mercoledì 8 ottobre 2014

Fiat lascia l'Italia e vola a Wall Street: addio al titolo dopo 111 anni


Centoundici anni dopo, il titolo Fiat sparisce dalla Borsa. Ci era arrivato nel 1903, quattro anni dopo la fondazione della Fabbrica Italiana Automobili Torino. L'ultimo giorno di contrattazioni del vecchio titolo sarà venerdì 10 ottobre. L'annuncio ufficiale è di questa mattina. Con un comunicato il Lingotto (ma sarebbe ormai più corretto dire Londra, dove ha sede il nuovo quartier generale del gruppo) annuncia che si sono verificate tutte le condizioni per la trasformazione pianificata da Marchionne e John Elkann nei mesi scorsi. Domenica 12 ottobre nascerà ufficialmente FCA, la società di diritto olandese con sede fiscale in Gran Bretagna che sostituirà la Fiat. Il giorno dopo, il 13 ottobre, mentre nelle vie di New York andrà in scena la tradizionale parata del Columbus Day, il titolo FCA verrà quotato a Wall Street e sul mercato telematico di Milano. Il passaggio di questo week-end, ormai annunciato e organizzato da tempo, è comunque un momento di grande importanza simbolica. Venerdì, con la chiusura di Piazza Affari, Fiat smetterà di essere un'azienda italiana, anzi cesserà proprio di esistere. Rimarrà italiano il suo azionista principale, Exor, la finanziaria degli Agnelli che ha trasferito la sua sede dalla storica palazzina torinese di corso Matteotti agli uffici del Lingotto. A Torino rimarrà la sede delle attività europee. La testa finanziaria del gruppo volerà a St James's street, nella city. Si completerà così, nel giro di un fine settimana, il disegno strategico annunciato da Gianni Agnelli quindici anni fa, nel 1999, in occasione della festa per il centenario della Fiat. "Siamo ancora troppo italiani, siamo un gruppo semi-internazionale". Oggi è un gruppo globale. Tanto che gli unici stabilimenti Fiat visitati dal presidente del Consiglio italiano sono a Detroit. Ai dipendenti della Penisola rimane la speranza che presto il piano produttivo del gruppo porti la realizzazione di nuovi modelli nelle fabbriche italiane. Per azzerare la cassa integrazione e, un giorno, tornare ad assumere.
(Fonte: www.repubblica.it - 7/10/2014)

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