Non chiamatela utilitaria. Si offenderebbe “lei” come si offenderebbero le sue numerosissime clienti. Già, clienti al femminile, dato che la Lancia Y (poi diventata Ypsilon per esteso) ha da sempre un ruolo da protagonista fra le donne, che rappresentano la fetta di gran lunga più importante della clientela. Merito di un design ricercato e un filo lezioso, che appaga soprattutto il gentil sesso, almeno la parte di esso che non rinuncia a un'eleganza un po' chic anche quando si mette al volante. La raffinatezza è propria anche degli interni, con la strumentazione che migrò al centro della plancia con la prima generazione e lì si trova ancora oggi: il contagiri e il regime di cambiata non sono la prima preoccupazione. Sulla Ypsilon, infatti, è molto più importante avere ampie tasche portaoggetti su entrambi i lati della plancia. Così come riveste grande importanza l'abbinamento dei colori dei tessuti, il giusto posizionamento delle cromature e persino un dettaglio all'apparenza ininfluente come lo stile “rotondo” scelto per i numeri del cruscotto: un mix fatto apposta per colpire una certa sensibilità e che non ha sbagliato un colpo, dal 1996 (anno di nascita della Y) a oggi.
Dall'Autobianchi Y10 a un possibile addio - L'inizio e la fine (non ancora certa, ma possibile) di tutto, hanno due “nomi” e due “cognomi”: Autobianchi Y10 il primo, Sergio Marchionne la seconda. Ma andiamo con ordine. La prima vera Lancia Y nasce nel 1996, ma è nel 1985 che vede la luce il concetto di utilitaria di lusso: sulla base meccanica della Fiat Panda, il Centro Stile Fiat disegna l'Autobianchi Y10 (venduta all'estero come Lancia Y10). Una tre porte con coda tronca, portellone nero satinato indipendentemente dal colore della carrozzeria e un interno molto più curato rispetto a quello della cugina con marchio Fiat. La formula piace e, attravero versioni speciali (Turbo, Mia, Fila, Missoni, Martini, 4WD...) e due restyling, vende oltre un milione di esemplari. Resterà sul mercato fino al 1995, per essere sostituita l'anno successivo dalla Y. E Marchionne? In occasione della conferenza stampa di presentazione del Salone di Detroit di quest'anno, il boss del Gruppo FCA ha affermato che la Lancia non può avere futuro, visto che il marchio torinese è troppo debole fuori dai nostri confini. L'unica, flebile speranza, si nutre dello spiraglio aperto dallo stesso Marchionne, che non ha escluso la sopravvivenza della Lancia solo per il mercato italiano. Una prospettiva comunque riduttiva per un Marchio che avrebbe storia, prestigio e notorietà in abbondanza per tornare a ricoprire un ruolo da protagonista nel mondo dell'automotive. Ma occorrono investimenti...
Lancia Y, l'elefantino che seduce - Tre anni dopo la prima Punto del 1993 - la Fiat della svolta - sulla stessa base meccanica nasce la Lancia Y. Il design è di quelli che lasciano il segno... Anzi, il segno è un vero e proprio solco che corre lungo tutta la carrozzeria della vettura: un profilo (prima nero poi in tinta con la carrozzeria, in seguito al restyling) su cui poggiano i fari anteriori, che si allunga sulle fiancate e le movimenta, per poi andare a esaurirsi sotto i gruppi ottici posteriori. E' riconoscibile al primo sguardo grazie anche ai fari triangolari anteriori e posteriori, alle ampie superfici vetrate e a un interno che, rispetto a quello della Fiat Punto, sembra di una o due categorie superiori per cura del dettaglio e qualità percepita; anche se poi, nel dettaglio, le differenze riguardano soprattutto le parti più superficiali, mentre la qualità di fondo delle due vetture è praticamente identica. Disponibile solo con carrozzeria a tre porte, viene lanciata con due motori, solo a benzina: 1.100 cc da 55 CV e 1.400 cc da 80. L'anno successivo è il momento degli elefantini: Elefantino Blu rappresenta la versione di accesso alla gamma, Elefantino Rosso quella sportiva, spinta da un 1.200 cc da 86 CV. A quattro anni dal lancio, nel 2000 è tempo di restyling: la calandra si fa più grande, i paraurti vengono rivisti, i gruppi ottici posteriori ridisegnati nella grafica interna e l'abitacolo presenta, purtroppo, una cura leggermente inferiore dal punto di vista dei materiali.
Da Y a Ypsilon, il successo si rinnova - La seconda generazione della piccola Lancia si svela al pubblico nel 2003; basata sulla meccanica della Fiat Punto di seconda generazione (del 1999), la Ypsilon ha uno stile ancor più femminile, che come musa (no, non la monovoume della Casa) ispiratrice ha la mitica Ardea. Grande calandra Lancia al centro del muso, fari a goccia anteriori e verticali posteriori, portellone “smussato” e spesso sono le sue caratteristiche distintive, che la fanno apprezzare ancor più della prima generazione al pubblico femminile. Detto questo, alla Ypsilon inizia a stare stretta la dimensione cittadina, come dimostra l'adozione del motore turbodiesel 1.3 Multijet da 69 CV, portato poi fino a 105 CV, sulla versione Momo Design. A proposito di diesel, nel 2008 è la volta del filtro antiparticolato (dettaglio non da poco, se siete interessati a un usato), non disponibile sulla variante da 95 CV. Si diceva delle donne: chi più di loro potrebbe apprezzare la versione Versus in color bronzo e con cerchi bruniti? E a chi, se non al genti sesso, è dedicata la versione Elle, nata in collaborazione con la rivista femminile Elle (segni particolari: carrozzeria rosa con effetto metalluro, più griglia, maniglie e paraurti cromati; e interni in pelle e Alcantara porpora, tanto per capirci)? Certo, nel curriculum della Ypsilon c'è anche la già citata Momo Design con 105 CV e assetto sportivo, ma il “cuore pulsante” della gamma è sempre stato altrove. Diciamo che la Momo Design si ricorderà più che altro per aver portato al debutto il restyling del marchio Lancia, meno elaborato e con il blu scuro dominante.
Ypsilon III, le porte diventano 5 - La base non è più quella della Punto, ma quella della Panda, eppure non si rimpicciolisce, anzi: per la prima volta è infatti disponibile con 5 porte (unica carrozzeria prodotta), per andare incontro a quelle signorine che nel frattempo sono diventate signore o comunque mamme e che, quindi, devono poter contare su una flessibilità superiore. Particolarità: la Ypsilon atto terzo è la prima piccola Lancia che viene assemblata fuori dall'Italia, per la precisione in Polonia, a Tichy. Altra curiosità: in UK e Irlanda, la Ypsilon è commercializzata con marchio Chrysler. Un po' quello che accade alla Opel, che al di là della Manica diventa Vauxhall. Per il resto, nonostante un design un po' più spigoloso e apparentemente adatto anche a “lui”, la Ypsilon continua a strizzare l'occhio alle donne: non si spiegherebbe altrimenti la riproposizione della versione Elle nelle colorazioni Cipria (si, cipria) Glam e Bianco Glacé e con interni Pied de Poule.
Dall'Autobianchi Y10 a un possibile addio - L'inizio e la fine (non ancora certa, ma possibile) di tutto, hanno due “nomi” e due “cognomi”: Autobianchi Y10 il primo, Sergio Marchionne la seconda. Ma andiamo con ordine. La prima vera Lancia Y nasce nel 1996, ma è nel 1985 che vede la luce il concetto di utilitaria di lusso: sulla base meccanica della Fiat Panda, il Centro Stile Fiat disegna l'Autobianchi Y10 (venduta all'estero come Lancia Y10). Una tre porte con coda tronca, portellone nero satinato indipendentemente dal colore della carrozzeria e un interno molto più curato rispetto a quello della cugina con marchio Fiat. La formula piace e, attravero versioni speciali (Turbo, Mia, Fila, Missoni, Martini, 4WD...) e due restyling, vende oltre un milione di esemplari. Resterà sul mercato fino al 1995, per essere sostituita l'anno successivo dalla Y. E Marchionne? In occasione della conferenza stampa di presentazione del Salone di Detroit di quest'anno, il boss del Gruppo FCA ha affermato che la Lancia non può avere futuro, visto che il marchio torinese è troppo debole fuori dai nostri confini. L'unica, flebile speranza, si nutre dello spiraglio aperto dallo stesso Marchionne, che non ha escluso la sopravvivenza della Lancia solo per il mercato italiano. Una prospettiva comunque riduttiva per un Marchio che avrebbe storia, prestigio e notorietà in abbondanza per tornare a ricoprire un ruolo da protagonista nel mondo dell'automotive. Ma occorrono investimenti...
Lancia Y, l'elefantino che seduce - Tre anni dopo la prima Punto del 1993 - la Fiat della svolta - sulla stessa base meccanica nasce la Lancia Y. Il design è di quelli che lasciano il segno... Anzi, il segno è un vero e proprio solco che corre lungo tutta la carrozzeria della vettura: un profilo (prima nero poi in tinta con la carrozzeria, in seguito al restyling) su cui poggiano i fari anteriori, che si allunga sulle fiancate e le movimenta, per poi andare a esaurirsi sotto i gruppi ottici posteriori. E' riconoscibile al primo sguardo grazie anche ai fari triangolari anteriori e posteriori, alle ampie superfici vetrate e a un interno che, rispetto a quello della Fiat Punto, sembra di una o due categorie superiori per cura del dettaglio e qualità percepita; anche se poi, nel dettaglio, le differenze riguardano soprattutto le parti più superficiali, mentre la qualità di fondo delle due vetture è praticamente identica. Disponibile solo con carrozzeria a tre porte, viene lanciata con due motori, solo a benzina: 1.100 cc da 55 CV e 1.400 cc da 80. L'anno successivo è il momento degli elefantini: Elefantino Blu rappresenta la versione di accesso alla gamma, Elefantino Rosso quella sportiva, spinta da un 1.200 cc da 86 CV. A quattro anni dal lancio, nel 2000 è tempo di restyling: la calandra si fa più grande, i paraurti vengono rivisti, i gruppi ottici posteriori ridisegnati nella grafica interna e l'abitacolo presenta, purtroppo, una cura leggermente inferiore dal punto di vista dei materiali.
Da Y a Ypsilon, il successo si rinnova - La seconda generazione della piccola Lancia si svela al pubblico nel 2003; basata sulla meccanica della Fiat Punto di seconda generazione (del 1999), la Ypsilon ha uno stile ancor più femminile, che come musa (no, non la monovoume della Casa) ispiratrice ha la mitica Ardea. Grande calandra Lancia al centro del muso, fari a goccia anteriori e verticali posteriori, portellone “smussato” e spesso sono le sue caratteristiche distintive, che la fanno apprezzare ancor più della prima generazione al pubblico femminile. Detto questo, alla Ypsilon inizia a stare stretta la dimensione cittadina, come dimostra l'adozione del motore turbodiesel 1.3 Multijet da 69 CV, portato poi fino a 105 CV, sulla versione Momo Design. A proposito di diesel, nel 2008 è la volta del filtro antiparticolato (dettaglio non da poco, se siete interessati a un usato), non disponibile sulla variante da 95 CV. Si diceva delle donne: chi più di loro potrebbe apprezzare la versione Versus in color bronzo e con cerchi bruniti? E a chi, se non al genti sesso, è dedicata la versione Elle, nata in collaborazione con la rivista femminile Elle (segni particolari: carrozzeria rosa con effetto metalluro, più griglia, maniglie e paraurti cromati; e interni in pelle e Alcantara porpora, tanto per capirci)? Certo, nel curriculum della Ypsilon c'è anche la già citata Momo Design con 105 CV e assetto sportivo, ma il “cuore pulsante” della gamma è sempre stato altrove. Diciamo che la Momo Design si ricorderà più che altro per aver portato al debutto il restyling del marchio Lancia, meno elaborato e con il blu scuro dominante.
Ypsilon III, le porte diventano 5 - La base non è più quella della Punto, ma quella della Panda, eppure non si rimpicciolisce, anzi: per la prima volta è infatti disponibile con 5 porte (unica carrozzeria prodotta), per andare incontro a quelle signorine che nel frattempo sono diventate signore o comunque mamme e che, quindi, devono poter contare su una flessibilità superiore. Particolarità: la Ypsilon atto terzo è la prima piccola Lancia che viene assemblata fuori dall'Italia, per la precisione in Polonia, a Tichy. Altra curiosità: in UK e Irlanda, la Ypsilon è commercializzata con marchio Chrysler. Un po' quello che accade alla Opel, che al di là della Manica diventa Vauxhall. Per il resto, nonostante un design un po' più spigoloso e apparentemente adatto anche a “lui”, la Ypsilon continua a strizzare l'occhio alle donne: non si spiegherebbe altrimenti la riproposizione della versione Elle nelle colorazioni Cipria (si, cipria) Glam e Bianco Glacé e con interni Pied de Poule.
(Fonte: www.omniauto.it - 9/11/2014)
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