venerdì 11 settembre 2009

Le condizioni-capestro di GM su Opel-Magna favoriranno Fiat per GM Sudamerica?


A Torino non sono sorpresi, per loro la pratica era archiviata. Almeno per il momento. Il dossier Opel, messo a punto dalla squadra di Sergio Marchionne, era finito nel cassetto alla fine di maggio quando il governo tedesco della cancelliera Merkel aveva preferito per la vendita della casa di Russelsheim l’offerta fatta dal consorzio guidato dalla canadese Magna International. «Noi avevamo presentato il nostro piano, ora siamo concentrati su Chrysler che è una grande sfida», ha dichiarato il presidente del gruppo Fiat Luca di Montezemolo. I manager della casa italiana erano consapevoli che difficilmente sarebbero rientrati in gioco. La partita, quasi tutta politica, si giocava fra il desiderio della nuova GM controllata da Washington di tenersi lo strategico braccio europeo e la volontà dei sindacati e dell’esecutivo di Berlino di consegnare la Opel a Magna. L’unica reale alternativa la Rhj International gradita a Detroit più dei canadesi. La Fiat, quindi, è tutta concentrata su Chrysler. C’è da rilanciare le attività in Nord America in un mercato che vede la ripresa e ripensare a fondo la gamma che dovrà avere veicoli meno imponenti e meno inquinanti. C’è da preparare lo sbarco della 500 e, soprattutto, del marchio Alfa Romeo dall’altra parte dell’Atlantico e c’è da gestire la probabile uscita di Jim Press, il manager di maggior spessore della vecchia Chrysler che è rimasto in azienda. Le operazioni sono guidate direttamente da Marchionne che, come prevedono le sue cariche, allunga al massimo la settimana lavorativa per gestire due aziende in due continenti diversi. L’ad di Fiat e Chrysler abitualmente opera in Michigan nei giorni feriali per poi lavorare a Torino con i suoi più stretti collaboratori durante il weekend. Al salone di Francoforte, che accenderà i riflettori la prossima settimana, si vedranno i primi passi della nuova alleanza: gli stand di Fiat e Chrysler si annunciano affiancati. Ma come ha più volte dichiarato Marchionne i giochi non sono chiusi, Fiat continua a valutare tutte le opportunità per allargare ulteriormente il gruppo e renderlo protagonista a livello mondiale. Proprio i dettagli dell’accordo che GM formalizzerà con Magna potrebbero creare nuove opportunità e riportare sul mercato le attività della General Motors in America Latina che sono strettamente legate alla tecnologia Opel. L’ingresso di Magna, infatti, è la soluzione che più stacca GM da Opel nonostante il 35% della casa tedesca resterà agli americani. I canadesi non hanno mai voluto prendere in considerazione l’ipotesi di una futura rivendita di Opel al gruppo di Detroit e i dettagli del contratto che verranno formalizzati nelle prossime settimane tengono lontana la casa tedesca dall’orbita GM. Opel non potrà vendere in Nord America e avrà margini limitati in Cina e Corea dove GM è forte. Questa decisa divisione potrebbe spezzare il legame fra Opel e Sud America dove le attività GM senza copertura tecnologica tornerebbero appetibili per Fiat. Ma, libera dai legami con GM, la Opel stessa potrebbe diventare un partner di Fiat-Chrysler per superare la barriera dei cinque milioni di veicoli l’anno.
(Fonte: www.ilmessaggero.it - 11/9/2009)

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