venerdì 2 dicembre 2011

E' ufficiale: Termini Imerese va a DR Motor. Di Risio scommette sull'Italia


Ma chi è 'sto Di Risio? La domanda che il salotto buono dell'auto si è fatto per anni ora inizia a trovare delle risposte: la sigla dell'accordo sullo sviluppo del polo costruttivo automobilistico negli impianti di Termini Imerese parla da solo. "Ed è frutto - come spiega lo stesso Massimo Di Risio, Presidente e Fondatore di DR Motor - della fattiva sinergia tra tutte le parti coinvolte nella trattativa, che hanno garantito in questi mesi un confronto costruttivo in un clima di piena collaborazione". Secondo Di Risio "parte da oggi una nuova fase per DR Motor, che si avvia verso un processo di rinnovamento volto a creare un nuovo assetto che, come previsto dal piano, ci permetterà di rispettare i tempi programmati e raccogliere le sfide future del mercato. In questo contesto - continua Di Risio in una nota - mi preme mandare un sentito ringraziamento al ministero dello Sviluppo Economico, all'advisor Invitalia, alla Regione Sicilia, ai sindacati e alla Fiat. L'aver creduto nel nostro progetto è indice della volontà congiunta di conservare a Termini Imerese lo strategico know-now automobilistico acquisito. Termini Imerese sancisce la nascita della nuova DR Motor che abbandona la vecchia dimensione di assemblatore e diventa costruttore di automobili totalmente Made in Italy, di fatto il secondo costruttore italiano di automobili in grado di dare nuovo impulso al mondo del lavoro in Italia". Dal 1 gennaio 2012 DR Motor subentrerà a Fiat nello stabilimento di Termini Imerese dando inizio al piano di riconversione industriale e dalla fine del 2012 inizieranno ad uscire dallo stabilimento le prime nuove automobili, tutte made in Italy.
La proposta "Last Minute" - Quando la molisana DR Motor si è fatta avanti come sostituta di Fiat per la produzione di auto nel sito siciliano, è stata accolta con molta prudenza, restando a lungo in stand by prima di entrare nella short list delle aziende selezionate da Invitalia, l'advisor del ministero dello Sviluppo economico. D'altra parte la proposta del patron Massimo Di Risio, è arrivata a febbraio di quest'anno in ritardo rispetto alla scadenze decise dal dicastero. Alla fine, però, è stata considerata l'unica offerta automotive valida, scavalcando le manifestazioni di interesse della De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (per produrre auto di lusso) e della Sunny Car del finanziere siciliano Simone Cimino, che nel giugno scorso è finito in carcere per operazioni finanziarie giudicare irregolari.
Massimo Di Risio, la scheda - Il protagonista della riqualificazione dello stabilimento di Termini Imerese è, quindi, il 51enne imprenditore molisano, Massimo Di Risio, che ha per primo, nel 2006, lanciato sul mercato un Suv italiano assemblando componenti da tutto il mondo, soprattutto cinesi. L'anno scorso ha venduto circa 10 mila auto e altrettante sono quelle previste per il 2011, con un giro d'affari per il gruppo, inclusa la loro mega-concessionaria multimarca, intorno ai 150 milioni di euro. "Siamo una start-up, gli utili sono ancora risicati ma ci sono sempre stati", rilevava Di Risio in un'intervista al Corriere della Sera di settembre. Insomma, l'intenzione del presidente di DR Motor (ex corridore automobilistico), è quella di sfruttare il porto del sito siciliano per l'approdo dall'Asia dei pezzi da assemblare e così irrompere nel mercato.
Il piano industriale - Il progetto è ambizioso: il piano industriale presentato al ministero di Via Veneto il 5 ottobre prevede 60 mila vetture annue a regime nel 2017, con il primo lancio sul mercato nel 2013; investimenti per 110 milioni di euro; assunzioni a iniziare dal 2012, con un pacchetto iniziale di 241 nuovi posti (561 nel 2013, 909 nel 2014, 1.272 nel 2015 e 1.312 nel 2016). Al quotidiano di Via Solferino a settembre Di Risio aveva parlato di ben quattro modelli da far uscire fuori da Termini: "Una city car, una simil Punto (segmento B), una simil Bravo (segmento C) e un Suv, quello che oggi facciamo a Macchia d'Isernia".
(Fonte: www.repubblica.it - 1/12/2011)

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