Jeep scalda il cuore di Marchionne, l’unico brand che ci riesce davvero insieme a Maserati, due marchi dalle vendite che volano nel mondo. Ma se per Maserati il design ha imboccato una scelta netta, per Jeep qualcosa non quadra. Non è chiaro dove sta andando il marchio: segue forme boxy tipiche o cede alla moda dell’arrotondato, dello smussato, dell’aria che tira? L’altro giorno ho guidato una Renegade costruita a Melfi. Non mi era piaciuta al Salone di Ginevra, ci ho ripensato vedendola per strada, mi ha poi convinto nella risposta complessiva per prestazioni e vita a bordo. Un dirigente del gruppo che l’aveva vista in fase di prototipo mi aveva raccontato che la Renegade sembrava “una piccola Wrangler” e, facendo il giornalista, l’avevo scritto in largo anticipo su Repubblica. Tutto vero: alta, squadrata, davanti è Wrangler ma anche antica Renegade e Willys 1941. Un mix moderno di storia, tradizione, marketing. Forse sarebbe stato grave tradire il marchio con la prima Jeep a essere prodotta fuori dall’America. Ma fin qui, se piace è solo una questione di gusti. Mesi fa sono stato invitato alla presentazione della nuova Jeep Cherokee e mi aveva colpito non perché fosse brutta, ma perché non originale o fedele al mio immaginario Jeep. Le sue forme più sinuose mi avevano fatto pensare subito ad altri modelli esistenti (tipo Hyundai ix35). Insomma: da che parte sta la nuova Jeep di Marchionne? Un piede (una matita) in due scarpe? Anche la strategia prezzi in Europa apparentemente va su due binari. La Renegade viene mandata a competere con mostri di vendita come Mini Countryman, costando meno (circa 3000 euro per le versioni intermedie). La Cherokee è stata invece mandata allo sbaraglio a un prezzo da premium come una Audi Q5 e una Bmw X3. Dite la verità, cosa comprereste con gli stessi soldi fra queste tre?
(Fonte: www.carblogger.it - 4/11/2014)
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