mercoledì 11 febbraio 2009
Fiat negli U.S.A: finalmente la volta buona?
Quella tra la Fiat e gli Stati Uniti è una storia che dura da più di un secolo, visto che le sue radici affondano agli inizi del Novecento. Il gruppo del Lingotto puntò, infatti, sul Nuovo Continente fin dai suoi albori: nel 1903 circa, quando le prime vetture Fiat iniziano a essere esportate in terra americana. Non erano passati neanche dieci anni dal 1899, anno che aveva decretato la nascita della casa torinese. Da allora fino a oggi, la storia "americana" della Fiat è stata costellata da momenti di espansione e battute di arresto, da alleanze ma anche da qualche dietrofront. Come quello memorabile del 1995, quando Alfa Romeo - acquistata da Fiat nel 1986 - uscì dal mercato degli Stati Uniti. Gli ostacoli insomma, in questo mercato a stelle e strisce che può rivelarsi impietoso per chi vuole rimanere, non sono mancati. E non sono mancate neanche le sferzate contro la strategia del gruppo italiano, come ricorda lo stesso acronimo della Fiat, ribattezzato dagli U.S.A. "Fix it Again, Tony". Non proprio, come si potrebbe dire, un complimento. Da sottolineare che il mercato U.S.A. non ha mai gradito vetture piccole, al limite l'automobilista U.S.A. ha puntato sul lusso tedesco (Audi. Bmw e Mercedes) ma non è attratto – difficilmente lo sarà - verso piccoli, per la media U.S.A., veicoli, oltretutto di modesta cubatura, scarsa coppia e privi per lo più con cambio manuale. E negli U.S.A. il cambio automatico è un must. Il pedale della frizione non lo ama nessuno o quasi. Ma oggi sono proprio quegli anni ad apparire i più lontani di tutti, visto che sembrano esserci tutte le premesse per un ritorno in grande stile del gruppo del Lingotto nel mercato americano. E' cosa certa l'interesse che il gruppo torinese ha per il mercato U.S.A. . Un interesse a volte manifestato appieno, a volte rientrato, ma sempre rinnovato nel corso degli anni. Come dimostrano i semplici fatti cronologici. Nel lontano 1908 la casa torinese, sempre agli albori della sua storia, lanciò infatti la propria attività negli Stati Uniti, con Fiat Automobile Co. Successivamente, nel 1909, nacque sempre in America il suo primo stabilimento. La sede scelta fu quella di Poughkeepsie, nello stato di New York. In quegli stessi anni venne lanciata la produzione del "taxi" Fiat 1 Fiacre, che venne poi esportato a New York, come anche a Londra e Parigi. A quei tempi, avere una macchina Fiat negli U.S.A. non era per tutti, ed era un simbolo di prestigio per chi la possedeva. Costava tra i 3.600 e gli 8.600 dollari di allora, l'equivalente di un ammontare compreso tra i 73.000 e i 176.000 dollari circa di oggi, decisamente più della rivale Ford, che aveva lanciato nel 1908 il suo primo Model Ts, dal costo di 825 dollari (gli attuali 17.000 dollari). Tra le Fiat di successo negli Usa spicca la X 1/9, La Casa tento anche con al Ritmo, ribattezzata strada per il nome improponibile sul mercato U.S.A., ma il successo non arrise alla piccola due volumi italiana. Alfa Romeo che all'epoca non era del gruppo Fiat mise a segno un successo notevole con la "Duetto. Sì, quella rosso fiammante aveva fatto sognare l'America ai tempi del famoso film "Il laureato" con Dustin Hoffman. Del resto agli americani l'Alfa era sempre piaciuta molto. Non a caso si narra che Henry Ford si togliesse il cappello al passaggio di una macchina con il Biscione di Milano. Ford a più riprese tentò di comprare Alfa Romeo, che però fini nelle mani del Lingotto nel 1986, ceduta dall'Iri, il cui presidente era Romano Prodi. Alla fine degli anni '80, Fiat diede vita a un'importante alleanza con Chrysler, creando la joint venture «Alfa Romeo Distributors of North America». Ma l'accordo non andò a buon fine e nel 1995 Alfa Romeo uscì dal mercato U.S.A. . L'ultimo capitolo americano di Fiat risale agli inizi del nuovo secolo, esattamente al 2000, con l'accordo di joint venture siglato tra il Lingotto e il colosso di Detroit General Motors. Con l'accordo, Gm acquistò una partecipazione nella divisione auto della casa torinese. L'alleanza fu comprensiva però anche di un'opzione put, che diede a Fiat il diritto di vedere la divisione automobilistica a Gm dopo quattro anni, pena il pagamento da parte di quest'ultima di due miliardi di dollari. Il gigante americano scelse alla fine quest'ultima opzione, e il 13 maggio del 2005 fu ufficialmente rottura tra le due aziende.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 20/1/2009)
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