giovedì 17 febbraio 2011

Firmato l'accordo di rilancio per il dopo-Fiat a Termini Imerese


La riconversione dello stabilimento messo in vendita da Fiat a Termini Imerese è sempre più cosa fatta. Dopo mesi di incertezza in cui l'advisor del governo, Invitalia, ha analizzato le 31 manifestazioni di interesse pervenute, oggi il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, il presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti, l'assessore della regione Sicilia, Marco Venturi, il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Urrafato, il Consorzio Asi di Palermo e i rappresentanti di Fiat Invitalia hanno firmato l'intesa che apre la fase conclusiva del processo di valutazione e cessione della fabbrica, che da gennaio 2012 cesserà di produrre vetture Fiat. A partire da quella data è ormai quasi certo che verranno assemblate in Sicilia le auto di lusso di De Tomaso e le citycar elettriche di Simone Cimino. Niente DR quindi, perché l'offerta del costruttore molisano - l'unico che voleva acquisire l'intero stabilimento di Termini Imerese - è arrivata "fuori tempo massimo" rispetto alla chiusura della short list. L'intesa di oggi mette nero su bianco quanto già riportato ieri: a Termini Imerese si investirà, tra soldi pubblici e privati, un miliardo di euro e a trasferirsi nello stabilimento siciliano saranno sette aziende selezionate tra le 31 interessate all'acquisto. Nel dettaglio Gian Mario Rossignolo (a cui fa capo il marchio De Tomaso) rivelerà lo stabilimento; il Gruppo Cape (presideduto dal finanziere Simone Cimino e al 49% partecipato dalla Regione Sicilia) avrà la superficie dello stabilimento Magneti Marelli; la Ciccolella (florovivaistica), la Einstein multimedia (studi tv), la Biogen (stoccaggio biomasse per energia elettrica), la Lima Corporate (protesi ortopediche) e la Newcoop (gdo e logistica) si prenderanno invece gli spazi tra il porto e la zona industriale. Il via libera definitivo per il finanziamento dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno e le aziende si sono impegnate oggi a concludere gli investimenti al più tardi in 36 mesi, quando dovranno essere impiegate 3.300 persone (di cui 1.500 saranno gli ex lavoratori Fiat).
(Fonte: www.omniauto.it - 16/2/2011)

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