giovedì 29 aprile 2010
Elkann: Fiat non ha bisogno di nuovi soci nell'auto
Exor, la finanziaria del gruppo Agnelli, scommette sullo scorporo Fiat ed è pronta a nuovi investimenti in un 2010 «iniziato bene». Nessuna intenzione da parte della famiglia di sciogliere l’accomandita Giovanni Agnelli e C., di cui John Elkann diventerà presidente il 14 maggio, nè di ridurre le categorie di azioni della holding del gruppo. Tra i temi centrali dell’assemblea degli azionisti, alla quale assistono numerosi gli studenti del Politecnico di Torino, c’è il futuro della Juventus dopo la decisione di affidare la presidenza ad Andrea Agnelli con l’obiettivo di voltare pagina alla fine di un deludente campionato. Tiene banco anche la Fiat dopo la separazione delle attività industriali da quelle dell’auto. «Manterremo il nostro interesse azionario - spiega Elkann - sia in Fiat sia in Fiat Industrial. È un investimento importante per noi perchè siamo assolutamente convinti delle prospettive delle due società. Vogliamo assicurare, tramite le cariche sociali e la presenza di uomini designati da Exor in entrambi i cda, il buon andamento e il raggiungimento di obiettivi che consideriamo coraggiosi ma realisti». Insomma, «appoggio pieno dell’azionista», dice Elkann e definisce il piano presentato il 21 aprile «ambizioso ma credibile, che fa chiarezza all’orizzonte per i prossimi cinque anni». Ricorda anche «l’impegno forte sulle sue radici, visto che molto di quello che la Fiat farà nei prossimi cinque anni sarà determinato dall’Italia». «L’Auto - afferma Elkann - non ha bisogno di soci. C’è oggi una collaborazione forte con Chrysler ed è quella su cui stiamo lavorando attivamente». Il presidente di Exor e Fiat ribadisce la disponibilità, già espressa con chiarezza un anno e mezzo fa quando si cominciava a ipotizzare lo scorporo dell’auto, a diluire la quota di controllo perchè è meglio «essere azionisti di una grande Fiat o di una Fiat più grande piuttosto che impedire che questo avvenga». Exor, però, non è solo Fiat e l’obiettivo è continuare a investire in nuove attività. «Riteniamo che nel corso dell’anno - dice Elkann agli azionisti - si presenteranno alcune opportunità per investire, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, dove per noi è più facile agire». L’interesse è anche per i Paesi emergenti, Russia, India e Cina, ma è chiaro che «se si presenteranno opportunità in Italia siamo interessati e sapremo coglierla». Intanto rimane aperto il dossier Kbl, la private bank belga: «È un settore che ci piace - spiega l’amministratore delegato di Exor, Carlo Sant’Albano - e avevamo guardato a Fideuram. Kbl è una piattaforma interessante ma ci devono essere le condizioni giuste per investire». Il 2010 per Exor è iniziato bene e le prospettive sono positive. «Ci sono tanti progetti in corso - sottolinea Elkann - e quest’anno la maggior parte delle nostre società sarà in grado di distribuire dividendi, un fatto positivo per noi. In un contesto molto difficile i nostri investimenti hanno avuto esito positivo, Nessuna società del gruppo ha richiesto capitali. Tutte hanno saputo reagire alle difficoltà».
(Fonte: www.lastampa.it - 29/4/2010)
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