«Il tizio con il maglione nero sempre in volo a investire miliardi»: al Meeting di Rimini, ospite dei ciellini, Sergio Marchionne rompe il ghiaccio parlando dell'immagine che ha di lui la gente. Quindi, rivolto alla platea di giovani, cerca subito di spronarli: «Il vostro coraggio, idealismo, libertà sono la nostra migliore garanzia». E la rinascita di Fiat, prima, e di Chrysler, dopo (grazie all'intervento del Lingotto e al supporto della Casa Bianca), deve servire da esempio - secondo Marchionne - proprio alla futura classe lavorativa e dirigente: «La storia di Fiat dal 2004 a oggi - ha ricordato - dimostra che anche in situazioni disperate, anche quando la concorrenza ti considera morto, ti puoi rialzare». Mai mollare, quindi, il messaggio rivolto in generale ai giovani, dove la percentuale di disoccupati e scoraggiati è elevatissima. L'ad di Fiat Chrysler Automobiles si è presentato in Romagna 24 ore dopo aver comunicato che la fusione tra Torino e Detroit ha visto cadere l'ultimo ostacolo (il recesso) e indicando, nel 13 ottobre, il giorno molto probabile del debutto di FCA a Wall Street. Il progetto Fiat-Chrysler avanza dunque spedito. «Chrysler era la risposta perfetta per Fiat - osserva l'ad - e ora bisogna dare una risposta al Paese». Marchionne, nel riconfermare gli obiettivi del gruppo per il 2014, precisa anche che a fine ottobre è previsto un consiglio di amministrazione. La riunione potrebbe anche valutare se per la nuova FCA si pone la necessità di un rafforzamento patrimoniale, e se - nel caso - la decisione possa riguardare un aumento di capitale o un'emissione di bond convertibili. U.S.A. e Brasile, comunque, danno una «sicurezza finanziaria - ha aggiunto - che viene usata anche per proteggere la rete industriale italiana». In proposito, il capo azienda del Lingotto ha ribadito che nessuna chiusura riguarderà gli impianti italiani, sottolinenando però che il gruppo si deve accollare «tutti i costi di una realtà operativa in perdita». E a proposito del sistema produttivo italiano, ecco arrivare gli elogi alla forza lavoro che ha permesso alla fabbrica di Pomigliano d'Arco, ex pecora nera del gruppo, di diventare un simbolo di efficienza e di conquistare la medaglia d'oro WCM per i livelli di ottimizzazione di prodotti e processi dentro e fuori la catena di montaggio. Marchionne si è rivolto anche alle tute blu di Melfi, Mirafiori e Grugliasco, l'ex stabilimento «morto » di Bertone che ora sforna le Maserati Ghibli e Quattroporte, due dei modelli che stanno segnando il nuovo corso premium del gruppo. Su Cassino, futuro polo Alfa Romeo, il top manager ha quindi ricordato che sono in corso i lavori di adattamento dell'impianto in vista della realizzazione di un nuovo modello (la nuova Giulia). Nessuna nota polemica a proposito dei rapporti con il leader della Fiom, Maurizio Landini (peraltro piuttosto silente su Fiat negli ultimi tempi). «Renzi incontra Landini? Good luck, non sono geloso», ha risposto secco a una domanda. A parlare, invece, è stato un recente filmato nel quale un emozionato Rich Boruff, capo del sindacato UAW di Tipton (Indiana), ringrazia davanti a tutti gli operai il «salvatore» Marchionne. «L'UAW - ha concluso l'ad - è lo stesso sindacato che è stato visto per tantissimo tempo come il nemico numero uno delle aziende automobilistiche U.S.A.». Messaggio e destinatario sono chiari.
(Fonte: www.ilgiornale.it - 31/8/2014)
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