Dalla lussuosa parata del salone di Detroit al modesto mercato italiano il passo è lungo. Ma Sergio Marchionne e la Fiat sono costretti a farlo. Il manager del Lingotto è condannato dal suo stesso ruolo a uno strabismo che lo porta a tenere un occhio fisso all’Italia e uno sui mercati più ghiotti, Nordamerica in testa. Ma proprio il doppio binario offerto da Fiat-Chrysler consente a Marchionne di definire strategie più precise anche in materia di nuove alimentazioni, di carburanti puliti. E’ una svolta obbligata nel futuro dell’auto per la doppia valenza che comporta: da una parte il valore ecologico, dall’altra la necessità di tagliare i costi del carburante. E su questa materia Fiat mostra di avere idee chiare. I costi di produzione dell’elettrico restano altissimi e comportano prezzi non concorrenziali. E’ quel che accade negli Stati Uniti con la 500 a elettroni, che sarà commercializzata oltre oceano nel secondo trimestre del 2013. Marchionne ha definito «un affare al limite del masochismo» la scelta di produrre questa versione della citycar, perché si calcola che su ogni 500 elettrica sfornata per il mercato americano si perdano circa 10mila dollari. Un tributo da pagare alle politica verde di Obama, un sacrificio per americanizzare ulteriormente il brand 500. Ma la scelta verde che piace a Fiat è quella del metano, una strada battuta con decisione da tutti i modelli di maggior successo della casa del Lingotto (500, Punto, Panda, Ypsilon). Il pregio del metano è quello di essere accessibile a costi contenuti per i consumatori italiani e di offrire una tecnologia già collaudata. Non è un caso che nei primi dieci mesi del 2012, mentre il mercato europeo è calato del 7%, i veicoli a metano sono aumentati del 26%. In Italia il dato è ancor più clamoroso perché di fronte a un crollo delle vendite di auto nuove pari al 20%, l’acquisto di vetture a metano è cresciuto del 40%. Bastano questi dati a indicare che la via del futuro prossimo non passa dall’elettrico ma da un’ampliamento della rete distributiva del carburante verde in tutte le aree del paese e nella progressiva trasformazione del maggior numero di modelli in motorizzazioni a metano.
(Fonte: http://blog.quotidiano.net - 18/1/2013)
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