giovedì 15 dicembre 2011

Fiat-sindacati: raggiunto l'accordo sul contratto unico per gli stabilimenti italiani


Una riga di penna su vecchie voci, come quella sorta di quattordicesima di 480 euro, presente nella maggioranza degli stabilimenti e spalmata sulla paga base, e antichi usi, come la contrattazione degli straordinari oltre le 40 ore. Molte novità, in parte ereditate dal modello Pomigliano come il tema degli straordinari, in parte dal modello Mirafiori, come il tema delle pause e dell'assenteismo. E qualche atto straordinario in una fase difficile per l'auto. Come quel premio una tantum per tutti di 600 euro. O l'aumento dello 0,5% del contributo previdenziale. Il nuovo contratto degli 86.200 lavoratori del gruppo Fiat abbraccia «una sfida», dice l'amministratore delegato Sergio Marchionne. E cioè «il coraggio di cambiare le cose», con «una mentalità innovativa che è l'unica in grado di costruire una base solida per il futuro, per crescere e progredire». Allontanandosi «dai modelli del passato, gli stessi che hanno portato i nostri stabilimenti italiani ad allontanarsi negli anni dagli standard del resto del mondo». Per Marchionne si centra l'obiettivo di creare «un percorso che premi i lavoratori per il successo dell'azienda e garantisca, allo stesso tempo, a Fiat e Fiat Industrial di diventare più competitive». È un accordo separato. Porta infatti la sigla di tutte le organizzazioni, Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Associazione Capi e Quadri Fiat, tranne quella della Fiom che non essendo firmataria, dal primo gennaio non potrá più avere rappresentanza nei singoli stabilimenti. Le rsu verranno infatti sostituite dalla rsa, elette secondo il metodo proporzionale, dalle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l'intesa. Maurizio Landini, segretario nazionale dei meccanici della Cgil, dice che «il Governo non può stare a guardare» e considera l'accordo come «un peggioramento delle condizioni di lavoro, un'estensione, di fatto, dell'accordo di Pomigliano, un attacco ai diritti, alle libertà e alla democrazia». Il segretario della Cgil Susanna Camusso, esprime la sua critica al testo soprattutto perché «impone e propone la modifica dell'art. 19 dello Statuto dei lavoratori». Dura la reazione della Cisl. Il leader Raffaele Bonanni risponde: «Non ci possono essere norme à la carte. Il problema è essere un sindacato che fa accordi e che rispetta la libertà della maggioranza». Il contratto entrerà in vigore dal primo gennaio e durerà un anno: la scadenza coincide quindi con la quella del contratto dei metalmeccanici. Per i firmatari non può considerarsi l'estensione del modello Pomigliano perché «si tratta di un'intesa ampia che non riguarda solo il settore auto ma anche Fiat industrial. Quindi mette insieme diverse specialità produttive e diversi modelli di organizzazione del lavoro», interpreta il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. Al di là del risultato economico e normativo, i rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato di aver respinto «il tentativo di procedere anche con un regolamento proprio, che la Fiat aveva fatto attraverso le disdette», spiega Bruno Vitali (Fim). Dal punto di vista economico l'accordo prevede un premio straordinario di 600 euro per tutti i dipendenti Fiat, compresi quelli in cassa integrazione, da erogarsi nel 2013. L'aumento della paga base mensile con le nuove regole arriverà al 5,2%, mentre la maggiorazione straodinari al sabato passa dal 50 al 60%. Infine in applicazione del modello Wcm, World class manifacturing, negli stabilimenti dove si raggiunge il livello silver ai lavoratori viene riconosciuto un premio di 200 euro in più, che sale a 500 quando lo stabilimento raggiunge il livello gold. Dal punto di vista normativo a caratterizzare questo contratto è la stretta dell'azienda sull'assenteismo. L'obiettivo del tetto massimo del 3,5% di ore perdute sarà raggiunto anche con sanzioni severe. Se a fine anno non sarà centrato, l'azienda potrà sanzionare coloro che non si sono presentati al lavoro per più di tre volte a ridosso delle festività e delle domeniche, fino a tre giorni, coprendo in altre parole l'intera 'carenza', il periodo di malattia a carico dell'azienda. È stato aumentato dello 0,5% il contributo aziendale ai fondi pensione integrativi di operai, impiegati e quadri, mentre è stato aggiunto un sesto scatto di anzianità quadriennale ai cinque biennali già previsti. «Abbiamo aggiunto uno scatto di anzianità che premia tutti i dipendenti, non come avviene in Chrysler: significa che in Italia non c'è differenza tra anziani e giovani», interpreta il segretario generale della Fismic Roberto di Maulo. Le ore di straordinario senza trattativa saranno 120, le pause vengono ridotte da 40 a 30 minuti. A regime in tutti i siti ci saranno 18 turni, 3 al giorno per 6 giorni a settimana. Infine la clausola di responsabilità prevede sanzioni per i sindacati firmatari che non rispettino l'accordo. Adesso la parola passa ai lavoratori. Tra dicembre e febbraio testo al vaglio dei lavoratori. Prima di Natale sarà sottoposto all'approvazione delle Rsu.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 14/12/2011)

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