giovedì 4 giugno 2009

Sueddeutsche Zeitung: "Fiat si sente ingannata perché Berlino ha versato i 300 milioni di Magna"


La Fiat si sente «ingannata» e «raggirata» dal governo tedesco sulla vendita della Opel. Lo scrive oggi il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, sottolineando che il Lingotto, ma anche il produttore d'auto cinese Baic, sono ancora interessati alla controllata GM. Ad irritare la Fiat, spiega il quotidiano bavarese, sarebbe stata la recente decisione di Berlino di versare alla Opel una prima tranche di 300 milioni di euro del finanziamento ponte da 1,5 miliardi di euro. Secondo gli accordi, infatti, questi 300 milioni di euro sarebbero dovuti arrivare dalla Magna stessa, che già si era offerta di versarli. Questa somma, scrive il giornale, era stata posta come condizione irrinunciabile dal governo tedesco sia alla Fiat, sia alla sua concorrente, che avrebbero dovuto dimostrare così il loro reale interesse per il costruttore di Ruesselsheim. Il rifiuto da parte degli italiani di mettere sul tavolo questi fondi, commenta la Sueddeutsche, avrebbe determinato la loro esclusione dalla gara. «Questa soluzione avremmo potuto offrirla anche noi», direbbe adesso il Lingotto, secondo quanto riporta la Sueddeutsche Zeitung. Da Torino, aggiunge il giornale, si parla adesso di partita «con carte da gioco truccate». Una versione, questa, che a Berlino è stata respinta con fermezza. Sarebbe stata la GM, casa madre della Opel, ad escludere la Fiat dalla gara perché il costruttore italiano - al contrario di Magna e Ripplewood - avrebbe separato completamente la Opel dalla controllante con l'obiettivo (insieme alla Chrysler) di aggredire il mercato nord americano, conclude il quotidiano.
(Fonte: www.sueddeutsche.de - 4/6/2009)

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