venerdì 24 luglio 2009
Fiat ottiene il via libera della Commissione UE all'acquisizione di Chrysler
Disco verde della Commissione Europea all'accordo Fiat-Chrysler. In forza del regolamento sulle concentrazioni, la Commissione europea ha approvato l'acquisizione dell'impresa produttrice di automobili Chrysler Group LLC da parte dell'italiana Fiat S.p.A. Dall'esame dell'operazione, la Commissione ha concluso che la concentrazione non è tale da ostacolare in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio Economico Europeo (SEE) o in una sua parte sostanziale. Lo si legge in una nota. Il 30 aprile 2009 Chrysler ha chiesto la tutela dai creditori ai sensi del capo 11 del codice fallimentare americano e si è dichiarata disposta a concludere un'alleanza strategica globale con Fiat. Il 10 giugno 2009, al termine di un procedimento giudiziario, l'impresa già nota come Chrysler LLC ha ceduto la quasi totalità dei suoi attivi, ad esclusione di alcuni debiti e passività, a una nuova impresa che prenderà il nome di Chrysler Group LLC. Fiat ha acquisito una partecipazione iniziale del 20% e ha concluso con Chrysler diversi accordi per dotare quest'ultima di tecnologia, piattaforme e sistemi di propulsione Fiat. Nonostante abbia acquisito soltanto il 20% di Chrysler, quota che potrebbe essere incrementata in futuro, Fiat detiene diritti che le consentono di intervenire nel processo decisionale di Chrysler e che le permetteranno di esercitare su quest'ultima un controllo esclusivo. L'esame dell'operazione da parte della Commissione ha evidenziato sovrapposizioni orizzontali limitate tra le attività di Chrysler e Fiat. Pertanto, la concentrazione non inciderà in maniera significativa sulla struttura concorrenziale dei mercati della produzione e della fornitura di autovetture. La Commissione ha inoltre analizzato i possibili effetti verticali derivanti dall'acquisizione alla luce della presenza di Fiat su alcuni mercati, ad esempio il mercato dei dispositivi d'illuminazione per automobili e dei sistemi di trasmissione acquistati dai produttori di autovetture. L'esame della Commissione ha rilevato che l'operazione non solleverebbe problemi di concorrenza per due ragioni principali: in primo luogo, poiché Chrysler non è presente sui mercati a monte interessati, l'accordo non rafforzerebbe la posizione sul mercato dell'impresa derivante dalla concentrazione, né la portata della sua integrazione verticale; allo stesso modo, data la presenza relativamente limitata di Chrysler sul mercato delle autovetture all'interno del SEE, la concentrazione non comporterebbe un rafforzamento significativo della posizione sul mercato della nuova impresa, che non avrebbe né la capacità né l'incentivo per limitare l'accesso dei suoi concorrenti ai fattori necessari alla loro produzione di autoveicoli.
(Fonte: http://finanza.repubblica.it - 24/7/2009)
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