Fiat e la cinese Gac hanno annunciato al Salone di Detroit l'ampliamento della collaborazione che prevede fra l'altro la produzione in Cina di Jeep destinate al mercato locale. L'annuncio è stato dato ieri in una conferenza stampa cui hanno partecipato, per Fiat-Chrysler, Mike Manley (responsabile del marchio Jeep e dell'attività in Asia) e Alfredo Altavilla, responsabile dell'Europa e luogotenente di Sergio Marchionne per i dossier relativi alle alleanze internazionali. La nota diffusa da Torino spiega che tra Fiat, Chrysler e Guangzhou Automobile (Gac) è stato sottoscritto un accordo quadro (framework agreement) «per ampliare la loro collaborazione nella produzione e vendita di autovetture in Cina». L'accordo è stato sottoscritto presso la sede di Chrysler ad Auburn Hills (nei sobborghi di Detroit), da Mike Manley e da Zeng Qinghong, General Manager di Gac. Secondo l'accordo, la joint venture tra Gac, Fiat e Chrysler che attualmente produce la Fiat Viaggio e distribuisce in Cina modelli importati, come la Fiat 500, il Freemont e la Bravo, amplierà le sue attività per rendere possibile la localizzazione nei prossimi anni di ulteriori modelli della gamma Fiat per l'introduzione sul mercato cinese. Dopo Fiat, il prossimo marchio di cui è prevista la produzione locale da parte della joint venture Gac-Fiat è come nelle attese la Jeep; la nota specifica che si tratta di una produzione in Cina per il solo mercato cinese. Dato che siamo a Detroit, la precisazione è volta anche a dissipare qualsiasi dubbio degli americani sulla possibile emigrazione della produzione di Jeep - dubbi che si erano affacciati durante la scorsa campagna presidenziale ed erano stati all'origine di dure polemiche. La produzione di Jeep in Cina era già stata discussa fin dalle prime fasi della joint venture tra Fiat e Gac; e ieri non sono state fornite date sull'inizio della produzione né sulla localizzazione: se nella fabbrica della provincia di Hunan, che dall'anno scorso produceva la Viaggio, o in quella della Gac a Guangdong, o in un nuovo impianto. Jeep ha prodotto in Cina fino al 2009, all'epoca della bancarotta della Chrysler, e anche dopo il passaggio alla Fiat importa in Cina i modelli Grand Cherokee, Wrangler e Compass; ad essi dovrebbe aggiungersi l'erede della Liberty, che verrà presentata in primavera al Salone di New York. «Jeep ha un'ottima immagine in Cina e abbiamo raddoppiato le vendite nel 2012, sia pure da un livello basso» ha detto Manley. «Ma per crescere è essenziale per noi avere una presenza produttiva sul mercato». Per il gruppo Fiat i numeri sono per ora limitati in Asia-Pacifico: nel terzo trimestre 2012 (l'ultimo per cui i dati sono disponibili) ha venduto 26mila unità contro le 203mila in Europa, 271mila in America Latina e oltre 500mila in Nordamerica; i ricavi in Asia sono stati di 830 milioni con un utile di gestione di 73. Quest'anno la disponibilità della Viaggio per tutti i 12 mesi dovrebbe dare un contributo sostanziale. Manley ha confermato che la stessa Viaggio prodotta in Cina «potrebbe prima o poi arrivare in Europa»; «rispetto alla Dodge Dart, da cui deriva, è molto più adatta ai gusti europei». Quando fu siglata la joint venture con Gac si era anche parlato dell'arrivo di Alfa Romeo in Cina. Manley la definisce «una grande opportunità, poiché il marchio è noto quasi come Jeep, e i segmenti in cui compete Alfa sono tra i più vivaci. Attualmente però non ci sono discussioni in corso; serviranno i modelli giusti e una rete di distribuzione adeguata». Lo sbarco della Jeep in Cina si inserisce in un processo di espansione del marchio che vedrà anche la produzione della "piccola" Jeep a Melfi a partire da fine 2014. La Jeep ha venduto nel 2012 701mila unità - record assoluto - e punta a quota 800mila entro il 2014. Manley ha anche annunciato che Jack Cheng, numero uno della joint venture con Gac, verrà trasferito a un'altra funzione nel gruppo.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 16/1/2013)
Nessun commento:
Posta un commento