venerdì 4 giugno 2010

Gettelfinger (UAW): Marchionne sta facendo bene, il sindacato collaborerà


«Marchionne sta facendo molto bene. La sua impronta ha reso Chrysler redditizia già nel primo trimestre di quest'anno. Quando è arrivato non c'erano nuovi prodotti. Lui è stato rapido e aggressivo. Ha migliorato le macchine di vecchia concezione e ha cominciato a pensare ai nuovi modelli». Ron Gettelfinger, 66 anni, è il presidente dello Uaw, il sindacato americano che raduna i lavoratori dell'auto. Mezzo milione d'iscritti fra i lavoratori in attività, qualcosa di più fra quelli in pensione. Non è più il grande sindacato degli anni '60 e '70, dato che è stato messo nell'angolo dal reaganismo e dalla crisi della manifattura americana. Ma, nella complessa partita della ristrutturazione delle Big Three, resta una delle parti in causa. Per Marchionne, Gettelfinger è una sponda sicura. «Noi dello Uaw - dice - siamo rimasti subito favorevolmente colpiti dalle fabbriche della Fiat che abbiamo visitato in Polonia e in Italia». Poi, il lavoro in azienda per risollevare la disperata situazione di Chrysler: «Adesso stiamo collaborando con la sua prima linea manageriale per applicare il World Class Manufacturing, il modello organizzativo importato dalla Fiat. Questa impostazione rafforza la spinta dello Uaw verso la sicurezza sul lavoro, la qualità e la produttività». Nel rapporto con il sindacato, il profilo del manager italo-canadese ha un ruolo essenziale. «Marchionne - nota - ha trascorso gran parte della sua carriera in Nord America ed è, sotto molti aspetti, un manager americano. La sua personalità e il suo stile sono contagiosi. Ci piace la sua personalità diretta e alla mano». In caso di quotazione a Wall Street della nuova Chrysler, si porrà la questione delle scelte dello Uaw che, tramite Veba (Voluntary Employee Beneficiary Association), detiene il 55% del capitale. «Veba - ricorda Gettelfinger - ha già un rappresentante nel board. Una volta che andrà in Borsa, la gestione dei titoli sarà regolata da una fiduciaria indipendente. La strategia di medio lungo termine di Veba, con i pacchetti azionari che detiene, è sempre quella: garantire il futuro dei pensionati e la loro copertura sanitaria».
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 4/6/2010)

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