martedì 16 novembre 2010

Dagli analisti nuove voci sulla possibile cessione di Alfa Romeo e Ferrari


Da un no assoluto - "L'Alfa non è in vendita" – pronunciato da Sergio Marchionne solo un mese e mezzo fa al Salone di Parigi, a qualcosa di più che uno spiraglio: se il prezzo offerto fosse sufficientemente alto, il glorioso marchio di Arese potrebbe passare nelle mani di Volkswagen. Lo avrebbe fatto capire lo stesso amministratore delegato della Fiat durante un incontro con gli analisti venerdì scorso, secondo quanto afferma una nota della banca Morgan Stanley redatta per i propri clienti e riportata da Bloomberg News. Durante l'incontro Marchionne avrebbe anche accennato alla possibilità di cedere la divisione componenti Magneti Marelli e una quota della Ferrari. Dal Lingotto arriva un "no comment". E il no comment, si sa, non è una smentita.
Alla ricerca di liquidità - Entrambe le mosse servirebbero alla Fiat a raccogliere la liquidità necessaria per abbattere il suo debito e quindi ottenere un miglior rating di affidabilità dalle società di analisi. La cessione di parte della Ferrari avverrebbe attraverso un'offerta pubblica iniziale (Ipo) propedeutica alla quotazione in Borsa. Non è dato di sapere quale percentuale del capitale Ferrari potrebbe essere messo sul mercato.
Fiat e Chrysler verso la fusione - "Abbiamo lasciato Torino con un messaggio chiaro e cioè che la Fiat e Chrysler diventeranno una sola società", ha scritto nella sua nota l'analista di Morgan Stanley, Stuart Pearson, confermando quello che ormai si dice da quando a Torino hanno deciso il famoso spin-off che ha separato le attività "industrial" (trattori, camion e motori marini) da quelle dell'auto. Secondo l'analista, sia l'offerta sulla quota Ferrari sia la cessione di Magneti Marelli sarebbero in agenda prima della fusione. Quindi all'ordine del giorno nei prossimi mesi.
Conferme sull'Alfa - Per quanto riguarda l'Alfa Romeo la voce di una prima apertura alle avances del gruppo Volkswagen è stata confermata a "Quattroruote" da ambienti torinesi che hanno grande familiarità con la vicenda. La possibile cessione dell'Alfa è il tema più controverso degli ultimi tempi. La nostra rivista pubblicò nel mese di giugno un servizio in cui si raccontava che nei cassetti della Volkswagen c'è già pronto un piano prodotti per l'Alfa Romeo. Nessuna smentita ufficiale è arrivata né da Torino né da Wolfsburg. Da allora si sono succedute una serie di dichiarazioni pubbliche da parte di Ferdinand Piëch (VW) e Sergio Marchionne (Fiat) che ribadivano l'interesse del primo e l'indisponibilità del secondo a concludere la cessione.
Offerta allettante - Ora a quanto pare qualcosa sta cambiando. Non tutti sono d'accordo. Secondo alcuni analisti – come Philippe Houchois di Ubs (citato da "Automotive News") – l'Alfa non sarà venduta perché lo stesso Marchionne l'ha più volte indicata come un "fattore chiave di redditività" nell'ambito delle sinergie con la Chrysler. Le posizioni, tuttavia, cambiano. Marchionne è sinceramente convinto delle potenzialità che ha il marchio di Arese proprio grazie alle sinergie con l'altra sponda dell'Atlantico, ma ha la sufficiente elasticità mentale da non rifiutare un'offerta che diventasse particolarmente allettante per una Fiat che, come si diceva all'inizio, ha bisogno di abbattere il debito con una certa sollecitudine.
(Fonte: www.quattroruote.it - 15/11/2010)

1 commento:

  1. Direi che il "no comment" è più che un sì e cioè che stanno trattando.
    Almeno loro sulla carta sono in grado di fare delle vere Alfa anche perché di persone Alfa in Volkswagen ce ne sono...

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