenore anche altre indiscrezioni di stampa che giungono dall'altra parte dell'Oceano Atlantico. Per il Detroit News, General Motors privilegerebbe, al momento, l'offerta di Magna per Opel, mentre quella della Fiat la lascerebbe "scettica". Con l'offerta Magna GM potrebbe mantenere il 30-40% del marchio tedesco. Opel è proprietà di GM ma è oggettivamente difficile ipotizzare che il numero uno di GM, Fritz Henderson, valuti le offerte su Opel, Saab e Vauhxall senza tener conto delle indicazioni del governo tedesco che interverrà con consistenti risorse finanziarie. L'affaire Opel, come ha sottolineato oggi in Senato il commissario UE per l'industria Guenther Verheugen, non è una semplice questione tedesca: "Non bisogna fare i conti senza l'oste e in questo caso l'oste si trova in America". E negli States non c'è solo la sede di GM. C'è anche la Casa Bianca. Il presidente Barak Obama con la sua task force ha già dimostrato che le aziende che mirano ai fondi pubblici devono rispettare gli obiettivi fissati dall'amministrazione. Le decisioni su Opel rappresentano uno snodo di particolare rilevanza per l'industria dell'auto in America e in Europa e logica vuole che occorrerà trovare una mediazione tra i forti interessi in gioco che riguardano anzitutto GM, Washington e Berlino. Il punto fermo è che GM deve rapidamente procedere alla cessione delle attività in Europa, che nel 2008 hanno generato perdite per 2,5 miliardi di dollari e nel solo primo trimestre del 2009 hanno già accumulato un risultato negativo di 2 miliardi. Con oltre 70 miliardi di dollari accusate negli ultimi 4 anni, GM non può permettersi ulteriori emorragie finanziarie. Segnali di fiducia arrivano però anche sul versante italiano. L'a.d. del Lingotto Sergio Marchionne, secondo quanto riferito da La Stampa, ha detto ieri: "Abbiamo oltre il 50% di probabilità su Opel". Fiat da tempo ha indicato obiettivo e strategia nell'operazione Opel, cioè creare un colosso dell'auto che si collocherebbe da subito al secondo posto dietro Toyota e grazie alla complementarietà dei modelli la possibilità di sviluppare piattaforme comuni in tempi relativamente brevi. Da parte di Magna, invece, nessuna indicazione ufficiale (inizialmente il gruppo canadese era interessato solo a un quota di minoranza in Opel). Rilevare Opel significa per Magna entrare nell'assemblaggio delle auto e ridurre il peso del business della componentistica specialmente in Nordamerica. Nel 2008 il fatturato è sceso del 9% a 23 miliardi di dollari, con un utile netto di 71 milioni, ma nei primi tre mesi dell'anno in corso il fatturato è crollato da 6,6 a 3,5 miliardi, mentre il risultato operativo è in rosso per 200 milioni.
(Fonte: www.spiegel.de - 21/5/2009)

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