martedì 5 giugno 2012

Terremoto in Emilia (2): Magneti Marelli resta a Crevalcore


Nello stabilimento della Magneti Marelli di Crevalcore, "da oggi pomeriggio riparte la produzione sui due turni e da lunedì su tre turni". è quanto afferma la Fim Cisl Bologna che, in una nota, ricostruisce la giornata di ieri dopo che si era diffusa la notizia dello spostamento di alcune linee di produzione a Bari. Solo nel primo pomeriggio di ieri - spiega la nota - "dopo forti pressioni, è stato ottenuto un incontro tra Rsa e la direzione aziendale. Grazie ad una faticosa ma indispensabile opera di mediazione i rappresentanti sindacali Fim Cisl hanno richiesto e ottenuto che all’incontro fosse presente anche la Rsa Fiom che l’azienda voleva escludere dalla trattativa. L’unità di azione della delegazione Rsa - viene aggiunto - è stata decisiva, poichè ha convinto la direzione a modificare la volontà di trasferire le linee a Bari". Così, "pervenuta la dichiarazione di agibilità dai Vigili del Fuoco per tutte le officine (non per la mensa e ufficio CED) dello stabilimento di Crevalcore, da oggi pomeriggio riparte la produzione sui due turni e da lunedì su tre turni". Il sindacato riferendosi alla iniziale scelta della direzione di spostare temporaneamente alcuni macchinari a Bari ha parlato di “un incomprensibile atteggiamento aziendale. La più grande azienda italiana - lamenta la Fim- dovrebbe avere anche un minimo di responsabilità sociale nei confronti del territorio, specie in un momento così delicato”. Sulla stessa linea anche la Fiom. Come spiegato dal segretario bolognese delle tute blu, Giordano Fiorani, ieri, un presidio di lavoratori e delegati si e’ radunato davanti ai cancelli dello stabilimento di Crevalcore per impedire ai camion di caricare i macchinari. Il sindacalista ha denunciato una posizione dell’azienda “allucinante e di una gravità  straordinaria”. E per il futuro promette battaglia nel caso si ripeta il rischio di un trasferimento delle linee. “Noi - ha chiarito Fiorani - non accetteremo che per garantire la produzione si trasferiscano le linee a Bari perché si possono spostare i macchinari a Bologna dove il terremoto non ha provocato danni”.
(Fonte: www.ilrestodelcarlino.it - 31/5/2012)

Nessun commento:

Posta un commento