mercoledì 29 aprile 2009
Fiat-Chrysler, partnership imminente. Detroit verso il Chapter 11
Matrimonio in bancarotta. Tra Fiat e Chrysler potrebbe mancare solo la firma. Ma l’ormai quasi certa unione avverrà forse con il gruppo americano in piena bancarotta. "Non sappiamo ancora se l’accordo si farà" ha detto oggi Barack Obama nel discorso dei suoi primi 100 giorni da presidente e nelle vesti ufficiose di "amministratore delegato d’emergenza" delle case automobilistiche U.S.A. salvate dai soldi pubblici. "Penso che potremmo farcela, ma c’è ancora del lavoro da fare". Il presidente americano ha lodato il gruppo torinese: "Il management di Fiat - afferma Obama - ha fatto un buon lavoro nel trasformare la sua industria. Speriamo di poter avere una partnership in cui i contribuenti mettano soldi per facilitare l’accordo. L’obiettivo è che Chrysler inizi a produrre le auto che i consumatori vogliono". La Casa Bianca riconosce anche "gli enormi sacrifici" fatti dai lavoratori e si chiede se i creditori siano disposti a fare altrettanto. Per il momento c’è un’intesa, sottoscritta ieri, dal Tesoro americano con le quattro grandi banche creditrici di Chrysler: JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley, sulla ristrutturazione del debito della casa di Detroit. I crediti, pari a circa 6,9 miliardi di dollari, verrebbero svalutati a 2 miliardi con Chrysler che li pagherebbe in contanti. Secondo l’emittente CNBC la firma con Fiat è imminente e dovrebbe arrivare entro domani. Nel corso della giornata è attesa la ratifica da parte del sindacato United Auto Workers (UAW) dell’accordo per il taglio dei costi raggiunto nel fine settimana. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, il presidente americano "prevede di annunciare domani che Chrysler farà ricorso al Chapter 11 che porterà a un’alleanza con la Fiat". Il Chapter 11 è una parte della legge fallimentare statunitense che permette alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario, simile all’amministrazione controllata italiana. In pratica sembra molto difficile evitare la bancarotta per il gruppo di Detroit a meno che i piccoli creditori non rinuncino in extremis. Ma l’accordo con il gruppo torinese avverrebbe lo stesso, proprio nell’ambito del Chapter 11, alla scadenza dell’ultimatum fissato dall’amministrazione Obama per il 30 aprile.
(Fonte: www.bloomberg.com - 29/4/2009)
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