venerdì 18 gennaio 2013

Marchionne: per Fiat nessuna chiusura in Europa e pieno impiego entro 3-4 anni


"In 3-4 anni avremo un impiego pieno di tutti i nostri lavoratori". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, intervenendo al "QuattroruoteDay" dove ha sottolineato: "Vogliamo fare la nostra parte per l'Italia. Ci sarà sempre un pezzo d'Italia in ogni Fiat che va in giro per il mondo. Siamo pronti a confermare tutti i nostri impegni per il Paese". Per raggiungere l'obiettivo il manager ha ribadito l'intenzione di Fiat di presentare 17 nuovi modelli e 7 aggiornamenti di prodotto al 2016. E poi dice: "Il sogno dell'avvocato Agnelli di riportare Fiat in America è diventato realtà. Il 60% dei volumi 2012 proviene dal mercato nordamericano, finalmente ci siamo riusciti". "Io non faccio i panini - ha proseguito Marchionne - devo cambiare i macchinari, le installazioni e i robot, devo cambiare tutto. Può darsi che i politici non abbiano capito bene di cosa stavano parlando". Il manager ha quindi citato l'esempio dello stabilimento americano di Toledo: "E' stato chiuso per un anno, è assolutamente normale. Uno che capisce un minimo sa benissimo che per passare da una vettura all'altra devo ristrutturare lo stabilimento, non ho scelta". Quanto ai rapporti con la politica, Marchionne ribadisce che "Fiat è filogovernativa, non abbiamo mai fatto scelte, non entriamo in discorsi politici perchè non è il mio mestiere. So benissimo quel che è necessario per far ripartire Fiat, per adeguarci alla richiesta mondiale di competitività. Collettivamente ci dobbiamo prendere un impegno per colmare questo divario di competitività". L'amministratore delegato di Fiat ha anche commentato la situazione del mercato europeo dell'auto per il quale la ripresa è ancora lontana: "Andremo probabilmente un po' giù, poi forse nel secondo semestre cominceremo una leggera ripresa, ma il 2013 chiuderà in linea con il 2012" nonostante lo scorso anno le vendite siano piombate indietro di vent'anni. "Andranno bene America, Brasile e Cina", ha continuato Marchionne aggiungendo che "in Cina con Gac potranno essere prodotte 100mila vetture all'anno, ma è potenzialmente raddoppiabile a oltre 200 mila. Lo stabilimento è pronto e potenzialmente potrebbe iniziare la produzione tra 18 mesi". A livello industriale il manager si oppone all'accordo con il Giappone: "Non ci sono motivi per esporre l'industria dell'auto europea ad un altro accordo squilibrato con uno dei nostri principali concorrenti, il Giappone. Un accordo che metterebbe a rischio dai 35 mila ai 73 mila posti di lavoro. Sono il primo a schierarmi a favore di un mercato libero e senza barriere, ma alla base di tutto ciò deve esserci un principio sacrosanto: la parità di condizione per i concorrenti". Marchionne ha poi aggiunto che Fiat non chiuderà alcuna fabbrica in Europa.
(Fonte: www.repubblica.it - 17/1/2012)

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