lunedì 15 settembre 2014

Jeep Renegade (1): presentazione ufficiale


É sempre una vera Jeep, ma è costruita negli stabilimenti Fiat di Melfi. I progressi della tecnologia hanno permesso che si realizzasse questo “miracolo”, un prodotto che riesce ad avere l'aspetto di una Jeep classica, i puristi del marchio ricorderanno senza dubbio la Renegade, versione particolare della CJ, ben coniugato con capacità tecniche su strada e fuori, che nulla hanno da invidiare a quelle dei modelli più classici del marchio. Il tutto, inoltre, a costi di acquisto e gestione molto più contenuti e commisurati a tempi economicamente più severi. Partendo dal pianale della 500L profondamente rivisitato – l'assenza del telaio fa risparmiare peso – una vasta scelta di versioni a due o 4 ruote motrici, sono state condite con motorizzazioni benzina e diesel che permetteranno a tutti di trovare la propria Renegade personale. Del resto il modello punta ha traguardi ambiziosi – il marchio vorrebbe tagliare il traguardo del milione di unità complessive - anche grazie alla distribuzione su molti mercati mondiali. Disponibile in tre allestimenti, Longitude, Limited e il più caratterizzato offroad Trailhawk, la Renegade è frutto di un intenso interscambio con Jeep in America, da cui è stato mutuato il prezioso bagaglio di esperienza specifica nel settore. Vasto il panorama delle motorizzazioni, con un 1400 benzina (cui si aggiungerà un 1600 da 140 cavalli a inizio 2015, futuro entry level a 20.000 euro) e con un diesel di due litri, coniugato nelle versioni da 120, 140 e 170 cavalli. Disponibili per tutte le versioni un cambio manuale a 6 marce e l'automatico a 9 rapporti. Trazione anteriore o integrale, con una variante hard che comprende anche una modalità “Rock” che fa salire a 5 le possibilità di aderenza al terreno selezionabili attraverso il pulsante “Terrain Select”. La modalità Rock attiva anche automaticamente il bloccaggio del differenziale posteriore e ripartisce la coppia tra i due assali. Sulla Trailhawk, inoltre, l’altezza da terra è maggiorata di 20 mm, per un totale di 210, con piastre di protezione, gancio di traino anteriore di colore rosso, angoli di attacco di 30 gradi, di superamento dossi di 23,5 e di uscita di 34. A seconda della versione scelta poi si possono avere cerchi di diametro diverso (16, 17 o 18 pollici). La personalizzazione continua poi con 9 colori esterni e 6 combinazioni di allestimenti interni. Al lancio, infine, sarà disponibile anche una “Opening Edition” (tiratura di soli 1.500 unità), basata sulla versione top di gamma Limited e disponibile con trazione anteriore o integrale, abbinando il tutto a due abbinamenti bicolore: Alpine White o Omaha Orange con tetto verniciato nero. La Opening Edition è dotata di serie del sistema di navigazione Uconnect con touchscreen da 6,5″, climatizzatore automatico bizona, passive entry con Keyless-Go, sensori di parcheggio posteriori, Cruise control, fendinebbia e specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente. Dinamicamente il nuovo modello voluto da Fiat e Jeep insieme riesce a raccogliere sia le buone capacità stradali tipiche dei modelli Fiat, sia la “bravura” in fuoristrada che da sempre è nel DNA delle Jeep. I prezzi, dicevamo, partono da 20.000 euro per la 1600 benzina e superano di poco i 30.000 per la Trailhawk.
(Fonte: www.repubblica.it - 11/9/2014)

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