Resistere e provare a contrattaccare. Come? Facendo quello che fanno i concorrenti più attrezzati sul fronte dell’adeguamento dell’offerta a una domanda che tende ad avere un andamento ondivago e per giunta diventa sempre più esigente e sofisticata. Le versioni Cross della Panda e del Freemont stanno in questa strategia che rimane in ogni caso un pezzo del disegno complesso di consolidamento dei risultati acqusiti e di riposizionamento laddove questo deve ancora avvenire da parte di Fiat-Chrysler. Insomma un altro passaggio interlocutorio, questa volta importante, in vista del cambio di marcia previsto col nuovo piano presentato il 5 maggio a Detroit. Si comincerà a settembre e dall’Italia. Un avvio in parte annunciato ma non per questo meno atteso proprio perché è qualcosa che aiuta a prefigurare il futuro del gruppo guidato da Marchionne. Già vista in anteprima a marzo nella vetrina del salone di Ginevra, ai primi di settembre sarà presentata alla stampa internazionale la Jeep Renegade un modello del fortunatissimo marchio che verrà costruito a Melfi per essere venduto nei mercati di tutto il mondo con l’eccezione del Brasile che sarà servito dalla produzione del futuro stabilimento di Pernambuco ma fra due-tre anni. Questa vettura entrerà in produzione e in commercio in autunno e precederà di poco la presentazione annunciata per dicembre della 500X, altro piccolo Suv che uscirà sempre dalla fabbrica di Melfi e che utilizzerà il pianale della Jeep Renegade. Marchionne sa quanto sia importante indovinare la prima mossa e perciò è attento a partire col piede giusto, sfruttando seppure indirettamente, il vantaggio acquisito con l’operazione Maserati. L’idea di produrre modelli globali è stata acquisita come linea guida e il fatto che ciò avvenga in Italia, per la Renegade, così come è avvenuto per la Maserati di Grugliasco, può essere letto come una risposta che l’inizio di un nuovo rapporto tra questo paese e FCA. Dopodiché dall’anno prossimo si vedrà quali saranno gli altri passaggi quando saranno scoperti alcuni pezzi del mosaico che sinora sono stati poco chiari. Intanto sarà interessante sapere dove e a partire da quando saranno realizzati gli otto nuovi modelli che dovranno consentire all’Alfa Romeo di passare dall’attuale produzione annua di 75 mila a 400 mila vetture nel 2018. E qui torna in gioco l’Italia nel senso che se è vero che, ancora tre mesi dopo la presentazione del piano, a restare senza una missione definita sono in questo paese gli stabilimenti di Cassino e Mirafiori, è molto probabile che il primo dei due sarà destinato alla produzione delle nuove Alfa. E anche in tal caso si deve presumere che i modelli che usciranno da questa fabbrica saranno in larga parte destinati a un mercato globale. Quanto a Mirafiori, dove ancora si produce l’Alfa Mito destinata a uscire di scena, l’unica cosa certa è che verrà in parte utilizzata per la produzione del Suv Maserati Levante il cui esordio è stato fatto slittare al 2015. Forse quando ciò accadrà sarà possibile conoscere anche la missione più dettagliata di Mirafiori. Sinora si è parlato vagamente di modelli Suv dell’Alfa, ma da Torino e da Detroit non sono venute conferme. Perciò, meglio limitarsi alle certezze e queste per il momento si chiamano Jeep Renegade e 500X. La Jeep Renegade, il primo modello del marchio U.S.A. di proprietà Fiat che verrà prodotto in Italia a Melfi da dove uscirà anche la Fiat 500X.
(Fonte: www.repubblica.it - 21/7/2014)
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