giovedì 18 novembre 2010
Magna apre il dossier Pininfarina (e Fiat-Chrysler?...)
Magna è interessata a Pininfarina. Il gruppo austro-canadese, che in passato si è cimentato su diversi dossier di acquisizione come Aston Martin, Chrysler e Opel, senza però riuscire a portare a casa il risultato, ora avrebbe rivolto lo sguardo verso la casa di design torinese. Tra l'altro, Magna non sarebbe nemmeno l'unica società ad aver aperto il dossier Pininfarina. Sul tavolo dell'advisor Banca Leonardo, investito del compito di valorizzare la società ancora ad agosto 2009, sarebbero arrivate altre dichiarazioni di intenti. Per ora, però, nessuno avrebbe compiuto alcun passo formale. Piuttosto, gli interessati si sarebbero limitati ad analizzare gli incartamenti che descrivono il profilo dell'azienda. Insomma, i contatti sarebbero decisamente a una fase embrionale. A confermarlo è stata Pininfarina stessa che, in un comunicato diffuso su sollecitazione Consob, ha precisato: «A oggi si è in fase di raccolta delle manifestazioni di interesse da parte di potenziali acquirenti». Aggiungendo poi: «Nel momento in cui una qualsiasi trattativa dovesse raggiungere uno stadio tale da poter essere comunicata, la società se ne farà carico con la consueta trasparenza». Parole che non sono riuscite tuttavia a smorzare la speculazione che ha coinvolto il titolo Pininfarina per l'intera seduta di ieri, tanto che le azioni hanno chiuso in rialzo del 22,3% a 3,51 euro. Un vero e proprio exploit generato dall'outing di Magna che, dopo le indiscrezioni riportate da Automotive News, ha sottolineato l'interesse per il dossier. Tanto che il vicepresidente della divisione europea di Magna, Dieter Althaus, si è spinto a dire che «questo tipo di acquisizioni servono allo sviluppo della società, specie nel campo dell'engineering, dove il gruppo è molto impegnato». L'azienda, con sede nell'Ontario, costruisce componenti primarie per molti giganti dell'industria automobilistica, specie americani. Nei suoi stabilimenti austriaci assemblea oltre 200mila auto all'anno, commercializzate poi da altri produttori, con un fatturato di circa 30 miliardi di dollari e più di 84mila dipendenti nel mondo. Il suo direttore operativo è Herbert Demel che per 18 mesi, tra fine 2003 e il febbraio 2005, fu l'amministratore delegato di Fiat Auto, incarico che lasciò pochi mesi dopo l'arrivo di Sergio Marchionne. Come detto, però, il dossier non dovrebbe, almeno a breve, subire particolari accelerazioni. D'altra parte, Pininfarina deve digerire i conti dei primi nove mesi del 2010, chiusi con una perdita di 33 milioni contro il rosso di 18 milioni dell'anno precedente, e poi ci sono tutti i risvolti legati al nuovo accordo con Vincent Bollorè sullo sviluppo dell'auto elettrica. Certo, non è escluso che la famiglia vedrebbe di buon occhio un vendita in tempi rapidi dell'azienda. Considerato anche il fatto che, stando a quanto riferito da Radiocor, Pincar, società che controlla il 76,1% di Pininfarina, ha chiuso l'esercizio 2009/10 terminato al 31 luglio con una perdita di 88.028 euro, dato in leggero miglioramento rispetto ai 105.966 euro del 2008/09. Il rosso è stato coperto con l'abbattimento del capitale sociale che si è ridotto così da 113.025 a 24.997 euro mentre l'anno precedente, la controllante Segi, riconducibile alla famiglia Pininfarina, aveva coperto le perdite con un aumento di capitale da 200 mila euro. Pincar ha come unica partecipazione la quota in Pinifarina, peraltro totalmente in pegno alle banche e in carico a 61 milioni.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 18/11/2010)
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Pininfarina è un'ottima società, peccato che abbia completamente sbagliato la strategia con gli ultimi modelli: Mitsubishi Pinin, Mitsubishi CZC, Alfa Brera e Spider, Focus CC. L'unica a salvarsi è la C70 cabrio realizzata nell'impianto svedese.
RispondiEliminaPer me se la Brera e la Spider fossero state realizzate su un pianale spaceframe in alluminio (o quello della 4200GT), trazione posteriore e motori V6 benzina turbo e anche diesel sarebbe stato un successo clamoroso tanto che avrebbe anche realizzato sulla medesima base anche il Kamal...