giovedì 27 novembre 2014

Ferrari: nuovo accordo di ricerca con l'Università di Modena e Reggio Emilia


E’ stato firmato l’accordo quadro che disciplina le attività di ricerca e didattiche realizzate dalla Ferrari e dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. L’accordo di fatto disciplina attività già avviate da tempo e apre nuovi tavoli di lavoro. Infatti a fianco dei due storici gruppi di ricerca, il Laboratorio Mille Chili, dedicato allo studio dei pesi e dei materiali dei telai, e il Laboratorio Rosso, che si concentra sui motori, verrà aperto un nuovo gruppo che si occuperà di interfaccia uomo-macchina e che ha lo scopo di allargare il campo di indagine avvalendosi anche della collaborazione dei dipartimenti di Biologia e Medicina. A siglare l’accordo sono stati il Magnifico rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia professor Angelo Oreste Andrisano e l’Amministratore Delegato della Ferrari Amedeo Felisa che ha commentato: “Per noi la collaborazione con l’Università è un elemento chiave nella nostra attività di ricerca e sviluppo; non solo ci permette di entrare in contatto con i giovani laureati di talento ma, soprattutto, ci consente di portare avanti progetti di innovazione che sono per noi fondamentali. Ben venga questo terzo gruppo di lavoro su un argomento che ha un interesse crescente nel mondo dell’automotive e che richiede un approccio multidisciplinare”. “Questa convenzione con Ferrari S.p.A. – commenta il Rettore Andrisano – pone il suggello e rende strategico un lungo rapporto di collaborazione che l’Ingegneria di Modena intrattiene con la casa automobilistica di Maranello. Un rapporto che è parso naturale fin dalla nascita 25 anni fa della allora Facoltà di Ingegneria di Modena, che ebbe proprio in Enzo Ferrari uno dei più convinti sostenitori. Col nuovo accordo quadro si amplia e si struttura il campo della collaborazione definendo una partenership che muove da finalità legate a progetti di ricerca e innovazione per giungere a progetti di didattica. L’intento è quello di rafforzare il contributo tecnologico e umano che l’Ateneo può dare a un’impresa simbolo a livello internazionale, concorrendo a mantenerne alto il prestigio”.
(Fonte: www.auto.it - 19/11/2014)

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