mercoledì 21 aprile 2010

Fiat Investor Day: Marchionne presenta il piano industriale 2010-2014


Presentato oggi il piano industriale Fiat 2010-2014. Dopo l'introduzione dell'amministratore delegato Sergio Marchionne e la presentazione dei dati del primo trimestre 2010. L'a.d. della Fiat ha illustrato i risultati finanziari del primo trimestre del 2010, che ha visto una perdita contenuta di 21 milioni di euro contro i 411 milioni del primo trimestre del 2009.
Ovazione per Elkann - "Siamo qui per dimostrare quello che possiamo fare nei prossimi cinque anni", ha detto Marchionne spiegando che "la trimestrale è solo il primo passo". Accolto da uno scroscio di applausi il neo presidente della Fiat John Elkann, 34 anni nipote dell'Avvocato, che ha sostituito al timone il dimissionario Luca Cordero di Montezemolo.
La via della ripresa - ll settore auto ha fatto registrare ricavi per 12,9 miliardi di euro, con un incremento del 14% circa sullo stesso periodo dell'anno scorso, nonostante le previsioni per il 2010 non siano affatto rosee. Marchionne, poi, ha fatto un accenno anche alla Chrysler, sostenendo che nel primo trimestre di quest'anno la compagnia americana ha fatto registrare un risultato operativo di 143 milioni di dollari. Marchionne se l'è presa con il giudizio poco lusinghiero di alcuni media americani sulle performance e le prospettive della Chrysler, dicendo che nel business contano i fatti e il risultato dei primi mesi del 2010 parla da solo.
Pioggia di prodotti Chrysler - E sempre a proposito del gruppo americano Marchionne ha aggiunto che nel prossimo trimestre le vendite cresceranno sull'onda dei nuovi prodotti, dalla Grand Cherokee in vendita negli U.S.A. entro l'estate. Entro l'anno, poi, Chrysler aggiornerà o rinnoverà 16 modelli, tra i quali la 300, la Dodge Charge e la Sebring. E ci sarà anche il lancio della Fiat 500 in America.
Ferrari e Maserati - Adesso Sergio Marchionne illustra le strategie per Ferrari e Maserati. "Lanceremo un nuovo modello ogni anno e serie speciali". Nel 2011 arriverà la nuova Scaglietti e la 458 Italia Spider, mentre nel 2012 arriverà l'erede della 599 GTB e la nuova Enzo. Per la California restyling in vista nel 2013.
Una baby Maserati - Il numero uno del Lingotto ha dispensato la prima sorpresa della giornata e l'ha fatto sotto il marchio del Tridente. Oltre ai noti programmi di rinnovamento della Quattroporte, previsti per l'anno prossimo, ha annunciato l'ingresso del marchio nella parte "premium" del segmento E (la categoria della BMW Serie 5 e della Mercedes Classe E), cioè in un livello di prezzo decisamente inferiore a quello in cui oggi si posizionano le macchine del Tridente. Insomma, sarà un modello inedito più piccolo della Quattroporte.
Due sorelle a Modena - La proposta della Maserati in questo nuovo settore di mercato dovrebbe addirittura sdoppiarsi in due modelli o quantomeno in due diverse proposte di carrozzeria. Le nuove proposte, così come il posizionamento della futura Quattroporte - che sarà realizzata sulla piattaforma della Chrysler 300C - contribuiranno nei piani dell'ad di Fiat a espandere la quota di mercato nel settore del lusso dal 3 all'8 per cento.
Cambi a sette marce - La palla a passa ad Alfredo Altavilla numero uno di Fiat Powertrain: "Ci stiamo muovendo per la seconda generazione del MultiAir, con iniezione diretta di benzina, e nell'applicazione MultiAir ai diesel. Il nuovo cambio TCT arriverà anche a sette marce con limite di coppia di 192 Nm e con la possibilità di associare a una delle due trasmissioni un motore elettrico per ricavarne un ibrido. I cambi TCT avranno varianti per funzionare insieme con la trazione integrale". FPT prevede di aumentare le vendite ai clienti esterni, tra cui oggi viene inclusa anche Chrysler, e che comprende tuttora, anche Ford, Peugeot-Citroen, GM e Suzuki, fino al valore di 1,6 miliardi di euro per il 2014, contro i 300 milioni circa di oggi, portando così questa parte del business al 24% dei ricavi totali di Powertrain.
World Class Manufacturing - Stefan Ketter, responsabile del World Class Manufacturing, il programma di miglioramento dei metodi produttivi spiega i benefici ottenuti:" 700 milioni di risparmi dall'implementazione del World Class Manufacturing dal 2006. L'obiettivo per il 2010 era di 500 milioni". ll World Class Manufacturing è un processo produttivo messo in atto dalla Fiat negli ultimi anni in tutti i suoi stabilimenti, mirato a ridurre drasticamente le perdite di efficienza, gli sprechi e a migliorare la qualità. Dopo l'acquisizione del controllo della Chrysler la Fiat ha iniziato a esportare questo metodo anche nelle fabbriche americane.
Meno piattaforme più modelli - Sale sul palco Harald Wester in qualità di capo dell'engineering product development: "Nel 2007 si sono voluti 18 mesi per lo sviluppo della Bravo, per Alfa MiTo e Giulietta 15 mesi, quando 10 anni fa il tempo medio in Fiat era di 22 mesi". I piani prevedono oltre alla riduzione dei tempi di sviluppo, anche un drastico aumento del numero di modelli per piattaforma: si passa dai 1,7 modelli per architettura nel 2006 ai previsti 7,6 del 2014. La percentuale di parti in comune tra modelli con la stessa architettura nel 2006, i tempi della presentazione del precedente piano, ammontavano al 10-15 per cento, oggi sono attorno al 50 per cento e nel 2014, grazie alle sinergie con Chrysler, supereranno il 70 %. Per macchine che non dividono l'archittettura le componenti in comune saranno attorno al 35 per cento. Si realizzaranno oltre un milione di unità su ognuna delle tre principali architetture: mini, small, compact.
Niente pause, il tempo è tiranno - Marchionne sale sul palco e annuncia che il tempo stringe e la pausa prevista è stata annullata. Riassume gli obiettivi di break even annunciato nel 2004 dopo un passivo operativo di quasi un miliardo di euro nel 2003, raggiunti nel 2006 con ampio margine. "Ecco cosa abbiamo fatto e cosa abbiamo fallito. C'è stato un significativo lavoro per riposizionare i brand, Fiat ne ha beneficiato". Su Alfa Romeo ammette che serve ancora lavoro: "Alfa e Lancia restano sostanzialmente sconosciuti fuori dell'Italia". "Abbiamo rafforzato la rete europea dei concessionari chiudendo le lacune nella distribuzione". E poi sottolinea che è stata strategica la decisione di puntare su motori a basse emissioni: "Siamo leader della categoria".
Alfa e Lancia sottotono - I due marchi sono sotto le aspettative, soffrono della dipendenza dal mercato italiano. Gli obiettivi prefissati 5 anni fa per Alfa e Lancia parlavano di 300mila pezzi l'anno per ciascuno da raggiungere nel 2010, ma nel 2009 le vendite hanno registrato rispettivamente 101 e 112mila unità. "La partnership con Chrysler ci dà nuove opportunità, incluso l'accesso a una più efficace distribuzione globale".
Stabilmenti italiani sottoutilizzati - "Gli stabilmenti lavorano al 60% della loro capacità e non è più una media sostenibile".
I pilastri della Fiat - "Nel 2014 il mercato tornerà alla normalità ai tempi precedenti della crisi, con circa 16 milioni di vetture vendute in Europa". Alfa Romeo sarà distribuita in U.S.A., Canada e Messico. Dieci nuovi modelli Fiat saranno lanciati, a cominciare dall'anno prossimo con la nuova Panda. Nel 2013 ci sarà la nuova Punto Evo, nel 2012 il restyling della 500 e della versione cabrio. Multipla, Ulisse e Croma termineranno di essere prodotte alla fine di quest'anno. A sopresa nel 2013 ci sarà una citycar, che riprenderebbe in parte il progetto della "Topolino", ma con contenuti completamente nuovi. E sempre tra le piccole ci sarà nel 2012 una compatta basica che sarà distribuita anche oltreoceano. La monovolume Idea esce di scena: al suo posto (2012) una nuova mutispazio, la "Cinquecentona" anticipata da Quattroruote, in versione 5 e 7 posti. La 5 posti è confermata che anche per gli U.S.A. . La nuova Bravo arriva nel 2013 e avrà da subito una versione due volumi e una station wagon. Viene anticipata nel 2012 da una inedita berlina che, probabilmente sarà commercializzata anche in America. Anche Fiat avrà finalmenta la sua Suv, realizzata sulla base della Dodge Journey e disponibile dal prossimo anno. La Sedici rimarrà in produzione sino a tutto il 2012.
Le nuove Alfa - Nel 2012 la MiTo avrà un restyling e dal 2013 ci sarà il nuovo modello- sarà a cinque porte - fatto sulla piattaforma della nuova Punto (cambia anch'essa nel 2013). Nel 2012 sarà la volta della Giulia (sostituta della 159) realizzata sulla base della Giulietta, disponibile sia in versione berlina sia in quella station wagon. Questo modello sarà venduto anche negli U.S.A. . Nel 2013 sarà sviluppata su di un'achitettura comune Fiat-Chrysler un'Alfa spider. E ancora nel 2012 debuterrà una Suv media e due anni dopo una Suv grande, entrambe prodotte negli U.S.A. . E sempre nel 2014 la Giulietta aggiornata sbarcherà in America. Infine, le attuali Brera e Spider smetteranno la loro corsa nel 2011. La nuova Spider Alfa, programmata per il 2013 su piattaforma Chrysler, potrebbe essere la prima Alfa a essere prodotta negli impianti canadesi di Chrysler, a Brampton, Ontario.
Lancia-Chrysler - L'anno prossimo sarà pronta la nuova Ypsilon. L'attuale Delta sarà prodotta fino al 2013, ma già nel 2012 ci sarà un nuovo modello prodotto da Chrysler disponibile in versione berlina cinque e quattro porte e station wagon. E ancora dal 2013 è prevista un'altra berlina di dimensioni più grandi pensata anche per gli U.S.A. e realizzata su di un'achitettura Fiat. L'anno prossimo la nuova Chrysler 300C sarà venduta in Italia con il marchio Lancia così come la Voyager. L'arrivo della Grand Voyager mette fine alla carriera della Phedra. Infine nel 2013 nascerà una crossover grande sempre su base Chrysler .
Spin-off a maggio - Dopo tante indiscrezioni è arrivata la conferma definitiva. Lo scorporo ci sarà e inizierà tra un mese. Si procederà in questo modo con la nascita di due gruppi: il primo includerà: Fiat group automobiles, Chrysler (per la percentuale di cui Fiat dispone oggi), Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e FPT passenger e commercial vehicles. Il secondo gruppo sarà quello industriale, che comprende CNH, Iveco e FPT industrial and marine (motori industriali e marini).
Quella salvezza chiamata Chrysler - "Senza la Chrysler temo che dovrei ammettere che saremmo stati destinati a essere un player regionale e marginale per il resto della nostra vita". Così Sergio Marchionne ancora una volta benedice l'alleanza.
Sui sindacati - "Si è scritto di tutto sui sindacati americani, persino che si sarebbero impossessati dell'industria americana. Ho trattato con quelli della UAW per quindici mesi e non posso ripetere in questo contesto educato alcune delle frasi che ci siamo detti, per via del linguaggio usato, ma vi posso assicurare che una volta raggiunto l'accordo, non ho più avuto una singola obiezione o ritrattazione. Non pretendo di portare in Europa il modo americano di ragionare, ma l'apertura mentale, la disponibilità ad accettare sfide e cambiamenti là è impressionante. Non ci sarà alcuna "Fabbrica Italia" (il piano per rafforzare la produzione nel nostro paese) senza cambiamenti di mentalità da parte di tutti". L'obiettivo di "Fabbrica Italia" è di incrementare gradualmente i volumi di produzione di auto negli impianti italiani sino a 1.400.000 unità entro il 2014, vale a dire più del doppio di quelle prodotte nel 2009.
(Fonte: www.quattroruote.it - 20/4/2010)

Nessun commento:

Posta un commento