martedì 14 luglio 2009
Fiat presenta un'offerta d'acquisto per Bertone
Fiat presenta un'offerta per acquisire la carrozzeria Bertone. Dopo un tira e molla durato più di un anno si conclude così una delle più intricate vicende sindacali italiane. Alla fine, prima del colpo di scena Fiat, erano state quattro le manifestazioni d'interesse presentate per la Carrozzeria Bertone, due le offerte vere e proprie. Le offerte era state presentate da Lilli Bertone, moglie del fondatore dell'azienda Nuccio, per il solo marchio e dal finanziere torinese Domenico Reviglio sia per il complesso industriale sia per il marchio. Complessivamente le offerte sono state così presentate dall'ex manager Telecom e Zanussi Giandomenico Rossignolo, la stessa Lilli Bertone e due gruppi stranieri, uno cinese e l'altro spagnolo. Una storia complicata perché la "Carrozzerie Bertone" (questo il suo nome ufficiale) è di grandi dimensioni (ha ancora 1.137 dipendenti) ed in crisi da tempo, per la precisione dalla fine del 2005. Non solo: Bertone è un nome "importante" perché ha fatto davvero la storia dell'auto. E non solo dal punto di vista del design (alla sua scuola sono nati Giugiaro e molti altri, senza contare che portano la firma Bertone macchine come la Miura...) ma anche industriale visto che questa Carrozzeria ha prodotto tante auto, dalla Fiat X1/9 alla Punto Cabrio, ma anche le Opel Cabrio e Coupé. Positive le prime reazioni: "Una notizia estremamente buona - spiega l'assessore piemontese all'industria e alla innovazione Andrea Bairati - che dimostra come l'interesse della Fiat non sia soltanto rivolto all'estero, ma si concentra anche sul fronte interno e in particolare sul territorio torinese". "Adesso i commissari della Bertone, che completeranno entro il 16 la valutazione delle offerte, hanno davanti una scelta più ampia di soluzioni affidabili industrialmente". Non solo: la notizia di una manifestazione di interesse della Fiat per la storica carrozzeria Bertone è accolta positivamente dal segretario provinciale della Fiom, Giorgio Airaudo che tuttavia sollecita il gruppo torinese a chiarire le sue intenzioni sul futuro produttivo e occupazionale in Italia. "E' una buona notizia per una storica azienda che in questi anni è stata difesa quasi esclusivamente dai lavoratori che vi sia una manifestazione di interesse da parte della Fiat - osserva Airaudo - è certo che se Fiat trasformerà la sua manifestazione in una offerta vincolante, tanto il gruppo torinese come il governo che oggi è garante per l'amministrazione controllata di Bertone, dovranno chiarire cosa Fiat intende fare in Italia". "Vorremmo evitare che si contrapponesse la Bertone agli stabilimenti Fiat del Sud e soprattutto vorremmo sapere come possono convinvere nella medesima area territoriale due siti che potenzialmente possono produrre lo stesso numero di vetture", prosegue Airaudo ricordando che la capacità produttiva teorica di Bertone è di circa 150mila vetture all'anno mentre Mirafiori lo scorso anno ne ha prodotte 140mila. "Fiat pertanto - osserva ancora l'esponente sindacale - dovrà spiegare ai sindacati nel caso venisse indicata dal governo quali nuovi prodotti farà a Mirafiori e come manterrà il sito di Grugliasco e con quale specificità. L'ultimo prodotto importante per la Bertone riguardava la produzione di Astra per Opel, pertanto sarebbe interessante capire se questo è da mettere in relazione con il proseguimento delle trattative tra questa e il gruppo torinese. Certamente è indispensabile tutelare tutta l'occupazione della Bertone così come quella di Fiat e sapere quanto tempo passerà per l'avvio di un nuovo prodotto e come si sosterrà il reddito dei lavoratori Bertone che da cinque anni sono in cassa. Richieste queste - conclude Airaudo - che formuleremo a qualsiasi sarà l'acquirente".
(Fonte: www.repubblica.it - 14/7/2009)
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