lunedì 8 giugno 2009
Giudice della Corte Suprema U.S.A. sospende la cessione di Chrysler a Fiat
Un giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti ha accolto la richiesta di sospendere la vendita della casa automobilistica Chrysler, per la quale è stata emessa sentenza di fallimento concordato, al gruppo guidato dalla Fiat. Il giudice della Corte Suprema U.S.A. Ruth Bader Ginsburg, nella sua sentenza, stabilisce che le ordinanze del giudice fallimentare che consentivano la vendita "sono sospese in attesa di ulteriore determinazione della sottoscritta Corte". Ginsburg ha emesso il suo provvedimento proprio alla scadenza delle 16 ora di Washington (le 22 in Italia) posta dalla Corte d'Appello di New York, che avrebbe sancito la chiusura della vendita a Fiat e a un trust con i sindacati e i governi U.S.A. e canadese. Non è chiaro al momento se l'ordinanza della Ginsburg sia finalizzata a dare altro tempo all'Alta Corte per esaminare la disputa nel merito. Nel suo provvedimento non fa menzione di quando debbano essere presentate le memorie a sostegno del ricorso o se la Corte Suprema ascolterà in udienza le osservazioni legali che stanno alla base della contestazione della vendita. I fondi pensione dell'Indiana e i gruppi di consumatori avevano chiesto ieri alla Corte Suprema di fermare la vendita della Chrysler mentre avevano dato corso a una causa di opposizione all'accordo. L'amministrazione Obama aveva sollecitato la Corte Suprema U.S.A. a respingere la sospensione della vendita di Chrysler a Fiat. Bloccare l'operazione Chrysler, aveva spiegato la funzionaria del Dipartimento di Giustizia Elena Kagan, avrebbe "gravi conseguenze" e costringerebbe alla liquidazione della casa di Detroit. Inoltre, l'amministrazione Obama ha affermato che mantenere la sospensione oltre il 15 giugno metterebbe a rischio la vendita di Chrysler. I fondi dell'Indiana ritengono che la vendita di Chrysler rappresenti un premio illegale per i creditori non privilegiati e contestano il piano di riorganizzazione. Secondo i fondi, inoltre, il Tesoro U.S.A. è andato oltre i limiti della propria autorità destinando a Chrysler fondi che il Congresso aveva indirizzato alle banche. Venerdì scorso, una Corte d'Appello di New York aveva approvato la cessione della maggior parte degli asset di Chrysler al consorzio guidato da Fiat. La vicenda Chrysler potrebbe costituire un precedente per General Motors, che sta seguendo una procedura di vendita rapida simile a New York.
(Fonte: http://it.reuters.com - 8/6/2009)
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