venerdì 31 maggio 2013

Fiat-Chrysler: via libera di Exor alla fusione


Nell'ambito dell'odierna assemblea degli azionisti, la Exor, holding che gestisce le operazioni del Gruppo Fiat-Chrysler, ha ufficializzato il proprio "pieno sostegno" alla fusione al 100% tra i due soggetti industriali, dando di fatto un'importante conferma ad alcune anticipazioni pubblicate oggi da Bloomberg in merito all'operazione.
Operazione da 10 miliardi - A dare l'avallo in forma ufficiale è stato John Elkann: "Da parte di Exor c'è l'assoluta convinzione che bisogna andare avanti e che Fiat e Chrysler devono avere un futuro insieme", ha dichiarato il presidente della holding. Secondo quanto riportato stamattina dall'agenzia americana, la Fiat ha aperto le trattative per ottenere una linea di credito da 10 miliardi di dollari.
Pool internazionale di banche - I fondi verrebbero erogati da un pool di banche internazionali e sarebbero utilizzati per completare l'acquisizione e rifinanziare il debito dei due Costruttori. Tra gli istituti coinvolti spuntano i nomi di Bank of America, Goldman Sachs, Bnp Paribas e Deutsche Bank, ma secondo le fonti l'elenco potrebbe allungarsi. Oggi la Fiat ha in mano il 58,5% della Chrysler: la restante parte della proprietà è nelle disponibilità del fondo pensionistico Veba. L'acquisizione della quota restante, secondo le stime dell'Ubs riportate da Bloomberg, potrebbe costare alla Fiat 3,5 miliardi di dollari. A marzo, l'indebitamento netto industriale delle due Case ammontava invece a 7,1 miliardi.
Un cerchio da chiudere nel 2014 - L'obiettivo di Marchionne è quello di completare la fusione in un unico soggetto industriale (che verrebbe poi quotato a New York) entro il giugno del 2014, quando ricorrerà il decimo anniversario dalla sua nomina al vertice della Fiat. L'ad, che in passato aveva parlato della possibilità di uscire di scena nel 2015, potrebbe invece rimanere ancora per molto tempo: "Sono convinto, avendo parlato con lui, che sarà ancora con noi per tanti anni a venire", ha dichiarato oggi John Elkann.
La questione-Veba - Nel frattempo si avvicina un'importante scadenza, il verdetto della corte del Delaware chiamata a stabilire il valore della parte di Chrysler nelle mani del fondo Veba. Rispondendo a una domanda sulla questione, Elkann ha dichiarato di non escludere un accordo extra-giudiziale tra le parti, prima della sentenza stessa.
Verdetto a fine luglio - Tuttavia, come affermato dal numero uno di Exor e riportato dalla Reuters, non esistono ancora trattative in tal senso: secondo la Fiat, il 41,5% della Chrysler vale due miliardi di dollari, mentre il fondo Veba chiede una cifra doppia. La sentenza è attesa a fine luglio, a distanza di tre mesi dall'udienza dello scorso 25 aprile.
(Fonte: www.quattroruote.it - 30/5/2013)

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