lunedì 18 giugno 2012

Fiat taglia gli investimenti in Europa


Le vendite di auto calano ancora in Europa, Fiat perde terreno rispetto ai concorrenti e Sergio Marchionne annuncia un taglio di 500 milioni degli investimenti previsti per il 2012. I dati resi noti dall'ACEA – l'Associazione dei Costruttori Europei di Automobili – confermano la tendenza negativa in atto dall'inizio dell'anno: nei 27 Paesi UE più i tre dello spazio economico europeo le immatricolazioni nel mese di maggio sono calate a 1,15 milioni di unità (-8,4% sul 2011); nei primi 5 mesi dell'anno la diminuzione è stata del 7,3% a 5,64 milioni. Male Italia e Francia (-14,3% e -16,2% a maggio, rispettivamente) e preoccupa la marcia indietro (-4,8%) della Germania, che fino ad aprile aveva evidenziato un andamento positivo; cresce fra i grandi solo la Gran Bretagna (+7,9%). La congiuntura negativa colpisce soprattutto i costruttori generalisti. Renault, Ford e Opel hanno ceduto tutte più o meno come Fiat, ovvero attorno al 12% (-16% in realtà per i francesi, che si sono salvati grazie alla low cost Dacia); va meglio, come spesso di questi tempi, all'alto di gamma, con un -4% per Bmw e Mercedes e un +4% per Audi. Il vero vincitore è il gruppo coreano Hyundai-Kia, che ha guadagnato il 7% e il 30% rispettivamente con le due marche, dando ragione ai timori espressi dall'Acea sulla aggressività coreana dopo la firma del trattato di libero scambio con la UE. In questo contesto difficile, il gruppo Fiat ha perso ancora quote di mercato: a maggio il Lingotto ha consegnato ai clienti (comprese Chrysler e Jeep) 82.500 vetture, con un calo del 12,1% e una quota del 7,2% (dal 7,5% del 2011); da gennaio a maggio la diminuzione è del 16,6%, con una quota scesa dal 7,4 al 6,7 per cento. Torino paga la contrazione del mercato nazionale, ma anche all'estero cede posizioni: nei primi 5 mesi dell'anno la sua quota al di fuori dell'Italia è diminuita al 3,5% dal 3,8% del 2011. La Borsa ha reagito comunque bene, grazie anche alla giornata positiva per tutti i titoli industriali, e ha spinto le azioni del Lingotto al rialzo del 5,5 per cento. Uno dei fattori alla base delle difficoltà di Fiat è l'invecchiamento della gamma. È un problema che non verrà affrontato tanto presto: Sergio Marchionne ha annunciato in un'intervista all'agenzia Bloomberg che il gruppo taglierà di 500 milioni di euro l'investimento previsto per il 2012 in Europa. La cifra equivale a quasi un trimestre di investimenti di Fiat (senza Chrysler) a livello mondiale: per la precisione, sono stati 600 milioni nel primo trimestre 2012 contro 1 miliardo di euro per l'azienda U.S.A.. Il taglio degli investimenti in Europa riguarda anche le eredi di Bravo e Punto; quest'ultima era prevista per il 2013 ma è destinata a slittare all'anno successivo. «È uno dei progetti che stiamo riconsiderando» ha detto il manager. Marchionne spera di poter condividere la piattaforma con un partner, per poter tagliare i costi. «La minaccia di rallentare la nuova Punto prepara ulteriore cassa integrazione nello stabilimento lucano che ha un modello che sta invecchiando» dice Giorgio Airaudo, coordinatore della Fiom in Piemonte, secondo il quale «Marchionne disinveste in Italia nascondendosi dietro la crisi europea». La strategia Fiat è stata esposta con chiarezza giovedì dal CFO Richard Palmer in una presentazione a Parigi: «Il gruppo si rifiuta di adottare strategie che distruggono valore». Se l'Europa è in perdita il Lingotto guarda Oltretlantico: «Il programma di investimenti in America del Nord e America Latina prosegue inalterato». Marchionne, che era ieri a Madrid per la riunione annuale dell'ACEA, ha illustrato al premier spagnolo Mariano Rajoy investimenti per 500 milioni di euro di Fiat Industrial in Spagna. Per quanto riguarda Chrysler, il top manager ha detto ieri che «è già partita» la lettera per esercitare l'opzione che dà diritto di acquistare dal fondo VEBA (che ha il 41,5% di Chrysler) una quota del 3,32% a un prezzo inferiore ai 200 milioni di euro; già a luglio, dunque, la partecipazione di Fiat nell'azienda americana salirà al 61,8%. Marchionne ha invece detto che nel secondo semestre «non ci saranno novità spettacolari» su un possibile acquisto del 100% di Chrysler. Non stiamo trattando con il VEBA per la loro quota – ha detto il manager, che compie domani 60 anni e ha promesso che staccherà tutti i suoi cellulari.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 16/6/2012)

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