venerdì 28 agosto 2009

Herald Tribune: Se vuole crescere, Fiat ha bisogno di una nuova strategia in Asia


Fiat deve trovare una strada migliore che porti al mercato asiatico dell'auto, che è in forte espansione, se vuole assicurarsi un posto nella prima fila dei produttori di auto mondiali. E' questa, scrive l'Herald Tribune, la convinzione degli analisti, secondo cui Fiat non può contare sulla sua recente acquisizione di una quota del 20% in Chrysler, né nella sua forza in Brasile, per compensare la contrazione o la stagnazione delle vendite nei mercati più sviluppati. Deve invece guardare ai Paesi in via di sviluppo. I competitor di Fiat, come GM e Volskwagen, sono già forti nelle vendite in Cina, oggi il maggiore mercato mondiale dell'auto. "Se vuoi crescere come produttore di auto, devi avere una strategia abbastanza credibile per i mercati emergenti", in particolare l'Asia, afferma un analista di Nomura. Lo scorso mese Fiat ha siglato un'intesa con Guangzhou Automobile Industry Group. Aveva inoltre stretto un accordo con Chery, il piu' grande produttore di auto cinese, ma questo e' stato messo in ghiacchio a marzo. "La Cina è un mercato chiave a livello mondiale e siamo molto soddisfatti dell'accordo siglato con Guangzhou" ha detto Richard Gadeselli, un portavoce di Fiat, sottolineando che "Guangzhou è un operatore molto credibile e di successo nel mercato cinese". Alcuni analisti guardano con favore a un'alleanza con Baic, che di recente ha espresso interesse per l'acquisizione di Opel. Baic produce circa un milione di veicoli all'anno, circa il 10% delle vendite di auto in Cina. Una partnership con Fiat porterebbe benefici ad entrambi. Un portavoce di Baic tuttavia, smentisce che ci siano contatti in vista di una possibile alleanza con Fiat. Un analista di CSM Worldwide spiega che "è più realistico per Fiat focalizzare la propria attenzione nella joint venture con Guangzhou e assicurarsi che decolli veramente, piuttosto che cercare altri legami. Ha senso per Fiat esplorare nuove alleanze nel più lungo termine". Di fatto, però, è improbabile che Fiat veda un impatto positivo dalla sua joint-venture con Guangzhou se non dopo il 2012, spiegano gli analisti, quando può ragionevolmente attendersi di controllare circa l'1% del mercato cinese.
(Fonte: http://global.nytimes.com/?iht - 26/8/2009)

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