sabato 30 aprile 2011

Sistino: "Con la 500 portiamo Fiat in Cina"


"Siamo qui in Cina per giocare un ruolo significativo, di lungo termine e per mettere in piedi un business profittevole. I fondamentali sono molto solidi", ha detto Lorenzo Sistino, responsabile delle Operazioni internazionali della Fiat, a margine della presentazione della 500 per il mercato cinese al Salone di Shanghai. La piccola italiana sarà commercializzata a partire dal mese di settembre e sarà la medesima versione che viene venduta in America, con tutte le migliorie di cui ha beneficiato, dal telaio più robusto agli interni più rifiniti, dal motore 1.4 MultiAir al cambio automatico.
Ambasciatrice dello stile italiano - Fiat non si sbilancia sui numeri, anche perché le 500 che arriveranno qui costituiranno la produzione residuale delle vetture prodotte nello stabilimento messicano di Toluca che non troveranno sbocco direttamente in Nord e Sud America. "Più ne venderemo meglio sarà", sostiene Sistino, "ma per noi il valore dell'auto sul mercato cinese in questo momento è soprattutto quello di brand positioning, di far conoscere il marchio Fiat e i valori dell'Italian style". Fonti non confermate parlano comunque di un obiettivo di circa 5.000 unità all'anno.
Un vero piano prodotti - La 500 insomma sarà l'ambasciatrice nel quadro di una penetrazione nel mercato cinese - da cui il gruppo Fiat risulta uno dei pochi attori occidentali ancora esclusi - che si poggia su basi più articolate. Dopo la fallimentare esperienza con la Nanjing, il costruttore italiano ha siglato un accordo con la GAC (Ghuanzhou Automotive Company), uno dei "partner migliori che potessimo scegliere", sottolinea Sistino. Dalla fabbrica gestita dalla joint-venture possono uscire fino a 300 mila vetture all'anno. "Il primo modello che nascerà sarà una berlina a tre volumi compatta con il marchio Fiat, costruita sulla piattaforma C Wide", spiega, "e l'obiettivo è di farne 140 mila all'anno".
Appuntamento al 2012 - Il debutto per la prima Fiat di produzione cinese è fissato per il prossimo anno. A seguire, negli anni successivi, uno o due modelli che completerebbero la gamma per il mercato della Repubblica popolare. La piattaforma C Wide è la stessa che sta sotto l'Alfa Romeo Giulietta e costituirà la meccanica condivisa anche con modelli marchiati Dodge. L'altra faccia dell'impresa è quella commerciale: la Casa italiana sta lavorando per creare una rete adeguata di concessionarie. "Pronte oggi sono 44, che arriveranno a cinquanta entro la fine dell'anno. L'obiettivo per il 2012 invece è di raggiungere i 100 punti vendita", racconta ancora Sistino.
Prodotti e tecnologie di ultima generazione - Questa volta la Fiat non ha paura dell'insuccesso. A Torino sanno che è un po' l'ultimo treno per saltare su una locomotiva, quella della crescita del mercato asiatico, che ha già rallentato la sua corsa. "Certo se fossimo arrivati qualche anno fa, avremmo avuto più chance di vendere di più, ma la domanda qui continua a espandersi a tassi per noi europei impensabili e perciò resta uno dei mercati più attraenti e promettenti del mondo", rileva Sistino. E aggiunge che il tentativo degli anni precedenti si era anche scontrato con una scelta dei prodotti da lanciare che forse non era la migliore. "Oggi invece abbiamo prodotti e tecnologie di ultima generazione".
(Fonte: www.quattroruote.it - 19/4/2011)

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