venerdì 8 ottobre 2010
Credit Suisse: Chrysler contribuirà alla redditività di Fiat solo dal 2013
Anche se Chrysler registrerà un pareggio a livello di risultato netto nel 2011, bisognerà aspettare il 2013 prima di vedere un contributo netto da parte della casa americana alla redditività di Fiat. Così un report del Credit Suisse su Fiat dal titolo "Cartolina da Torino", dove gli analisti della banca elvetica si dicono "non persuasi, almeno per il momento, sulle sinergie" previste tra i due costruttori. Quando Chrysler ha presentato il piano industriale lo scorso novembre, afferma Credit Suisse, aveva stabilito in 500 milioni di dollari i risparmi netti della casa americana legati a sinergie solo per gli acquisti. L'utile operativo di Chrysler quest'anno, obiettano però gli analisti, è stimato a 700 milioni in un periodo di miglioramento di prezzi e di aumento del 20% delle vendite. "Non fosse per le sinergie con Fiat - si chiede il report - Chrysler non sarebbe rimasta ancorata al pareggio nell'attuale situazione del mercato, mentre Ford registra margini a due cifre in Nordamerica?". Gli analisti vedono così i benefici per Fiat dal 20% di Chrysler "limitati a promesse di future sinergie e alla possibilità di vendere 50mila Fiat 500 negli U.S.A. attraverso la rete dei concessionari Chrysler quest'anno". Il report fa seguito a un incontro degli analisti di Credit Suisse con Camillo Rossotto, responsabile della Tesoreria di Fiat, e con Marco Auriemma, investor relator, nel corso del quale questi ultimi hanno confermato che il debito della Fiat complessiva (auto più attività industriali) tenderà a salire e non a calare a causa di investimenti da realizzare. Per quest'anno Credit Suisse stima un debito pari a circa 4,7 miliardi di euro (rispetto ai 5,4 attesi dal gruppo), che saliranno nel 2011 a 5,5 miliardi (5,9 miliardi il target del gruppo), per scendere a 4,9 nel 2012 (4,6). Credit Suisse rileva anche che "quasi tutte le attività di Fiat stanno andando meglio del piano" e aggiungono che "un acquirente finanziario dovrebbe fare attenzione a non attribuire troppo valore a Fiat Industrial visto che un acquirente industriale potrebbe estrarre notevoli risparmi legati a sinergie dei costi". L'andamento del titolo Fiat dal 2007 a oggi, prosegue il report - segnala inoltre "l'elevato scetticismo del mercato sul valore e la performance delle altre attività di Fiat" (al di fuori di Cnh), mentre il mercato "ha ragione nell'essere scettico su Fiat senza Cnh", visto che non sarà immediata un'inversione di tendenza sul mercato dell'auto in Europa. Quanto ai camion Iveco, gli analisti di Credit Suisse ritengono che debba diventare "un business molto più globale", il che potrebbe essere attuato tramite una joint-venture. Credit Suisse ha aumentato il target price del titolo Fiat a 10,5 euro, da 9 euro, con una valutazione di 6,5 euro per ogni azione Fiat Industrial e di oltre 4 euro per Fiat.
(Fonte: http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com - 7/10/2010)
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