martedì 2 giugno 2009

Subito dubbi su Opel-Magna. Merkel: "Intesa non vincolante"


Nel giorno in cui il governo di Berlino stacca il primo assegno da 300 milioni per garantire la sopravvivenza alla Opel, Angela Merkel mette le mani avanti sul futuro dell'azienda di Russelsheim. I dubbi del cancelliere affiorano all'indomani di una scelta reclamata a gran voce dai media tedeschi e criticata non appena è stata compiuta. "L'intesa con Magna non è vincolante", annuncia a sorpresa Merkel aggiungendo che "l'operazione presenta molti rischi". Una presa di distanza che si spiega anche con i dubbi espressi dal numero uno di Magna, Frank Stronach: "La salvezza di Opel non è ancora garantita anche se ho fiducia che non porteremo i libri in tribunale". Affermazioni che lasciano aperti molti interrogativi. Il piano di Magna dovrà assicurare il futuro di Opel dal momento in cui la casa tedesca, ormai sganciata da GM, avrà dato fondo al miliardo e mezzo di euro che il governo le garantisce per sopravvivere. Merkel annuncia che "il caso di Opel è un caso straordinario" e lo fa per evitare che altre aziende chiedano allo stato un prestito ponte sulla falsariga di quanto è avvenuto per la casa automobilistica. Il sostanzioso assegno per Opel passerà inevitabilmente all'esame del commissario europeo alla concorrenza, Neelie Kroes. Un'attenzione particolare agli aiuti di stato di Berlino è stata chiesta ieri dal ministro dell'Economia francese Christine Lagarde che in un'intervista al Financial Times ha osservato come "gli aiuti pubblici tedeschi potrebbero alterare la concorrenza". Il governo di Parigi, peraltro, aveva annunciato nei mesi scorsi che avrebbe finanziato con 6 miliardi di euro le case automobilistiche francesi. L'unico paese a non aver sostenuto direttamente la propria industria nazionale dell'auto è l'Italia che si è limitata a prevedere incentivi al mercato, sovvenzionando in questo modo sia la Fiat sia (in parte maggiore) le case straniere.
(Fonte: www.repubblica.it - 2/6/2009)

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