venerdì 25 settembre 2009
Anche il Governo britannico chiede alla Commissione UE di indagare su Opel-Magna
Il governo della Gran Bretagna nutre seri dubbi sulla validità del piano per la cessione di Opel-Vauxhall al consorzio Magna-Sberbank. Lo ha comunicato il Ministro dell’Industria britannico, Lord Mandelson, al responsabile dell’ufficio per la concorrenza Unione Europea, Neelie Kroes, con una lettera ufficiale e dettagliata inviata martedì scorso. Secondo il Regno Unito, il piano messo in piedi dall’azienda austro-canadese e dalla banca russa è troppo punitivo per l’occupazione e costoso; inoltre è definito suscettibile di intervento politico. Un modo diplomatico per dire che i motivi per i quali è stata preferita la proposta Magna-Sberbank non rispondono a criteri industriali ed economici e comportano robusti sussidi che incrinano il principio di concorrenza. Mandelson sollecita la Commissione Europeo a svolgere un esame della proposta austro-canadese su un piano che prenda in maggiore considerazione i risvolti commerciali piuttosto che quelli dell’intervento pubblico. Il ministro fa anche cifre. Il progetto di acquisizione comporta un aiuto governativo ed europeo per 4,5 miliardi di euro ed è di 1,3 miliardi più costoso di quello presentato dal gruppo di investimenti RHJ rimasto fino alla fine in lizza, ma quel che è più sorprendente è che se fosse GM a procedere al salvataggio di Opel, i costi sarebbero inferiori di ben 2 miliardi. L’indice è puntato anche sulle modalità di approvazione del piano: i due componenti esterni dei quattro membri della commissione di valutazione nominata da GM hanno votato contro il piano Magna-Sberbank. Perché dunque accettarlo così come è se ci sono dubbi anche da parte dei fiduciari di GM? Ma Mandelson punta anche alla geografia dei tagli produttivi previsti: “Si prevede che la capacità di impianti altamente efficienti in Gran Bretagna e Spagna sarà sotto-utilizzata a favore di altri impianti di GM meno efficienti”. Anche qui, tradotto dal diplomatichese, vuol dire: si privilegiano in modo poco razionale gli stabilimenti tedeschi per mantenerne alta l’occupazione e si passa il conto ad altri. Il piano inoltre prevederebbe trasferimenti di produzione in Russia con ulteriore danno per la presenza di GM in Europa. Il piano Magna-Sberbank è infine meno profittevole, fornisce meno flusso di cassa e un punto di pareggio più alto di altre proposte. Lord Mandelson invita dunque a un loro riesame più attento o quantomeno a lavorare ulteriormente su quella approvata da GM e dal governo tedesco. Di questo ha parlato con il suo omologo tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg martedì stesso. La “telenovela brasiliana” – come l’ha definita l’AD di Fiat, Sergio Marchionne – continua...
(Fonte: www.omniauto.it - 24/9/2009)
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