venerdì 14 agosto 2009

Business Week: Il rilancio di Chrysler passa dalla gestione Marchionne-style


"In questo campo, la mediocrità ci ucciderà. Non possiamo accettarla". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Fiat e di Chrysler, Sergio Marchionne, nel suo primo incontro con i dipendenti della casa statunitense, a giugno scorso, evitando subito ogni forma di retorica e puntando su metodi non convenzionali. In un articolo sul Business Week si ricorda che per Chrysler si tratta del terzo cambio di proprietà in 11 anni: prima i tedeschi di Daimler, poi il private equity con Cerberus Capital Management, infine gli italiani di Fiat. "Solo due persone sono riuscite di recente a rilanciare società automobilistiche: Carlos Ghosn di Nissan e Sergio Marchionne" afferma Ron Bloon, che dirige la Task force dell'Auto per il Dipartimento del Tesoro statunitense. "Ha la capacità di prendere decisioni con grande rapidità. Ed è un convinto sostenitore della meritocrazia". La gestione Marchionne-style passa per un rilancio dell'azienda dal suo interno. "Lui pensa che ci siano ottime risorse umane dentro Chrysler - spiega Setan Avera, numero uno di Alix Partners, che ha lavorato con Marchionne - e vuole conservare la cultura americana". Il manager italiano ha avviato consultazioni con i lavoratori di fascia inferiore per chiedere valutazioni sui dirigenti. E' in cerca di talenti, come Peter L. Long, che era responsabile delle vendite degli Stati del mid-Atlantic ed ora è presidente e Ceo del brand Chrysler. Ha spostato gli uffici della presidenza al piano terra, dove designer e ingegneri creano le nuove auto. Per rafforzare i marchi del gruppo americano, Marchionne ha deciso che essi debbano competere l'uno con l'altro per le risorse per marketing e sviluppo. Ha deciso di far diventare Dodge, Jeep e Chrysler delle aziende separate, ciascuna con il proprio amministratore delegato, ciascuno dei quali ha responsabilità anche presso la casa madre. Business Week sottolinea che il piano di Marchionne di combinare il meglio di Fiat (le auto di piccole dimensioni) con il meglio di Chrysler (pick-up, minivan, Suv) ha senso in teoria. Come Marchionne stesso ha detto ai suoi a giugno: "ci è stata data questa incredibile seconda possibilità di ripensare tutto quello che stiamo facendo. Non ce ne sarà una terza".
(Fonte: www.businessweek.com - 12/8/2009)

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