lunedì 1 giugno 2009

Giudice U.S.A. approva il piano Fiat. Obama: "Chrysler sarà più forte e competitiva"


In una giornata storica per l'industria automobilistica americana, mentre General Motors fa bancarotta, la Fiat incassa il 20% di Chrysler: Arthur Gonzalez, il giudice del tribunale per la bancarotta di New York, ha dato il via libera alla vendita degli asset buoni di Chrylser a una nuova società controllata per il 20% dal Lingotto, per il 12% dai governi americano e canadesi e per il 68% dal sindacato, nonostante le oltre 300 obiezioni sollevate. La decisione spiana la strada "all'uscita della Chrysler dalla bancarotta come una società nuova, più forte e competitiva" afferma il presidente Barack Obama. "Solo un mese fa il futuro di Chrysler era in bilico: ora, grazie al significativo impegno del governo e ai duri sacrifici di tutti gli attori coinvolti, Chrysler può avere una nuova vita. Avevamo detto - aggiunge - che il processo sarebbe stato rapido ed efficiente e così è stato. Decine di migliaia di posti, che sarebbe andati persi con una liquidazione, sono stati salvati". Il processo "rapido, efficiente e giusto" della bancarotta di Chrysler evidenzia come - spiega Obama - chi riteneva che il processo sarebbe stato più lungo e con conseguenze sulle vendite, "si sbagliava". Chrysler "in maggio ha venduto più che in aprile", perché "i consumatori si sono sentiti confortati dal nostro straordinario impegno". In 47 pagine Gonzalez motiva la sentenza. "Nonostante gli importanti sforzi di Chrysler negli ultimi 2 anni per cercare un'alleanza, l'alleanza con Fiat è attualmente l'unica opzione attualmente perseguibile" spiega il giudice evidenziando come "la sola altra alternativa sarebbe stata la liquidazione". Chrysler "avrà dei vantaggi in ragione delle sinergie" con Fiat: "porterà la propria rete di concessionari e la sua capacità di produrre auto di taglia grandi mentre Fiat fornirà tecnologie per la produzione di vetture piccole, oltre all'accesso ad alcuni mercati internazionali". Tre fondi pensione dell'Indiana si oppongono e presentano appello. "Chrysler ha ora l'opportunità per una nuova partenza e per costruire qualcosa di speciale nell'alleanza globale con Fiat" osserva il presidente e a.d. della casa automobilistica U.S.A. Robert Nardelli in una lettera ai dipendenti. "E' stato un capitolo estremamente difficile nella storia della società per tutti quelli che ne sono rimasti coinvolti, sono stati richieste scelte difficili e dolorosi sacrifici da parte di tutti gli attori della vicenda" spiega Nardelli, mettendo in evidenza come la nuova Chrysler avrà una struttura più competitiva, una rete vendita "razionalizzata" e l'accesso a nuova tecnologia. Nardelli lascerà, per tornare come consulente a Cerberus, non appena l'accordo sarà decollato. Robert Kidder sarà il presidente della nuova Chrysler, mentre Sergio Marchionne dovrebbe diventarne a.d. . Di sicuro Marchionne, Alfredo Altavilla (ad di Fiat Powertrain Technologies) e Lucio Noto (ex vice presidente di Exxon Mobil) saranno i rappresentanti di Fiat nel consiglio di amministrazione della nuova Chrylser. Il Lingotto controllerà inizialmente il 20% della nuova Chrysler e avrà l'opzione di salire di un ulteriore 35%, in blocchi del 5%, se saranno rispettate alcune condizioni: Fiat potrà salire di un primo 5% quando avvierà la produzione in U.S.A. . Un altro 5% potrà essere acquistato all'introduzione sul mercato americano di auto in grado di percorrere 40 miglia al gallone (64,4 chilometri per ogni 3,8 litri). Fiat potrà ottenere un altro 5% quando Chrysler sarà in grado di generare oltre 1,5 miliardi di dollari di vendite fuori dagli U.S.A.
(Fonte: www.ansa.it - 1/6/2009)

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