giovedì 2 aprile 2009
Fiat segna il maggior rialzo della storia (+27%): nel frattempo Marchionne continua a trattare...
Le trattative vanno avanti: gli incontri dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, negli U.S.A. proseguono. E il mercato crede nel manager italo-canadese: il titolo Fiat segna il maggior rialzo della sua storia, guadagnando in chiusura il 27,12% a 6,75 dollari. In una sola seduta il titolo ha visto crescere il proprio valore di oltre un euro rivendendo i livelli di ottobre 2008. A disposizione per chiudere un eventuale accordo con Chrysler c'è tempo fino al 30 aprile: sembra plausibile - secondo fonti di mercato - che i trenta giorni concessi dall'amministrazione Obama siano troppi per giungere a una conclusione, ma allo stesso tempo sembra improbabile una chiusura molto ravvicinata. Marchionne - secondo indiscrezioni - dovrebbe ripartire in serata dagli U.S.A., per poi farvi ritorno nei prossimi giorni o settimane. Con la task force designata dall'amministrazione Obama per supervisionare la ristrutturazione di Detroit e con l'amministratore delegato di Chrylser, Robert Nardelli, Marchionne starebbe definendo i punti cardine dell'alleanza, ritenuta l'unica strada per la sopravvivenza della più piccola delle case automobilistiche di Detroit. A mettere a punto i dettagli dell'accordo dovrebbe invece essere la squadra di Marchionne. Da sciogliere in vista di una conclusione positiva delle trattative ci sono diversi nodi: dall'accordo con i sindacati alla ristrutturazione del debito. Secondo indiscrezioni la nuova ipotesi di alleanza fra Fiat e Chrysler prevedrebbe il Lingotto al 20% e non al 35% come stimato nei mesi scorsi. La casa torinese potrebbe salire fino al 49% a patto che restituisca prima interamente i fondi pubblici incassati da Chrysler. Rientrano in questa partita le quote di Cerberus (80%) e di Daimler (20%): secondo l'amministrazione Obama il fondo di private equity dovrebbe ridurre drasticamente la propria quota. Daimler ha già annunciato mesi fa la propria intenzione di disfarsi della sua partecipazione. I vertici di Cerberus, che puntano a salvare il salvabile, avrebbero incontrato la scorsa settimana la task force: al centro dei colloqui non solo la riduzione della quota in Chrysler ma anche un'eventuale fusione fra Chrysler Financial e GMAC, la divisione finanziaria di General Motors di cui controllano il 51%. Da un'alleanza con Fiat, Chrysler ha diverse cose da guadagnare. "Non è da sottovalutare la spinta psicologica di avere Marchionne nel board. Popolare nell'industria automobilistica, Marchionne - afferma il Wall Street Journal - ha saputo dare una svolta a Fiat e potrebbe dar prova di essere un leader illuminante, in contrasto con le relazioni tese che esistevano fra i management di Daimler e Chrysler ai tempi della fusione" conclusasi nel 2007. Fiat, inoltre, è forte in termini di distribuzione sia in Europa sia in sud America, a livello di modelli non ci sarebbero sovrapposizioni e, inoltre, il Lingotto mette sul piatto tecnologie indispensabili, soprattutto trasmissioni che possono tagliare radicalmente le emissioni di CO2.
(Fonte: www.ansa.it - 2/4/2009)
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