lunedì 11 gennaio 2010

Salone di Detroit: ecco il Marchionne-pensiero


Il Marchionne pensiero va in diretta a Detroit. Dall'Alfa alla Lancia, passando per il futuro di Chysler e dei marchi americani, fino al futuro dello stabilimento di Pomigliano dove sarà trasferita la produzione della Panda. Il numero uno di Fiat e Chrysler - che ha incontrato Nancy Pelosi, la speaker della Camera U.S.A. - è un fiume in piena.
Alfa Romeo - "Oggi la MiTo ha le qualità di una BMW, la Giulietta le avrà. Però, per fare delle auto che facciano concorrenza ai tedeschi ci vogliono i soldi e noi ne abbiamo già messi troppi nell'Alfa". "Mi aspetto un impegno serio da parte dei miei uomini che assicuri un vero futuro al marchio. Dobbiamo ridurre le aspirazioni dell'Alfa e provare a ripartire. Quando parliamo di auto superiori al segmento C bisogna prima pensare a chi le venderemo". "C'è ancora gente che sogna un'Alfa che non può più esistere". "L'Alfa ha tre prodotti: la 159 che non è al livello che speravamo, la MiTo che lo è, e la Giulietta che lo sarà". "Io pago il prezzo di tutti quelli che hanno mangiato al tavolo prima di me". "Direi che l'Alfa è il grande lavoro incompiuto di Fiat, mentre Maserati e Ferrari sono state recuperate in pieno". "La Dodge non è vicina all'Alfa. Sono due mondi diversi".
Il partner americano di Lancia - "Lo sviluppo di Lancia va interpretato come uno sviluppo comune con Chrysler. Poco importa il logo che sarà sulle auto". "Avete visto la Delta? È veramente bella. Vogliamo vedere come reagirà il pubblico americano". "Dobbiamo concentrarci perché le convergenze tra Lancia e Chrysler sono enormi: i due marchi hanno lo stesso Dna". "Se il mercato U.S.A. dovesse accettare il segmento delle piccole, la nuova Lancia Ypsilon sarebbe perfetta. In fase di progettazione abbiamo previsto gli adattamenti per il mercato statunitense".
La Panda da Tychy a Pomigliano - "Abbiamo preso l'impegno di trasferire la produzione della Panda, anche se di per sé la cosa non avrebbe molto senso. Se ci saranno le condizioni, sono pronto a discuterne con le parti sociali".
Il vento a Detroit è cambiato - "La rinascita dell'industria americana si sente nell'aria ed è incoraggiante per i politici che l'hanno sostenuta". "I nostri impegni presi in America saranno rispettati".
Un anno duro, poi il rilancio di Chrysler - "Il 2010 sarà critico: dobbiamo sfruttare al meglio quel poco che abbiamo fino al quarto trimestre dell'anno. Da lì in poi arriveranno 16 novità". "A me non interessa quanto farà il mercato americano nel 2010, interessa soltanto raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati: 1,1-1,2 milioni di vetture vendute". "Nel 2004 nessun italiano credeva più nella Fiat. Oggi qui in Chrysler stiamo percorrendo la stessa strada".
Lo stand Chrysler - "Guardate che stand! Abbiamo speso meno dell'anno scorso ed è centomila volte meglio".
L'elettrico non è ancora maturo - "Il futuro elettrico è nel medio e lungo periodo. Oggi abbiamo la tecnologia, ma non funziona il rapporto costi-benefici". "La 500 elettrica arriva a 100 km/h in un attimo e ha una coppia formidabile. Però, finché può percorrere solo 160 km e costa 40.000 dollari, di cosa stiamo parlando?". "Il primo intervento razionale sarà sui veicoli commerciali, perché fin quando non arriveranno batterie più efficaci e longeve è meglio non farsi illusioni".
La Viper non muore - "La Viper è 'the best' in America e noi non ne annunceremo la fine".
(Fonte: www.quattroruote.it - 11/1/2010)

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